Biblioteca e pandemia, lo «strano caso» di Prevalle

Alla Biblioteca “Elio Caldera” di Prevalle la pandemia ha mostrato anche l’altra faccia della medaglia, quella inaspettata e positiva.

A fronte del calo di volume sia dei prestiti che degli utenti registrato nel corso del 2020, che ha risentito dei due mesi e mezzo di chiusura durante il primo lockdown e della successiva riapertura ad orario ridotto (per dare un’idea: 399 prestiti in meno e 278 utenti in meno rispetto agli 11.434 prestiti e agli 880 utenti attivi del 2019) il 2021 è ripartito invece con un incremento significativo.

Dal 1 gennaio 2021 allo scorso 19 marzo i prestiti globali sono 2884, mentre prima della pandemia sempre nello stesso periodo ci furono 1988 prestiti: l’anno nuovo è quindi iniziato con un incremento di ben 896 prestiti.

“Questi dati, devo dire inaspettati, in realtà sono obiettivamente giustificabili - ci spiega il bibliotecario Giovanni De Lucia. - In primis, la pandemia ha riabilitato il valore non solo culturale e di studio, ma anche di svago e di rassicurazione della lettura. In poche parole la gente richiede più libri, dvd e libri per bambini proprio per dare un senso al vuoto, alla preoccupazione, o semplicemente alla maggiore disposizione di tempo libero, soprattutto quando bisogna tener occupati i più piccoli”.

La seconda variabile importante è che, potendo accedervi solo per appuntamento, la biblioteca è diventata un servizio specifico al pari dei tanti altri di cui abbiamo bisogno nella vita di tutti i giorni.

“Prima passavi in biblioteca anche così, per farti un giro - continua Giovanni. - Ora invece ti rivolgi alla biblioteca perché ti serve, al punto di prenderti la briga di fissare un appuntamento, richiedere titoli precisi e chiedere consigli più dettagliati. Chi prenota un libro passa a ritirarlo il giorno stesso, o al massimo dopo un paio di giorni. Per questo motivo il servizio è diventato più efficiente e snello”.

Terza variabile, ancora più importante, è la dilatazione degli orari di apertura del servizio. Non si parla più di apertura della biblioteca, ma di servizio. “Non potendo entrare fisicamente nella biblioteca è stato organizzato un nuovo servizio “Take away”, affiancato dall’installazione dei Lockers, armadietti operativi da lunedì al venerdì per il ritiro e la restituzione, a cui si accede con un codice assegnato dalla biblioteca”.

Il risultato? Dalle 30 ore settimanali di apertura tradizionale del periodo pre-pandemico si è passati, a partire da quest’anno, ad un'erogazione del servizio di prestito esteso a ben 25 ore in più, dove queste sono distribuite su tutta la giornata di lunedì dalle 7 alle 21.30 e dalle 18 alle 21.30 da martedì a venerdì.

Ultimo fattore da considerare il massiccio ricorso dell’utenza agli strumenti di prenotazione online, che ha di molto aumentato il traffico delle prenotazioni e delle richieste.

"I dati ci hanno dato ragione, e nonostante la pandemia si sono rivelati buoni - ha concluso il delegato alla Cultura Adriano Filippa - perchè la gente ha bisogno di cultura, ancora di più nei momenti di difficoltà. Speriamo di poter tornare quanto prima ad organizzare attività in presenza come le presentazioni dei libri e gli open day".