Otto case cantoniere da riconvertire, tre sul Garda

Un nuovo bando dell’Anas, che fa seguito a quello emanato nel 2016, permetterà di dare nuova vita a ben 100 case cantoniere, otto delle quali situate in provincia di Brescia, lungo le statali 45 bis (la Gardesana occidentale) e 42 (del Tonale).

Le case cantoniere, con il loro caratteristico colore rosso, erano appunto le case dei cantonieri, figure istituite nel 1830 che avevano l’obbligo di residenza sul luogo di servizio per presidiare i cantoni (tratti di circa 4 chilometri).

Il bando prevede di dare in concessione ad enti pubblici o investitori privati questi edifici abbandonati, affinché vengano riconvertiti ad uso turistico o similare.

Sul Garda la casa cantoniera più grande, con annesso anche un magazzino, è quella di Salò, alla quale il Comune non è però interessato. Anche per la casa di Gargnano nessun interesse da parte del Comune (entrambi i sindaci ritengono l’operazione più appetibile da parte di investitori privati), mentre per quella di Limone si potrebbe ipotizzare una destinazione diversa da quelle indicate dall’Anas, ovvero un polo logistico per la Croce Bianca e la Protezione civile.

Le restanti 5 case cantoniere da riconvertire si trovano in Valle Camonica, rispettivamente a Darfo, Breno, Ceto, Edolo e Ponte di Legno.
Le offerte vanno presentate entro il prossimo 15 giugno.

In foto la casa cantoniera di Salò