28 Aprile 2021, 09.40
Blog - Genitori e figli

Sassi dal cavalcavia, malessere e rabbia giovanile

di Giuseppe Maiolo

Ci eravamo dimenticati dei ragazzi che negli anni novanta lanciavano i sassi dal cavalcavia. Invece i recenti episodi che hanno visto nuovamente protagonisti alcuni ragazzini di Gavardo al di sotto dei 14 anni, ci confermano che quel “gioco” perverso e mortifero è ancora presente


Pensavamo conclusa la stagione delle imprese terrificanti di una gioventù definita spesso senza valori, annebbiata dalla droga o pervertita dalla modernità. Invece ci dobbiamo confrontare ancora con questo tema giovanile a cui è necessario trovare un nuovo significato.

Allora come oggi c’è l’agire del branco
che esalta i gesti del gruppo per far acquisire identità e visibilità, ma anche per scovare emozioni forti. C’è il gruppo con la sua funzione di crescita che pure serve a sperimentare il coraggio ma anche a scaricare responsabilità e senso di colpa.

Però dietro questi atti come al di sotto di tante azioni vandaliche e distruttive che assistiamo in questo periodo, per i giovani del coronavirus c’è il disagio crescente relativo al futuro che incombe. C’è l’incertezza acuta della vita e la sfiducia negli strumenti che servono per crescere e diventare grandi.

Poi, ovunque, essi vivono la distanza dalla libertà, la lontananza dal territorio dell’amicizia e dagli incontri che necessitano per riconoscere se stessi e gli altri, per dare forma all’informe e a quella traballante figura che è un giovane durante l’attraversamento lungo dell’adolescenza. La pandemia e la quarantena imposta, sono state percepite spesso dai coronials come punizione e vissute come un interminabile periodo di mancanze.  Di fatto mancano e tuttora sono carenti le esperienze e i confronti possibili tra pari, così come sembrano prevalere una quantità di vuoti che sarà difficile recuperare anche attraverso quei social che di fatto hanno compensato la solitudine.

Pensiamoci! Mancheranno a loro le possibili trasgressioni, anche quelle relative alla vita digitale, adesso sdoganata.

Ma soprattutto è l’intermittenza continua della scuola, l’avvento della DAD, criticata e criticabile ma necessaria, che ha di fatto soppresso nei ragazzi la condizione e il ruolo di studenti. Senza la presenza della scuola con i suoi ritmi e le sue funzioni, è diventato incerto anche lo statuto dell’allievo e precario il limite all’agire che in ogni caso la scuola impone a chi la frequenta.

Già povera l’identità dell’adolescente e ai valori minimi la sicurezza, il prezzo da pagare oggi sembra essere un incremento di vulnerabilità che si aggiunge a quella fisiologica, ma anche un aumento di quote di rabbia e di emozioni negative troppo a lungo impedite al bambino felice che gli adulti desideravano.

L’adolescenza di adesso, dominata più che mai dal presente e dove il futuro non trova spazio perché nessuno lo insegna né lo promuove come speranza, vive lo sconforto, l’angoscia collettiva e il terrore per ciò che la vita può riservare. I ragazzi con più bisogni ma senza desideri appaiono incapaci di inventare soluzioni quanto meno ideali al dolore che circola.

Più ancora poveri di strumenti per gestire il malessere, gli adolescenti si affollano attorno alla rabbia e ai sentimenti malevoli e distruttivi come l’odio e agiscono azioni spaventose che la realtà virtuale ha reso facile da narrare.

Giuseppe Maiolo
Doc. Psicologia delle età della vita
Università di Trento
www.iovivobene.it


Aggiungi commento:

Vedi anche
18/06/2021 09:08

Trovare risposte urgenti al disagio giovanile “Sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti” scriveva così Seid Visin, il ragazzo 20enne di Nocera Inferiore che si è suicidato pochi giorni fa

28/10/2018 09:00

Morire ancora di eroina

La storia agghiacciante di Desirée Mariottini è la narrazione drammatica della disperazione giovanile e del degrado urbano, ma soprattutto umano

29/07/2019 10:10

Genitori separati e vacanze coi figli Se le vacanze con i figli vanno sempre preparate, quelle dei genitori separati soprattutto i non affidatari, hanno ancora di più la necessità di essere pensate e organizzate con attenzione

06/08/2019 07:00

Compiti per le vacanze? Forse serve altro! Puntualmente, di questi tempi, ritorna l’annoso interrogativo: servono ai figli i compiti scolastici da fare durante l’estate?

06/09/2021 10:03

Il vamping. Le notti abituali dei ragazzi Chi non ricorda la canzone “Certe notti” di Luciano Ligabue, che è stata un grande successo della metà degli anni ‘90?




Altre da Genitori e Figli
24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento

15/01/2024

I social, demoni o strumenti per chi educa?

I social media, come dice la parola, sono strumenti per la socialità pensati per tutti. Ma spesso l’utilizzo che ne fanno le nuove generazioni, viene vissuto dagli adulti in maniera conflittuale.

09/01/2024

Le aspettative: utilità e limiti

All’inizio di un nuovo anno e in un tempo di poche certezze, di solito crescono le aspettative che, come dice la parola stessa, sono cose che ti aspetti.

31/12/2023

La cura. È pre-occuparsi dell'altro, ovvero esserci

Da analista la parola “cura” mi appartiene perché nella stanza delle parole sta sempre lì a fianco, vive della relazione con il paziente, anzi la “cura”, la riempie di significato. Che è quello necessario a costruire una nuova narrazione, il rinnovamento o il cambiamento, anche se non la guarigione