Stazione Scandolari, 95 anni di attività

In 95 anni di attività come affidabili benzinai e riparatori di bici, gli Scandolari di Tione si sono susseguiti per ben quattro generazioni. Ieri, giovedì 10 giugno, a rievocare  quell'avvenimento nè spumanti nè candeline, ma una storica conta caratterizzata da avvicendamenti e ripetuti successi famigliari.

Una realtà difficile sia da proporre che da imitare.

“Abbiamo lavorato e continueremo a farlo, sempre riconoscenti di quello che fino ad ora ci è stato concesso” dicono Giuliano, Edoardo e Maria Scandolari, attuali gerenti. “Una realtà –  aggiunge  il sindaco Eugenio Antolini - al passo  con i tempi che con  professionalità ed impegno ha saputo distinguersi, divenendo un'istituzione nell'ambito del capoluogo delle Giudicarie”.

Erano gli anni '20 e le poche automobili che percorrevano la strada sterrata che da Brescia portava a Madonna di Campiglio si contavano sulle dita di una mano. Ed è lì che nel 1921 il capofila  Federico Scandolari, che all'epoca di mestiere faceva il fabbro, diede vita ad un suo primo progetto realizzando e portando avanti  una prima officina meccanica destinata a riparare biciclette.

A lui si accodarono Giuliano e Romano, ai quali la progettualità e la voglia di fare non mancavano. Anzi, pur sporcandosi di olio o di grasso dentro la buca i guasti meccanici loro li  risolvevano.

Nel 1926, Federico accolse la proposta della Standard Oil che gli  consentì di abbinare alla sua officina sia una botte che una pompa  capace di contenere ben tremila litri di benzina.
Eleganti e gentili, pulivano anche i vetri delle vetture con la pelle di daino.

Negli anni '30 il chiosco degli Scandolari non solo cresce e si modernizza, ma trova anche il modo di mettere mano ad una prima automobile Fiat Balilla acquistata a Brescia per 1.400,00 lire.  

Quella geniale intuizione diede modo alla famiglia di creare un primo e unico servizio di autonoleggio. In valle lo imiteranno poi   Emilio, Gustavo e Arturo Tarolli a Condino, nonché Gilberto Butterini, mentre a Storo Antonio Armanini, gli Scarpari e Gianni Grassi.

La vera svolta arriva nel 1951, anno in cui grazie ai buoni uffici di mamma Esso, quel chiosco viene trasformato in stazione di servizio (non più una, ma addirittura tre botti), cambio olio e lavaggio.

Qualche mese dopo, diretto alla volta di Madonna di Campiglio, da quelle parti transita il presidente nazionale della stessa Esso Standard Italia, che coglie l'occasione di fare non solo il pieno dagli Scandolari, ma finisce per congratularsi con loro per l'efficienza.

“A quei tempi - dicono gli Scandolari di adesso - lavoravano sia di sabato che di domenica e a volte dovevano magari interrompere il pranzo per consegnare la bombola di gas a quei concittadini che, senza quel combustibile, il desinare lo avrebbero saltato”.