«Se hanno fretta, indichino un luogo nel loro territorio»

Amministratori e comitati ambientalisti del bacino del fiume Chiese sono sempre con le antenne drizzate in merito alla questione depuratore del Garda.
E riguardo alla nota della presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini, hanno replicato a stretto giro di posta.

Dapprima il sindaco di Montichiari, Marco Togni, che sui social scrive: “Io credo che ai rappresentanti della Comunità del Garda debba interessare solo che la depurazione sia fatta, cosa che da sempre sosteniamo anche noi.
Non è invece ammissibile che la Comunità del Garda possa anche solo esprimere un parere su dove vada localizzato, soprattutto se si tratta di comuni fuori dall'aggregato gardesano. Al massimo pensino a risolversi il problema in casa loro”.

Anche dal Comitato Gaia Gavardo, il portavoce Filippo Grumi replica: “Se fanno ricorso, il loro depuratore non lo vedranno mai. Se hanno fretta che indichino un luogo sul Garda così da procedere velocemente. Riguardo poi all’indicazione di Lonato è stata fatta dal consigliere Sarnico, non dai comitati ambientalisti”.

“Ma c’è un’altra grande questione che deve essere evidenziata – afferma Grumi –: la comunità del Garda vuole che vengano inseriti nei costi del progetto i “ristori”, perché si vergognano a chiamarle compensazioni che dovranno essere date al Comune che si farà carico di ospitare il depuratore. E questi dovranno essere, secondo loro, costi inseriti nel progetto. Eh no!
Primo perché nelle valutazioni dei sei progetti prima e poi dei quattro le compensazioni non erano mai state inserite; secondo perché le compensazione le hanno offerte i Comuni del Garda e quindi sono i Comuni del Garda che se ne devono fare carico e non metterle a carico di tutti i contribuenti.

Se loro avevano offerto 15 milioni per le compensazioni a Gavardo e Montichiari sono loro che devono metterle anche per l’ipotesi Lonato.
Terzo perché se adesso si decide di dare supponiamo 50 milioni di compensazione a Lonato e dobbiamo inserire nel progetto allora questo diventa più caro e va scartato?  Ma a che gioco stiamo giocando? Non siamo così fessi.

L’impegno sottoscritto dalla Comunità del Garda era pari al 10% della loro tassa di soggiorno e non ha a che fare con quello che devono sborsare i contribuenti Bresciani.
I confronti tra le soluzioni – conclude Grumi – si fanno, come è normale, a parità di condizioni: le compensazioni non sono mai state inserite come costo”.

Dagli amministratori e dai comitati ambientalisti viene ribadita la bontà della mozione “Sarnico”: i depuratori vanno collocati nel territorio dei comuni per i quali vengono realizzati. È tanto semplice quanto logico: i depuratori dei Comuni valsabbini si fanno in Valsabbia, i depuratori dei Comuni gardesani si fanno sul Garda.