Gaia: «L'ipotesi Gavardo-Montichiari definitivamente tramontata»
di Redazione
Le associazioni ambientalisti sono in attesa dell'esito della Cabina di Regia di oggi sul depuratore del Garda e una nota rispondono a tono alle rimostranze dei gardesani
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GAIA Gavardo, Ambiente Futuro Lombardia, Le Mamme del Chiese e Visano respira prendono posizione sulla questione depuratore del Garda, in attesa dell'esito della Cabina di Regia che si deve esprimere sull'ipostesi Esenta di Lonato, e rispondono alle rimostranze suscitate dai sindaci del Garda su questa questione.
Le associazioni ambientaliste ripercorrono il percorso fin qui seguito: «Se gli estensori del famigerato accordo fra Regione Veneto e Regione Lombardia, ATO, Comunità del Garda ecc, avessero solo lontanamente immaginato il vespaio che la collocazione di uno o più depuratori a servizio dei comuni gardesani suscita ad ogni proposta, avrebbero certamente optato per scelte più oculate, pertinenti, lungimiranti e soprattutto oneste, basate sul rispetto dei territori e di chi li abita, scevre da quegli strani, inconcepibili disegni politici e gestionali che nulla hanno a che vedere con la vera tutela dell’ambiente ed il razionale utilizzo di denaro pubblico».
Le colpe dei Gardesani
«Se i gardesani continuano ancora oggi a trovare tanto indigesto il DOVERE di accollarsi la gestione dei propri reflui fognari, è perché qualcuno, facilmente identificabile, ha fatto loro credere in questi anni di godere di privilegi che altri non hanno».
«Non esistono territori che possono lottizzare e cementificare decine di miglia di metri quadrati di territorio, anche oggi, senza pensare poi alle conseguenze perché in funzione di un non ben identificato privilegio, tanto poi saranno altri a subire le conseguenze delle loro azioni. Se questa presunta “superiorità †è stata forse tollerata e assecondata in passato, per quanto riguarda oggi la questione del corretto smaltimento delle fogne dei comuni bresciani del lago di Garda non vi sono privilegi da rivendicare anzi, l’ostinata pretesa, ai limiti dell’arroganza, di far digerire il problema gardesano al bacino del fiume Chiese è innanzitutto immorale oltre che illogico e innaturale, non fa onore al Garda e ha mostrato e tuttora mostra i limiti di una classe dirigente e politica impegnata nella ricerca del consenso di parte, nella tutela esasperata di bacini elettorali piuttosto che la ricerca del bene comune e della tutela dei territori che sono invece patrimonio di TUTTI».
«A chi non l’ha ancora capito e ostinatamente cerca un capro espiatorio che allontani da se le responsabilità di quanto successo e delle relative conseguenze, ribadiamo, per l’ennesima volta, che per quanto riguarda la soluzione Lonato del Garda la responsabilità della scelta è da attribuire unicamente alla miope politica gardesana, al peccato originale della localizzazione Visano portata avanti da parte dal Consorzio Garda Uno e del lonatese Mario Bocchio, suo Presidente e alla Comunità del Garda che, in sei mesi, non è riuscita nemmeno a fare una proposta in merito alla localizzazione gardesana dimostrando così la sua incapacità ad operare su problematiche concrete e spinose. Per quanto ci riguarda sottolineiamo che il nostro impegno nasce da spinte e motivazioni puramente ambientali».
«La condivisione della proposta di convogliare le acque depurate nella roggia Lonata e poi nel canale Virgilio nasce per salvaguardare il fiume Chiese, il fiume Mincio e il lago di Garda e rispetta l’impegno di un uso dei reflui depurati in un’ottica di economia circolare e non per nulla, dal giorno della sua proposta pubblica, sta raccogliendo sempre più consensi tra comitati e istituzioni anche gardesane».
«Chi propone altro è nemico dell’ambiente in quanto ogni altra soluzione diversa da questa, ad oggi, è da considerarsi irrealizzabile o peggiorativa e quindi, per noi, inaccettabile. All’ottusità di chi continua a sostenere che la soluzione Gavardo-Montichiari e scarico dei reflui nel fiume Chiese sia la migliore, lonatesi compresi, diciamo innanzitutto di studiarsi per bene tutti i documenti. I lonatesi, come i salodiani, pensano di togliersi dall’impaccio spingendo su Gavardo-Montichiari e il fiume Chiese non sapendo, o facendo finta di non sapere, che Lonato del Garda, come Salò, è comunque coinvolto pesantemente anche nel progetto Gavardo–Montichiari, e chi non lo dice chiaramente ai cittadini non sta certamente facendo un bel servizio alla sua comunità ».
«Ai cittadini lonatesi, salodiani e gardesani non si vuol far capire che il caos che governa questa incresciosa situazione è frutto dell’arroganza e della inadeguatezza dei loro rappresentanti che non hanno mai voluto un confronto, mai si sono informati e mai si sono impegnati nelle sedi opportune per valutare serie alternative al progetto Gavardo Montichiari che hanno solo tentato di imporre così come hanno fatto fin dall’inizio con il progetto di Garda Uno per Visano, vera fonte delle problematiche odierne».
«Ribadiamo che riteniamo l’ipotesi Gavardo-Montichiari definitivamente tramontata».
«La migliore soluzione va trovata all’interno del bacino gardesano anche per lo smaltimento dei reflui e la proposta della “corda molle idraulica†per noi prioritaria, è da abbandonare solo in funzione di uno scarico diretto nel Mincio o a favore della soluzione “tutto a Peschiera del Gardaâ€. In occasione della Cabina di Regia del 18 maggio siamo a ribadire che se in quella circostanza si decidesse di proseguire comunque con il progetto Gavardo Montichiari e scarico nel fiume Chiese ci attiveremo per organizzare proteste nei comuni gardesani magari proprio in occasione della Mille Miglia nel suo passaggio in quel di Salò. Siamo stati collaborativi quando ci è stato chiesto ma non per questo non siamo pronti a riprendere la protesta in modo ancora più determinato e deciso rispetto a quanto fatto fino ad ora».
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