Il gruppo della minoranza consiliare a Vobarno, "Impegno civico", denuncia le preoccupazioni in vista del nuovo anno scolastico per la situazione degli edifici scolastici
Il prossimo mese di settembre riprendono le attività scolastiche, ma la situazione degli edifici vobarnesi si presenta davvero preoccupante: la pandemia COVID ha aggravato ulteriormente una situazione già difficile!
Infatti le norme ministeriali emanate, distanziamento e sicurezza, obbligano i Comuni a individuare e predisporre i nuovi spazi necessari per le attività didattiche, che devono essere svolte in sicurezza.
Questa ultima tegola cade e si aggiunge alle problematiche che il progetto di ristrutturazione delle Scuole Medie già pone, poiché prevede l’accorpamento delle scuole elementari, sacrificando gli spazi adeguati per una didattica moderna e inclusiva.
L’Amministrazione dichiara che il progetto di riqualificazione delle scuole medie (pre-COVID) è pienamente conforme agli standard dell’edilizia scolastica, ma siamo così sicuri di voler testardamente procedere all’ accorpamento dei due ordini di scuola, alla luce di questo grave accadimento che ha stravolto le nostre abitudini di vita e prevede, chissà per quanto tempo, il distanziamento?
Ci sembra inderogabile, oggi più che mai, abbandonare l’idea dell’accorpamento, in quanto la scuola all’avanguardia sognata dal nostro Sindaco, necessita di spazi ampi ed adeguati.
Ci sembra inderogabile, oggi più che mai, prevedere un intervento di manutenzione straordinaria sulle scuole elementari, che da molto tempo non godono neppure della manutenzione ordinaria.
O l’unica motivazione a favore del progetto di accorpamento continua ad essere il risparmio sulle spese di funzionamento e riscaldamento?
Ad oggi l’iter del progetto è fermo al Consiglio di Stato, che dovrebbe deliberare entro ottobre 2020 quale impresa si aggiudicherà l’appalto, con inizio dei lavori previsto a novembre.
A quel punto è presumibile che tutte le classi della scuola media debbano essere spostate fuori sede per l’inizio lavori, che dureranno almeno un paio d’anni.
Dove pensa di trovare gli spazi adeguati, il Sindaco?
Già , perché nonostante i nostri numerosi solleciti, ad oggi tutto è in alto mare.
I locali ipoteticamente individuati rispondono solo in parte ai requisiti di distanziamento richiesti o non garantiscono la sicurezza degli alunni.
Noi, dall’opposizione, abbiamo lanciato più di una proposta, anche precedentemente alla pandemia: sempre inascoltati!
Vorremmo riassumerle qui, perché i cittadini di Vobarno sappiano e la Giunta rifletta:
•   La prima proposta avanzata, quando il progetto venne presentato, fu di affittare l’area davanti all’ITIS e predisporre dei moduli prefabbricati, in modo che le attività scolastiche fossero tutte riunite in un unico luogo.
Risposta negativa del Sindaco: costava troppo!
Si è preferito ristrutturare la ex-Itis ( con una spesa di circa 600.000 euro) ed oggi si scopre che le aule ricavate sono di piccole dimensioni e non tutte adeguate ai nuovi standard di sicurezza e di antisismica. Anche l’ex anagrafe di via Breda, individuata come probabile sede, non offre spazi adeguati al distanziamento, per non parlare dell’ipotesi di utilizzare l’ex- palazzo municipale, ricavando aule con finestre a picco sul fiume Chiese ed ingresso per i ragazzi praticamente sulla strada Provinciale, ancora molto trafficata. Tutte soluzioni inopportune che prevedono, fra l’altro, che le classi della scuola media siano sparpagliate per tutto il paese.
•   La seconda proposta è stata di far tornare gli Uffici Comunali nella sede di P.zza Ferrari (palazzo ristrutturato e vuoto da tre anni), rivitalizzando il centro storico e liberando per la scuola media gli spazi ove il Municipio è ubicato attualmente e temporaneamente (parola di Sindaco precedente sic!). Questo permetterebbe alla scuola di essere collegata alla biblioteca, i cui locali potrebbero essere di supporto alle attività laboratoriali o collegiali. Tra l’altro, all’esterno, c’è un ampio spazio che, opportunamente recintato, offrirebbe uno spazio ricreativo adeguato, cosa che all’ex- Itis, all’ex- anagrafe o all’ex- Municipio sarebbe impossibile avere; a meno che si pensi di poter tenere al chiuso i ragazzi per cinque ore di seguito, per due anni di seguito, o forse più.
•   Infine, poiché il problema spazi riguarda anche le scuole materne (statale e paritarie), l’ ITIS e il Centro Istruzione Adulti, abbiamo proposto di verificare lo stato dell’arte e aiutare a risolvere anche i loro problemi, consapevoli dell’ importante ruolo educativo e formativo che svolgono. Per questo si potrebbe pensare a un recupero delle ex-scuole di Collio e Pompegnino, oggi in stato di decadenza.
Diventa però difficile condividere e discutere queste proposte: a più di un anno dalle elezioni non sono ancora state nominate le Commissioni Comunali, che sono sede istituzionale di partecipazione e confronto.
Anche la nostra proposta di istituire uno specifico Comitato per la Scuola, che prevedesse la partecipazione di tecnici, dirigenti scolastici, insegnanti e rappresentanti dei genitori, è caduta nel vuoto: il Sindaco preferisce decidere da solo!
I finanziamenti al Comune per l’emergenza Covid sono arrivati (350.000 euro) e altri ne arriveranno dopo l’accordo europeo di questi giorni, è il momento di sedersi a un tavolo e tirar fuori le idee. Non basta essere forti nella cantieristica!
L’Amministrazione non pensa che questi 350.000 euro, che intende utilizzare subito per il rifacimento dei marciapiedi e delle fioriere di via Garibaldi e di via Migliorini, possano essere destinati prioritariamente alle scuole? Forse i commercianti di queste vie possono pazientare e avere le loro fioriere più avanti.
Concludiamo ribadendo la nostra piena disponibilità alla collaborazione, convinti che se si è più di UNO a valutare le cose, forse qualcosa di buono esce.
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GRUPPO CONSILIARE
  “IMPEGNO CIVICOâ€