08 Aprile 2021, 06.41
Anfo
Cronache

In fumo l'esplosivo dei tedeschi

di val.

Tre chili di tritolo. Era questo l'ordigno rinvenuto in occasione degli scavi per la sistemazione della Batteria Statuto della Rocca d'Anfo. Il materiale esplosivo non è esploso, ma è stato Bruciato nel prato a poche decine di metri dalla 237 del Caffaro. VIDEO


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Tre chili di tritolo tedesco, contenuti in una cassetta abbandonata da tempo fra le macerie di quella che è stata la parte sopraelevata della Batteria Statuto, il manufatto che oltrepassando la strada che portava al Trentino serviva per congiungere il fabbricato col resto del complesso fortilizio della Rocca d’Anfo.

Lì dov’era, pochi metri a monte di quella che oggi è la 237 del Caffaro, quell’esplosivo non avrebbe potuto nuocere a nessuno in quanto privo di detonatore.
Ma la precauzione è d’obbligo, soprattutto quando si ha a che fare con dei residuati bellici.

Così i lavori di sistemazione della Statuto, commissionati dalla Comunità montana di Valle Sabbia, si sono fermati in attesa dell’intervento degli artificieri, cosa che è avvenuta nella mattinata di ieri. A
d adoperarsi, al comando del luogotenente Pinzone, sono stati gli esperti del Genio Guastatori di stanza a Cremona, giunti sulle rive del lago insieme ad ambulanza della Croce Rossa militare con equipaggio misto Cremona/Bergamo.

Inizialmente i militari avevano pensato di far brillare l’ordigno in una buca approntata in località Follo, lungo il greto del torrente Re.
Per l’occasione il sindaco di Anfo Umberto Bondoni aveva coinvolto gli agenti della Locale della Valle Sabbia e gli Alpini di Anfo, per tenere la zona circostante sotto controllo.

Non ce n’è stato bisogno. In accordo con i carabinieri di Idro al comando del luogotenente Luigi La Rovere, che hanno seguito tutte le fasi della bonifica, dopo un trasferimento a piedi per poche decine di metri, il tritolo è stato fatto ingloriosamente bruciare all’aria aperta, in un prato sotto alla stessa Batteria Statuto, senza esplosione alcuna.

Sul posto a seguire le operazioni,
fra gli altri, anche il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini col direttore dei lavori Nicola Berlucchi.
La speranza è che i lavori di sistemazione della fortezza e la realizzazione di un sovrappasso in ferro per ricongiungerla al resto della Rocca, possano riprendere in piena sicurezza e senza altre sorprese.

Quell’esplosivo, con ogni probabilità, faceva parte delle cariche posizionate dalla wehrmacht che intendeva distruggere la fortezza per coprirsi in ritirata verso la Germania e per non lasciare armi nelle mani del nemico.
Vi riuscì solo in minima parte: anche questo proposito dell’esercito tedesco per fortuna si rivelò fallimentare.

Questo ed altri video, con maggior risoluzione, su VallesabbianewsTV


.in foto: il fuocherello che ha mandato in fumo il tritolo; il luogo del ritrovamento; intervento in forze; ciò che resta della scatola di metallo che conteneva il tritolo





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