Fare sport aiutando la natura. La storia di Denise

Si chiama Denise Conforti, vive a Nuvolento e domenica scorsa, percorrendo in mountain bike il sentiero verso il monastero di San Bartolomeo, è stata notata da un altro biker mentre raccoglieva lattine e bottiglie abbandonate nel bosco.

E’ stato proprio quel biker, Fabio, a fotografarla e a metterci in contatto con lei, che con simpatia e semplicità ci ha raccontato la sua storia.

“Ormai è una disciplina vera e propria e si chiama ‘plogging’ - ci spiega Denise, che ha 42 anni ed è originaria di Trenzano - una parola svedese che deriva dalla fusione di ‘jogging’ (corsa) e ‘plocka-upp’ (raccogliere), quindi ‘camminare raccogliendo l’immondizia’. Lo faccio da sempre come abitudine e ultimamente anche più spesso, viste le vere e proprie discariche che si incontrano percorrendo i sentieri”.

La cosa che più stupisce, secondo la biker, è che proprio gli sportivi, che dalla natura ricevono benessere ed equilibrio, la imbrattino senza vergogna lasciando a terra incarti di barrette, bottiglie, lattine, mozziconi di sigaretta, mascherine e chi più ne ha più ne metta.

E a chi per strada la guarda con sospetto misto a imbarazzo e le chiede se non le faccia schifo raccogliere i rifiuti abbandonati dagli altri, lei risponde che le fa più schifo vederli per terra che raccoglierli. “E poi ho sempre nel mio zainetto disinfettante, sportine biodegradabili e guantini: raccolgo i rifiuti nelle sportine e una volta scesa a valle li differenzio correttamente”. Insomma, la grinta e la prontezza della sportiva che emerge anche nella vita di tutti i giorni.

Denise è personal trainer e cicloguida, referente dell’associazione Plastic Free Onlus per la zona della Valle Sabbia e ha creato anche il sodalizio sportivo “Fitness and nature”, nato nel difficile periodo del lockdown dello scorso anno, nel quale la biker ha perso, come tanti, il proprio lavoro.

“Mi stavo deprimendo e per reagire ad una situazione per me insostenibile ho iniziato a fare lunghe camminate immersa nel silenzio e nei profumi del sottobosco, un’attività che mi ha aiutata a ritrovare il benessere fisico e mentale. Nel giro di poco ho cominciato a fare plogging e a coinvolgere altre persone in questa mia attività”.

E con il Covid come si fa?
“Virtualmente, e poi a distanza e in piena sicurezza. Ogni terza domenica del mese a chi si iscrive invio, all’interno del gruppo Facebook Plogging Leonessa, un pettorale digitale con nome e numero, e ognuno può fare plogging ovunque si trovi e inviare poi la propria foto. Ho ideato anche un contest in cui viene premiata con un gadget la foto più simpatica o particolare”.

Un’idea vincente che unisce l’attività fisica alla cura di quell’ambiente che è a tutti gli effetti l’unica casa che abbiamo, e che dobbiamo preservare.

Nelle foto, di Fabio Belli:
- Denise in sella alla sua mtb
- Alcuni rifiuti raccolti nel bosco facendo plogging