29 Dicembre 2020, 12.24
Auguri

Buon compleanno Cinema

di Nicola Cargnoni

Singolari gli auguri del cinefilo Nicola (non confondete con cinofilo), che da alcuni anni si occupa con successo del Cinema di Vestone. Li pubblichiamo volentieri


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2.300. Sono i biglietti venduti nel 2020: in pratica 1.914 nel solo mese di gennaio e a febbraio (fino al 23) e 386 dal 20 settembre al 25 ottobre.
Tenendo presente che Vestone ha circa 4.400 abitanti e che il “record” del 2018 conta circa 9 mila biglietti e che la media dal settembre 2016 al dicembre 2019 contava circa 8 mila biglietti annui, la cifra di questo sciagurato 2020 ha un che di miracoloso.
Dovrebbe consolarci, e invece ci rammarica ancora di più: che annata avrebbe potuto essere se a gennaio e febbraio eravamo partiti così bene?
È ancora vivo il ricordo dei clienti “rimbalzati” la sera di domenica 23 febbraio che si presentavano al cinema per la proiezione di “1917”, mentre stazioni sciistiche, bar e ristoranti erano ancora tutti aperti (e lo sarebbero stati per altri 15 giorni).

Il 28 gennaio del 1895 i fratelli Lumière, inventori, fotografi, geni, che al cinema avevano pronosticato un futuro brevissimo («è un'invenzione senza futuro»), si sono trasformati in “imbonitori”, radunando al Salon indien del Grand Café (Boulevard des Capucines) a Parigi alcune persone che avrebbero assistito ad alcune proiezioni del loro cinematografo, “la fotografia in movimento”.
C’erano già state altre invenzioni fino a quel momento: i Lumière non avevano “inventato” nulla; ma ebbero l’intuizione di far pagare un ingresso a più persone per assistere “alla magia”.
Il 28 dicembre 1895 avvenne il primo rito collettivo di un pubblico che si affacciava su una proiezione.

Questo giovane vecchio che è il Cinema compie 125 anni e, mai come oggi, è stato così in pericolo, nemmeno durante le Guerre Mondiali.
Mai come in questi giorni quando la gente mi incontra mi dimostra affetto e vicinanza, chiedendomi SE e QUANDO pensiamo di riaprire.
Da un lato c’è il vigore dato da queste manifestazioni di “bisogno di cinema”, dall’altro c’è la frustrazione più totale per la mancanza di una visione che possa essere anche solo di breve termine, figuriamoci se possiamo pensare a quando eventualmente riaprire.

Qualcuno lo ha definito un luogo “non necessario”; quello dello spettacolo è stato il primo settore a essere chiuso (a febbraio così come a novembre) e probabilmente sarà l’ultimo a riaprire, con le annesse “fatiche” per far tornare il pubblico in Sala.
La sensazione è quella di essere stati dimenticati e abbandonati.
Sono arrivati dei ristori che ho annunciato con un post sui social qualche tempo fa: il Comune di Vestone ha ricevuto circa 21 mila euro dal Ministero dei Beni Culturali.
Che va bene e guai a lamentarsi: ma sarebbe più dignitoso poterseli guadagnare con il lavoro, con l’offerta di intrattenimento e culturale, con il nostro pubblico seduto in sala.

A chi chiede SE e QUANDO riapriremo cerco di dare quel che mi riesce meglio: un sorriso e un “chissà, speriamo”. Sicuramente non fino a settembre 2021.
Chissà, poi. È legittimo chiedersi se avrà un senso.
Certo è che ormai il pubblico si è abituato alla poltrona, allo streaming. La distribuzione non aiuta: in questi giorni su Disney+ è stato messo l’ennesimo titolo (Soul) che avrebbe dovuto attirare gente nelle sale ed è lecito chiedersi perché una realtà come la Disney non abbia la pazienza di aspettare e mostrare più rispetto verso quella rete capillare di sale ed esercenti che l’hanno resa ciò che è. Ma è solo uno dei tanti esempi che potrei fare.

Gli auguri più onesti, in questo momento, è che il 2021 possa far tornare la gente a pretendere di poter vivere la propria vita di sempre. Arrabbiarsi, scaldarsi, pestare i piedi e alzare la voce.
L’augurio che non ci facciamo sempre andare bene tutto.
L’augurio che nessuno si permetta più di dire cosa è necessario e cosa è superfluo nelle nostre vite.

L’augurio che la solidarietà sia REALE
(se è vero il dato, è gravissimo che solo il 20% del personale delle RSA aderisca alla campagna di vaccinazione) e che ci preoccupiamo anche per settori e ambiti di cui normalmente ci importerebbe poco.
L’augurio più grande va al Cinema, questo giovane vecchietto di 125 anni che, oggi più che mai, ha bisogno del nostro supporto, del nostro affetto, del nostro appoggio e di tutta la nostra fede in lui. Per tornare a vivere quel rito collettivo di una sala buia e di fotografie in movimento che prendono vita su uno schermo bianco

Buon 2021 a tutti, grazie a chi c’è davvero sempre stato.

Nicola Cargnoni




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