Agnosine e i tamponi

«Doppio l’obiettivo: da una parte la necessità di tenere alta l’attenzione sui rischi dovuti alla pandemia in atto, perché la battaglia contro questo virus non è ancora finita; dall’altra l’idea che si possano così scovare gli “asintomatici”, cioè coloro che pur non presentandone i sintomi, loro malgrado, possono risultare pericolosi per gli altri».

Così Giorgio Bontempi, sindaco ad Agnosine, che aggiunge: «Ci hanno dato i fondi per la gestione del Covid e siamo convinti che questo sia il modo corretto di utilizzarne almeno una parte».

Un successo: come già avvenuto le scorse settimane per gli “over 70”, anche in questo caso, coinvolgendo i cittadini di Agnosine dai 18 in su, Tante le persone che si sono recate in municipio per approfittare della gratuità del controllo.

Ieri mattina è stata la volta dei residenti a Trebbio, Sant’Andrea e Casale, nel pomeriggio per gli abitanti delle frazioni di Renzana, San Lino e Binzago.
Oggi gli accessi sono “rovesciati”. Renzana, San Lino e Binzago al mattino, gli altri al pomeriggio.

Anche in questa occasione sono stati coinvolti gli specialisti di Sicurezza e Igiene del Lavoro (SeIL), che ha sede a Sabbio Chiese.
Ad effettuare i test antigenici "sars cov 2" di tipo rapido, il fondatore di SeIL dottor Leone Boccacci in persona, affiancato da uno dei suoi medici. La Protezione civile di Agnosine a gestire la logistica.

E se uno dei “tamponati” si rivelasse positivo al Covid?
«In tal caso è previsto di avvisare il medico del paese, che a sua volta avvia la relativa pratica con l’Ats» chiarisce Bontempi.