Il Chiese liberato dai rifiuti

“Il Chiese non si vende: si difende”. È lo slogan che campeggia su uno striscione del comitato Gaia di Gavardo, portato in prima fila a tutte le manifestazioni contro di famigerato progetto del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari.

Ma ieri la difesa del Chiese si è rivolta sotto il profilo ecologico e ambientale, con l’iniziativa indetta dallo stesso comitato Gaia, che ha coinvolto anche altre associazioni ambientaliste dei paesi lungo l’asta del Chiese, per un intervento di pulizia delle sponde del fiume dai rifiuti abbandonati incivilmente dall’uomo e trasportati dal corso d’acqua, finiti poi sulle sue sponde.

E in tanti, da Gavardo a Calcinato, a Montichiari e oltre, hanno risposto all’appello, impegnandosi in quest’operazione ambientalista.

«È stata una giornata speciale: distanti, ma uniti, per il nostro fiume - riferisce Filippo Grumi, di Gaia (Gavardo)-. Questo era lo spirito: un’iniziativa non “contro” qualcosa, ad esempio il cosiddetto Depuratore del Garda, bensì “per” qualcosa, ossia a favore del Chiese. Volutamente abbiamo tenuto i due discorsi separati. Del resto, abbiamo mostrato che, lungo il fiume, è presente una comunità unita: si tratta di un segnale che chi vuole può interpretare».

I diversi gruppi hanno operato lungo i tratti del fiume dei propri Comuni raccogliendo rifiuti di ogni genere, che poi sono stati differenziati e portati nei centri di raccolta.

In foto: i diversi gruppi impegnati nella pulizia del fiume Chiese