Grande partecipazione per la speciale versione ibrida del FilmFestival del Garda. Il cinema ha unito gli spettatori per 5 giorni anche in virtuale
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«Si chiude una nuova, straordinaria edizione del FilmFestival del Garda – commenta la direttrice artistica Veronica Maffizzoli – con un'affluenza di pubblico notevole e in costante crescita e diffusione anche geografica. Il FilmFestival del Garda si conferma ormai un evento culturale radicato nella sua storia, ma diffuso e sempre ricettivo verso nuove proposte, idee, linguaggi riuscendo a sfruttare al meglio anche la necessaria migrazione tecnologica dei suoi spazi. La XIV edizione è stata dedicata al "visibile parlare", la parola che prende forma e vita attraverso lo schermo veicolando messaggi, temi, storie e racconti che attraverso il linguaggio filmico invitano a ripensare il presente aiutati appunto da immagini e parole che nel cinema prendono forma e divengono valore per la società . I tempi difficili della pandemia trovano nell'incontro silenzioso tra l'opera e lo spettatore la sintesi di un percorso di conoscenza e riscoperta civile lungo la via indicata da Dante Alighieri nella sua commedia così attenta alla visione della storia di fronte all'eternità .Â
La Giuria della Critica della XIV edizione composta da Stefano Cipani (regista), Sara Poli (regista) e Giampiero Raganelli (giornalista e critico cinematografico) assegna all'unanimità  il Premio della Critica al Miglior Lungometraggio in Concorso a Ultimina di Jacopo Quadri (Documentario, Italia 2020) «per come racconta una vita ordinaria quanto straordinaria, quella di una donna anziana della Maremma, una donna forte, la cui storia riflette la storia di un'epoca. Il film è perfettamente coerente con la tematica di questa edizione del festival, il "visibile parlare", laddove le immagini sono quelle che appaiono per evocazione del racconto orale nella parlata viva toscana, come un teatro di narrazione naturale fatto di lunghi monologhi in cui la protagonista regge perfettamente la scena».
La Giuria ha anche deciso di assegnare due menzioni speciali tra i film in Concorso. Una a Kufid di Elia Moutamid (Documentario, Italia 2020), «che ha saputo cogliere l'evento imprevedibile del lockdown, nella drammaticità di quei momenti in una città tra le più martoriate dalla pandemia come Brescia, per riflettere sulla propria identità , scissa tra le sue due "Heimat", quella italiana e quella marocchina». L'altra menzione speciale va a Movida di Alessandro Padovani (Documentario, Italia 2020), «per la grande genuinità e spontaneità con cui bambini e adolescenti si raccontano e raccontano la transizione di un territorio rurale di provincia, come quello del Bellunese, nel suo inesorabile processo di spopolamento».
Il Premio del pubblico Città di San Felice intitolato al Cav. Attilio Camozzi espresso con il voto degli spettatori e assegnato a un autore che si è particolarmente distinto per il lavoro svolto nel campo artistico e culturale, sviluppando la tematica del "visibile parlare" è conferito a Zenerù (Documentario, Italia 2021) di Andrea Grasselli. Il regista racconta la storia del pastore Flaminio, ultimo custode del rituale ancestrale "La Scasada dol Zenerù". La forte connessione dell'uomo selvatico con la Natura ci costringe a ripensare il nostro rapporto con il territorio, le sue tradizioni e i suoi elementi naturali.Â
Entrambi i film rappresentano a pieno il filo conduttore della XIV edizione, il "Visibile parlare", secondo le parole impiegate nel X Canto del Purgatorio, per offrire esempi di virtù agli occhi delle anime.Â
La volontà del FilmFestival di tracciare un arco ininterrotto che collega i valori del passato e le visioni del futuro si è concretizzata in numerosi omaggi e celebrazioni: dalla ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Astor Piazzolla e Alida Valli, dai 50 anni di Morte a Venezia di Luchino Visconti fino ad arrivare all'oggi con la fotografa Letizia Battaglia, il cui occhio da reporter, grazie alla potenza poetica di quelle immagini, ha reso coscienza il ritratto di un mondo sanguinante tra le vie di Palermo.
Il Festival, che quest'anno vanta quale ospite d'onore la sceneggiatrice e autrice Alice Rohrwacher, si è concluso, dopo la cerimonia di premiazione, con la proiezione straordinaria in collaborazione col Bergamo Film Meeting di Domácà péče (Cure a domicilio) del regista Slávek Horák.
Il Festival prosegue con gli eventi in presenza sulla scia della celebrazione dantesca in programma per quest'estate. Ricordiamo le Sonorizzazioni a cura del Maestro Chimini de "L'Inferno" di Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro e Adolfo Padovan (Italia, 1911) e di "Dante e Beatrice" di Mario Caserini (Italia, 1913) e lo spettacolo "Del Visibile Parlare", un'esplorazione della commedia attraverso immagini disegnate, versi, musica e narrazione.
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