Cavilli sulla mozione Sarnico

L'Avvocatura della Provincia ha bocciato senza mezzi termini la mozione presentata dal consigliere delegato al Ciclo idrico Giovanni Battista Sarnico, nella quale si affermava che i collettori debbano essere costruiti nelle aree territoriali dei Comuni afferenti agli impianti.

Come riporta Bresciaoggi, per il direttore dell'Avvocatura Magda Poli “la competenza rimane incardinata nell'Ato, nel rispetto degli indirizzi generali dettati dal Consiglio provinciale, poiché diversamente operando si configurerebbe un potere di impulso o di veto sul progetto, che non trova fondamento in alcuna norma di diritto positivo e che non risponde al criterio generale di riparto tra competenze di indirizzo e gestione proprio del sistema delle autonomie locali”.

È stato inoltre specificato che, date le procedure di infrazione comunitaria già esistenti, un ulteriore aggravio di procedura e i conseguenti ingiustificati ritardi nell'iter di approvazione del progetto esporrebbero anche il Consiglio provinciale ad ulteriori responsabilità.

Delusi i comitati che avevano dato il loro appoggio alla mozione, tra cui il gavardese Gaia, sconcertato dalla superficialità nell'affrontare il tema.

Stanti così le cose, l'intenzione ora sarebbe quella di sostituire la mozione con una delibera di indirizzo, che non è più una proposta personale, ma deve raccogliere il consenso di almeno il 20% dei consiglieri. Se ne potrebbe discutere già il prossimo martedì.