Lugana, la manovra del Consorzio dopo il Covid

Bisogna ora fare i conti non solo con la ripresa del mercato, ma anche con l’eccesso di prodotto creatosi negli ultimi mesi, rispetto a quanto richiesto dai consumatori.

Il Consorzio Lugana, durante l’assemblea tenutasi qualche settimana fa, ha risposto con una manovra che vedrà destinato a stoccaggio il 15% della produzione della vendemmia del 2020.

Sicuramente una misura pensata nella speranza che arrivino tempi migliori e che ci sia un rilancio generale: i prodotti, sebbene immagazzinati, possono essere facilmente rimessi sul mercato, permettendo però, allo stesso tempo, alle cantine di gestire il vino in eccesso in maniera più controllata.

Una decisione che non lascia nulla al caso, volendo evitare effetti negativi sui prezzi sia dell’uva che del vino ed impedire che si creino ulteriori divari nella crescita del settore, salvaguardando il valore e il prestigio che questo territorio sta ormai costruendo con significativi risultati, sia in Italia che all’estero, come sottolineato dal Presidente del Consorzio, Ettore Nicoletto.

Lo stoccaggio è la soluzione raccomandata anche dal Centro per la ricerca in Viticoltura e Enologia dell’Università di Padova: la DOC Lugana ha visto estendersi a dismisura le superfici dedicate alla produzione nell’ultimo ventennio circa e non sempre vendite e crescita produttiva sono state allo stesso passo; proprio per questo immagazzinare parte di quanto prodotto permetterà di aspettare il consolidarsi di condizioni di mercato favorevoli, senza incidere sui prezzi.

Oltre ai rimedi presi dai consorzi, anche la Regione Lombardia si è mossa a sostegno delle aziende operanti nel campo del vino e della ristorazione, a seguito della forte battuta d’arresto legata al Covid: tramite lo stanziamento di tre milioni di euro, 12.000 voucher del valore di 250 euro saranno messi a disposizione dei ristoratori, che potranno così acquistare i vini delle cantine lombarde che aderiranno all’iniziativa.

Ogni ristoratore, che avrà a disposizione due voucher, potrà così non solo proporre i vini del proprio territorio, ma anche creare collaborazioni con i produttori e le loro aziende vitivinicole, il tutto supportato da una campagna di comunicazione regionale effettuata nell’ottica di dare spazio alle nostre eccellenze.

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