Omaggio a Silvano Seccamani

Il variegato mosaico della ristorazione valsabbina ha perso uno dei suoi tasselli più conosciuti. Giovedì si è spento, presso l’ospedale di Gavardo, Silvano Seccamani che aveva gestito per lunghi decenni uno dei più rinomati locali del lago d’Idro: il ristorante “Al carel”.

Nel 1977, al termine di una esperienza che lo aveva visto lavorare in Olanda, proprio nel mondo della ristorazione, anche grazie al determinante apporto della madre, Luigina Cappelli, aveva aperto un nuovo locale chiamandolo appunto “Al carel”. Era, quel nome, un sentito e affettuoso omaggio al mezzo di trasporto più tradizionale e caratteristico della civiltà contadina anfese.

C’è da presumere che, sulla scelta del nome da assegnare al locale, abbia avuto giocato un ruolo non di poco conto la profonda conoscenza che il fratello di Silvano, Romeo aveva delle tradizioni locali. Romeo Seccamani, all’epoca presidente della Pro loco, proprio in quegli anni stava infatti conducendo un’interessante ricerca dedicata al “Carel”.

Fin dal suo esordio ai fornelli, Silvano aveva presentato alla propria affezionata clientela i migliori piatti della tradizione culinaria del lago, quella che oggi viene denominata a chilometro zero.

Il ristorante di Silvano, oltre che per i gustosi piatti, si caratterizzava anche per il particolare arredamento che qualificava questo locale, che ha finito per rappresentare un vero e proprio emblema della storia di Anfo e del suo lago: dalle immagini d’epoca, sapientemente restaurate, agli oggetti della tradizione contadina, alle decorazioni che impreziosivano la facciata esterna, risalenti agli anni Venti.

Agli inizi del 2017, dopo quarant’anni di attività, Silvano chiuse il suo “Carel”, senza riuscire a trovare un giovane chef volesse raccogliere il prezioso testimone.

Silvano lascia il fratello Romeo e tanti affezionati amici sia sulle sponde dell’Eridio sia nella sua amata Olanda. Le esequie si terranno sabato, 15 maggio, presso la parrocchiale anfese, alle ore 14.

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