Depuratore a Lonato, in cosa consiste il progetto?

Il progetto che ha ottenuto più consensi per la localizzazione del futuro depuratore del Garda, alla fine, è stato quello di Lonato.

Per la precisione, l’impianto di depurazione sorgerà in frazione Esenta, in un terreno a sud-ovest di Lonato.
Un depuratore da 200mila abitanti equivalenti, con processo a fanghi attivi su 4 linee e microfiltrazione dello scarico per garantire la qualità e il riuso in agricoltura in oltre 2mila ettari), con Sirmione e Desenzano che resteranno invece collettati a Peschiera del Garda.

“I dati ambientali riferiti all’impianto localizzato a Lonato sono molto positivi e danno ampie garanzie sulla sostenibilità ambientale” si legge nella relazione finale stilata da Acque Bresciane dopo i cinque tavoli di confronto con il territorio. “Inoltre un impianto da 200mila abitanti equivalenti consentirebbe, rispetto a due impianti di minori dimensioni, scelte progettuali che minimizzano la produzione dei fanghi, per la possibilità di avere un impianto a digestione anaerobica con produzione di biogas. Più positivi anche gli aspetti economici, grazie all’ottimizzazione dei costi di investimento e dei costi di gestione”.

Certo, rimane il problema dello scarico dei reflui, che avverrebbe comunque nel fiume Chiese; ad ogni modo Acque Bresciane prevede di approfondire la proposta del Comitato gavardese Gaia di canalizzare i reflui depurati a Lonato verso la centrale idroelettrica di Esenta, scaricandoli poi nella roggia Lonata e convogliandoli verso il canale Virgilio, che deriva dal fiume Mincio.

Per quanto riguarda le condotte sublacuali, in attesa della loro dismissione Acque Bresciane ha confermato il suo impegno al monitoraggio costante e agli eventuali interventi di manutenzione straordinaria.