24 Febbraio 2021, 08.00
Val del Chiese
Fauna

Sempre più cinghiali in valle del Chiese

di Aldo Pasquazzo

Nonostante i 300 abbattimenti degli ultimi due anni i cinghiali continuano a riprodursi a monte di Darzo e limitrofi. La preoccupazione dei tenutari


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Da Lodrone e Valdaone sino a Sella Giudicarie la presenza dei cinghiali si fa sempre più ingombrante, dato che di anno in anno la loro riproduzione cresce in maniera vertiginosa.  

Sono quasi trent'anni ormai che il fenomeno si sta diffondendo in maniera mirata.
Ne sanno qualcosa Celestino e Nella Marini e Attilio Rinaldi, che a monte di Darzo si vedono di giorno in giorno mettere a soqquadro i rispettivi poderi.

“E' una situazione insostenibile e occorre che la Provincia di Trento faccia qualcosa di concreto, dando a forestali e cacciatori la possibilità di abbatterli” hanno commentato in molti. “Diversamente si trovi il modo di indennizzare i danni, dando ai tenutari delle sovvenzioni utili e destinate a mettere al riparo le rispettive proprietà mediante robuste recinzioni” aggiungono.

Anche a Brione, Cimego e Castel Condino il maiale selvatico la fa da padrone. Stessa cosa anche verso Sella Giudicarie. Fare un censimento reale della situazione è pressoché impossibile e i numeri che si sentono nominare in giro sono nettamente inferiori alla realtà.
 
I rischi di sopravvivenza più consistenti i cinghiali sembrano incontrarli lungo il versante di Condino, dove negli ultimi due anni c'è stata la “sfoltita” maggiore rispetto ad altri paesi del circondario.

Ancora Celestino Marini. “Il podere che mi appartiene e che in parte è di mia sorella Nella è totalmente trivellato”. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Rinaldi, che aggiunge: “Serve un cambio di passo da parte della politica provinciale onde evitare che la gente abbandoni in maniera definitiva la montagna”.

Da parte sua lo stesso assessore e vice presidente della Provincia  di Trento Mario Tonina sta portando avanti le ripetute istanze che arrivano non solo dal suo elettorato ma anche dalla grande maggioranza dei chiesani.

Nelle foto di Moris Donati la situazione a monte di Darzo




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