Tradizione, sport e gastronomia

Tradizione, sport e gastronomia sopraffina tutto insieme? La risposta in Valle Sabbia dice Festa di San Lorenzo, ad Alone di Casto.
La piccola frazione del Savallese, infatti, da sempre nel primo fine settimana di agosto, si anima di occasioni d’incontro all’insegna del sano divertimento e della buona cucina.
A fare da “collante” alle iniziative organizzate dal locale Gruppo sportivo e da tutti i parrocchiani, il santo protettore che quassù è venerato la domenica con una solenne e partecipatissima processione. Tanto che ancora oggi è motivo di vanto per gli alonesi sparsi nel mondo, dalle lontane Americhe fino ai paeselli valsabbini confinanti, di rientrare puntuali ad ogni appuntamento.

Tradizione immutabile e tanta fede nel patrono, dunque. E San Lorenzo non se ne dolga, se in attesa della cerimonia religiosa per eccellenza, i parrocchiani non dimenticano di abbondare in momenti socializzanti.
A partire dal venerdì, quando la struttura coperta che prende il posto del campo di calcio, unico pianoro da quelle parti dove si dice che per evitare di disperdere le uova alle galline vengano messe le mutande, andrà di scena la polenta “carbonera” accompagnata da una serata “Cover band” in compagnia di “meravigliose ragazze immagine”.

La cena del sabato invece sarà allietata dall’orchestra Andrea Rodelli. Ed eccoci alla domenica, quando Alone si animerà già al mattino con l’edizione 2008 della “Alone Bike”, gara regionale di cross country organizzata in collaborazione con il Gs Odolese su un percorso di media difficoltà e con salite e discese tecniche quasi tutto su sterrato, lungo i 26 chilometri di un ambiente incontaminato e spettacolare.
Al termine i corridori possono approfittare dell’occasione di servirsi delle specialità culinarie locali delle quali le donne di Alone, tutte quante impegnate per l’occasione, vanno giustamente orgogliose: casoncelli nostrani e spiedo.

Per San Lorenzo il momento buono arriverà alle 18, dopo la messa solenne, quando le reliquie verranno accompagnate nelle strette viuzze della frazione protette da un baldacchino che ha la particolarità di poter essere “accartocciato” nei passaggi più angusti, quando anche i suonatori della banda di Casto che immancabilmente accompagnano devono mettersi in fila indiana.
C’era bisogno di dirlo? Poi vengono la sontuosa cena e le danze con Paolo Facci.

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