29 Luglio 2008, 00.00
Gavardo
Associazioni

Dopo tanta sabbia

il 30 luglio arriveranno a Gavardo 13 bambini Saharawi. Per prendere sereno e piacevole il soggiorno, l'amministrazione comunale, gli scout e numerosi volontari, stanno organizzando una serie di attività. Coinvolta anche la comunità marocchina.

il 30 luglio arriveranno a Gavardo 13 bambini Saharawi, ospiti per dieci giorni. Per prendere sereno e piacevole il soggiorno, l'amministrazione comunale, gli scout e numerosi volontari, stanno organizzando una serie di attività. Coinvolta anche la comunità marocchina.

Il 30 luglio arriveranno a Gavardo 13 bambini Saharawi, ospiti per dieci giorni. Per prendere sereno e piacevole il soggiorno, l'amministrazione comunale, gli scout e numerosi volontari, stanno organizzando una serie di attività: escursioni, piscina, giochi vari...

Coinvolta anche la comunità marocchina gavardese che si sta attivando per fornire aiuto (cibo e bevande tipiche) e realizzerà una festa serale.
L'iniziativa fa parte di un più vasto progetto di accoglienza in Italia dei bimbi Saharawi e a Gavardo sarà presente con i bimbi per tutto il periodo del loro soggiorno la principale referente.

Dal Gattopardo di giugno

In occasione del 30° anniversario di fondazione il Gruppo Scout Gavardo 1 ha deciso di aderire alla proposta di ospitare a Gavardo un gruppo di bambini del popolo Saharawi, in collaborazione con I'Associazione Rio de Oro. In questo modo la ricorrenza del trentesimo assumerà un significato ancor più intenso. L'educazione alla mondialità, il valore della fratellanza, l’attenzione al più debole sono principi essenziali dello scoutismo che troveranno modo di concretizzarsi ancor di più proprio nei primi dieci giorni di agosto.
Ma chi sono gli Saharawi?

Si calcola che siano 250 mila gli Saharawi (gente del deserto) residenti in campi profughi nell'estremo Sud-Ovest dell'Algeria. Di loro si parla poco, come di tutti i popoli "dimenticati." 30 anni di vita nella zona considerata tra le più invivibili del nostro pianeta. II territorio che ospita i campi profughi e di circa 100 kmq, ed e completamente desertico, piatto, ricoperto di sassi e sabbia (Hammada). II clima è, ovviamente, di tipo desertico con piovosità quasi assente.
La temperature varia nelle due stagioni: estate ed inverno, raggiungendo i 45°-50° in estate e i 5° sotto zero nelle notti d'inverno. La vegetazione e assente eccetto rarissimi alberi a spine ed una oasi naturale di poche vecchissime palme.
L'acqua è reperibile a breve profondità, ma ha una elevata salinità fino a renderla non potabile. La vita nei campi scorre lenta, turbata solo dal rumore continue dei pochi generatori, che garantiscono l’energia elettrica agli ospedali e ai centri di accoglienza.
I colori delle donne il sorriso dei bambini

Nelle tende, per i più fortunati, la luce è garantita dai pannelli solari, per altri non resta che la luce fievole del gas. Nella monotonia del paesaggio spiccano i colori delle donne saharawi, che avvolte dai loro mantelli trasparenti dai colori vivacissimi si occupano dell'amministrazione dei campi, e il sorriso dei bambini che giocano con pietre e sabbia. Le tendopoli Saharawi, non sono certo un paradiso dove trascorrere le vacanze. E' duro nascere e vivere in un ambiente al limite della sopravvivenza, dove manca il bene più prezioso: l'acqua. Cisterne dell’ONU riforniscono ogni 15 giorni i cubi scatole di metallo chiusi da rudimentali sportelli dove, soffiata dal vento, inclemente la sabbia entra a inquinare quell'acqua leggermente salata e resa potabile dall'aggiunta di cloro. Acqua che travasata in una varietà di recipienti deve bastare per tutto e per tutta la famiglia, centellinata e recuperata goccia dopo goccia. In queste condizioni i bambini crescono consapevoli di tutti i disagi e di tutte le esigenze della famiglia e fieri di appartenere al popolo della sabbia.
Una drammatica situazione.

Non e intenzione del Gruppo Scout occuparsi (informarsi e tentare di capire pero certamente si!) della complessa situazione politico-diplomatica internazionale che e all'origine di questa drammatica situazione: l'intento e la finalità sono di natura umanitaria e l'accoglienza di una decina di bambini (alcuni portatori di handicap) provenienti da quelle terre risponde all'esigenza di far vivere loro un periodo di serenità e, nel limite del possibile, permettere dei piccoli interventi sanitari.
Volontari cercasi

Per realizzare questo importante Progetto gli scout cercano naturalmente volontari che possano offrire un contributo in termini di animazione, lavoro (preparazione dei pasti, lavaggio biancheria...) e, perchè no, se arrivasse qualche offerta per coprire i costi non sarebbe male.
L'Amministrazione Comunale, naturalmente, darà il proprio sostegno logistico all'iniziativa.

Il gruppo Scout Gavardo 1


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