L'impatto dell'epidemia sulla mortalità

Nei giorni scorsi, Istat e Istituto Superiore di Sanità hanno pubblicato il quarto rapporto sull’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione.

Si tratta ancora di dati parziali, rispetto all’intero 2020: i dati regionali vanno da gennaio a novembre, quelli provinciali e comunali da gennaio a ottobre.

Il report mette a confronto i dati medi dei decessi dei del quinquennio 2015-2019 con quanto avvenuto nel 2020 misurando «l’eccesso» rispetto al periodo pre-Covid. Nel «periodo di osservazione» dell’epidemia (febbraio-novembre 2020) in Italia si stimano 84 mila morti in più rispetto alla media dei 5 anni passati, ben oltre i decessi Covid registrati dalla Sorveglianza integrata (57.647).

«Il rapporto contribuisce quindi a meglio comprendere l’impatto della pandemia ed il suo peso rispetto alle altre cause di morte» spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss. «L’eccesso di mortalità è di fondamentale importanza per segnalare l’intensità, la tempistica e la localizzazione territoriale degli effetti, diretti e indiretti, prodotti dalla pandemia» spiega il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo.

Il report fornisce insomma un contributo per una «conoscenza oggettiva della realtà». L’andamento Nazionale mostra come i dati di ottobre e novembre superino quelli di marzo e aprile in molte regioni. Non così in Lombardia ed Emilia, dove la prima ondata ha colpito più duro creando una sorta di «immunità di gregge».

Nel Bresciano a gennaio e febbraio i decessi sono stati meno del passato, segno che se anche il virus già circolava, non era ancora in quella forma spietata che avremmo conosciuto di lì a poco. Marzo resta il mese più tragico: in quelle settimane buie i decessi sono quadruplicati rispetto agli anni passati (+293%), con oltre 3mila vittime in più sulla media del quinquennio 2015-2019: da 1.067 morti a 4.197. Ad aprile la mortalità è più che raddoppiata ma da maggio le cose sono pian piano rientrate nella normalità. Anzi, nei mesi estivi i decessi registrati nei Comuni bresciani sono stati meno rispetto al passato.

Dall’autunno i numeri tornano a crescere: +2,7% a settembre, +7% a ottobre. Il report Istat-Iss si ferma al 31 ottobre peri dati provinciali e comunali. Ma il dato regionale certifica l’impennata di novembre, +66,4 a livello lombardo. Basti dire che nelle ultime 8 settimane, nel Bresciano, si sono contati 359 morti Covid mentre tra giugno e ottobre si erano fermati a 70.

La Valle Sabbia, sempre considerando i dati da gennaio a ottobre, registra numeri leggermente inferiori. Se a livello provinciale risulta un incremento di mortalità del 44,91%, nei 27 comuni valsabbini (più precisamente del Distretto 12) l’incremento risulta del 33,18%.

Il rapporto non misura appieno i dati della seconda ondata, che ha causato numerosi decessi in alcune Rsa negli ultimi mesi dell’anno.

Dai dati, comunque, si evidenziano i paese più colpiti in termini percentuale: vi sono anche paese che hanno registrato meno decessi della media degli anni scorsi.