30 chili in 40 anni. Quando mi sono sposato pesavo 64 chili, adesso…fate voi il calcolo. Vorrei parlare anche di un eccellente cuoco, Aldo Abastanotti, in pensione da quest’anno. E infine un augurio a una bella persona…
Ricordo mia mamma, che la sera, per “tirarsi su”, mangiava di più, poi per digerire andava avanti e indietro per il corridoio dicendo il rosario.
Da giovane ero piuttosto magro, “tridae töt”, spazzolavo la tavola mangiando tutto di gusto e digerivo che era una meraviglia. E non aumentavo di un etto! Poi non so cosa sia successo…
Eravamo al mare, a Riccione, con Emi, Daniela, la sua cara mamma e suo nipote.
All’Albergo si poteva bere birra, a pranzo e a cena. Io ne bevevo a litri, con il risultato che, ad un certo punto, le braghe estive sono “esplose” ed Emi è stata costretta a comprarne un paio larghissimo.
Un’altra mazzata alla linea è stata alcuni anni fa, quando ho scoperto che i panettoni, dopo il Natale, erano a prezzi stracciati.
Ne mangiavo a colazione e per dolce, con risultati eccellenti sul morale ma deprimenti sulla pancia. Non parliamo delle centinaia di pizze che ho gustato, dopo gli spettacoli del Teatro Poetico Gavardo!
C’è il detto “Altezza mezza bellezza” e l’amico Ciba (dei ciclisti avisini) sentenziò “
Sóta la pansa ghè sostansa”…Mi consolo ad essere mezzo bello, quanto alla sostanza…tiremm innanz!
La dieta è una delle parole che non conosco. Mi son sempre ripromesso di iniziarla, soprattutto la domenica sera, dopo le abbuffate a pranzo. Allora dico a mia moglie, col tono di uno che va al patibolo: “
Emi, stasera non mangio…” E mi cade addosso la malinconia che nemmeno un poeta romantico.
Tutto mi sembra triste, tutto mi pare inutile.
Penso: ma perché non sono magro come quel mio amico, che beve birra in quantità industriali ed è secco come Don Chisciotte?
Poi sento Emi:
“Non mangi almeno una minestrina?”. Allora mi alzo dal divano, mi siedo a tavola con lo sguardo di uno costretto al sacrificio, e poi… Nella minestra aggiungo pane duro, un bel pezzo di formaggio, e già che ci sono finisco la pietanza avanzata (mi son sempre piaciuti gli…Avanzi!).
Molti mi dicono che però cammino molto: certo, per poter avere più appetito a tavola! Mi viene un dubbio: non è che sono ingrassato perché mia moglie è una brava cuoca?!
Oggi è Sant’Aldo, e faccio gli auguri di buon onomastico ad Aldo, fratello del mio grande amico Mauro e ottimo chef.
Aldo, secondo figlio di Maria (brava cuoca) e di Antonio (da sempre impegnato nella comunità), è nato e cresciuto a Gavardo, in Via Molino, dove da bambino vivace scorrazzava in lungo e in largo.
Si è diplomato nel 1976 presso l’Istituto Alberghiero “Caterina De’ Medici” di Gardone Riviera.
Aldo aveva scritto: “
Non vedo l’ora di concludere gli studi e di dedicarmi alla libera professione, senza però pensare a ciò che sto per lasciare.
In quella scuola, un bell’edificio di nuova costruzione, in posizione panoramica, gestito in modo impeccabile da un gruppo di docenti motivati e coordinati con passione, tutto è stracolmo di aspettative e timori. Ed io...ho soltanto sedici anni!”
Successivamente completerà gli studi conseguendo il Diploma Superiore nel ‘99.
Come chef, dal ‘74 al ‘78 ha cucinato presso alberghi e ristoranti del Garda. Dal ‘78 al ‘91 ha lavorato presso Aziende Ospedaliere o Enti pubblici.
Nel periodo 1980-1994 ha svolto attività di docenza e formazione per il personale della pubblica amministrazione, prestando attività di divulgazione con la Coop. Idea Salute di Brescia, mediante corsi sulla Cucina Naturale.
Dal ‘98 al 2001 è stato docente presso l’Istituto Alberghiero di Desenzano del Garda.
Dal ‘91 al 2003 ha diretto le cucine di Ospedali quali Desenzano del Garda e l’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma.
Da allora Aldo vive a Roma, con la dolce figlia Anita e la moglie Alessandra.
Dal 2003 al 2008 ha avuto un incarico prestigioso, esercitando la professione presso il Senato della Repubblica e presso l’Appartamento di Rappresentanza della Presidenza del Senato dal 2009 allo scorso anno.
Nel 2008 è stato insignito del “Collegium Cocorum” dalla Federazione Italiana Cuochi, per “
aver operato nell’arte culinaria con dignità e passione, capacità e prestigio, onorando la tradizione della Cucina Italiana.”
In tutta questa intensa ed appassionata attività, fondata sull’entusiasmo e sulla ricerca, Aldo nel 2014 ha fondato Arteecucina, gruppo creativo che si propone di realizzare interazioni e nuove vie di veicolare le arti con la cucina.
Ha ideato emozionanti eventi di show-cooking con la commistione di musica, danza e letteratura, veri e propri spettacoli culinari che appagano il gusto ma anche l’intelligenza e la fantasia. Come le splendide serate in luoghi suggestivi, come quella dedicata al poeta Orazio, nei luoghi della sua Villa in Licenza (Rm), con menù ispirato al suo pensiero ed alla sua arte di mangiar bene. Tutto questo lo potete visionare
qui
Si è chiaramente compreso che Aldo è una persona curiosa, piena di interessi, anche sportivi. Dal ‘73 all’86 ha praticato lo sport che ama profondamente, il basket. Dall’87 al 2000 è stato anche allenatore, Istruttore nazionale di Minibasket e Allenatore Federale FIP. Dal ‘90 al 2000 l’attività principale come allenatore e dirigente sportivo si svolse presso il Centro Basket Desenzano e la Libertas Basket di Salò, con innumerevoli iniziative rivolte ai giovanissimi.
Poiché Aldo ama la montagna, per un decennio ha fatto esperienze di arrampicata alpina e dolomitica. Ha avuto anche la fortuna di incontrare, in una delle prime serate di Arteecucina, il grande alpinista Daniele Nardi, entrato nei i cuori di ognuno per la schiettezza, l’energia, la passione verso l’ignoto fuori e dentro di sé. Purtroppo è scomparso sul Nanga Parbat, e Aldo ha scritto: “
Ci ha insegnato molto in poco tempo. Lo ricorderemo sempre quando la nostra esistenza ci porterà a metterci alla prova! Ciao Daniele.”
Ma ci sono altre cose che Aldo ama fare: ha disceso in canoa molti fiumi, come il “
nostro” Chiese.
Ora pratica il trekking, il golf e la pesca in mare. Da alcuni anni è un tenore del Coro del Club Alpino Italiano di Roma, con repertorio di canzoni di montagna e della tradizione popolare.
C’è da segnalare una cosa davvero bella: svolge attività di volontariato come cuoco presso la “
Mensa dei Poveri” della Parrocchia del SS. Redentore in Roma.
Caro Aldo, quando ripassi da Gavardo, spero preparerai gli spaghetti cacio e pepe che avevo gustato insieme ai componenti dei Lem.3!
Sempre oggi compie gli anni Beatrice Meloni, mamma di Chiara e moglie del mio amico Mauro.
L’amicizia la coltivano con il sorriso e spesso con una tavola imbandita, che non guasta mai. Nella loro casa o nel prato ho avuto la fortuna di gustare vari manicaretti, insieme a mia moglie ed a tanti amici.
Non parliamo della festa per la pensione di Mauro, con centinaia di invitati e l’accompagnamento delle musiche dei Lem.3.
Beatrice è figlia di Lena, che durante le feste rivela doti di brava cantante. È sorella di Lucia, Stefania e Paolo e vuole un bene dell’anima ai suoi nipoti.
A Beatrice e ad Aldo dedico questa ricetta per un Buon Anno:
“Prendere 12 mesi completi.
Privarli accuratamente da ogni amarezza, odio e invidia.
Tagliare ogni mese in 28-30 o 31 pezzi diversi, ma non cuocerli tutti insieme.
Prepararli un giorno per volta con i seguenti ingredienti:
un pizzico di forza,
un pizzico di pazienza,
un pizzico di energia.
Aggiungere a ciascuno un po’ di speranza, fedeltà e gentilezza.
Mescolare bene con una parte di meditazione, una di azione e una di calma.
Condire con una presa di buon umore, un pizzico di ironia e un’abbondante dose di ottimismo.
Mettere in un recipiente d’amore e cuocere al calore del cuore!
Guarnire con un sorriso e servire.”
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo
maestro John
Nelle foto:
1) Aldo e papà Antonio sull’Adamello negli anni 80
2) Lo chef Aldo tra i corazzieri
3) Aldo e il basket Desenzano (1990)
4) Beatrice con mia moglie e il caro Tano