Emergenza sanitaria Covid-19, la voce degli operatori

Asst del Garda ha avviato nei mesi luglio e agosto 2020 la ricerca “Emergenza sanitaria Covid-19: la voce degli operatori” volta a valutare il benessere lavorativo degli operatori dopo la prima fase di epidemia legata al coronavirus.

“Partendo dall’assunto – dichiara il Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella - che le organizzazioni sono fatte dalle persone, per avere organizzazioni efficienti diventa  fondamentale orientare le politiche per la gestione delle risorse umane al benessere lavorativo. Per questo motivo è diventato per noi fondamentale, dopo l’ondata pandemica, intraprendere una ricerca finalizzata a valutare i livelli di benessere psicologico e la stanchezza psicofisica presente tra gli operatori. I risultati dell’indagine sono la base da cui siamo partiti per la programmazione di interventi formativi e progetti di riorganizzazione.”

La ricerca ha coinvolto tutti gli operatori di ASST del Garda (2800 persone) a cui è stato somministrato un questionario online composto dai 130 domande.

Per completare l’indagine sono state proposte le due domande aperte:
•    quale è stata la tua più grande difficoltà durante il periodo dell’emergenza sanitaria?
•    che cosa ti ha stancato di più durante il periodo dell’emergenza sanitaria?

Sono stati raccolti 1184 questionari su un totale di 2800 operatori, ovvero il 42% di tutto il personale di ASST Garda.

L’esaurimento psicofisico è un aspetto presente e distribuito omogeneamente per genere, età e professione. Il dato viene confermato da un generalizzato calo del benessere psicologico (Indicatore Benessere Psicologico sotto la media).

Il conflitto lavoro-famiglia è presente ma non ha valori alti (Indicatore Conflitto lavoro-famiglia medio-basso).

È presente un generalizzato calo del benessere psicologico (Indicatore Benessere Psicologico sotto la media)

Gli  aspetti positivi emersi sono:
•    qualità delle relazioni professionali che si è mantenuta mediamente molto buona nonostante il grave stress subito (Indicatore Deterioramento delle Relazioni basso);
•    competenza e capacità professionale che si è mantenuta molto alta (Indicatore Inefficacia professionale molto basso);
•    commitment lavorativo che si è mantenuto molto solido (Indicatore Disillusione basso);
•    percezione di energia e vigore lavorativo (Indicatore Vigore alto);
•    dedizione al lavoro (Indicatore Dedizione alto).

Vi sono poi delle aree critiche da monitorare.
C’è un picco di “disillusione professionale” nei dipendenti fra i 41 e i 55 anni, mentre nelle fasce più giovani e più anziane questo indicatore è decisamente basso.
I costrutti “vigore” e “assorbimento” che indicano l’energia, l’importanza attribuita e la concentrazione investiti nella professione, che nella popolazione considerata sono generalmente buoni e anche molto buoni,  diventano criticamente bassi nella fascia fra i 41 e i 50 anni con un picco negativo specifico per i dipendenti fra i 46 e i 50. La fascia di età con maggior “vigore e assorbimento professionale” è invece quella superiore ai 61 anni.