17 Luglio 2020, 09.13
Lavenone
Lutto

Per sempre felice

di Franco Delfaccio

Non solo Lavenone, ma soprattutto Lavenone, piange la scomparsa di padre Fiorenzo Bertoli, il missionario ucciso dal Covid in terra brasiliana. Il sindaco Franco Delfaccio ne traccia lo spessore umano


Sapevo che le condizioni di Padre Fiorenzo difficilmente ci avrebbero permesso di poterlo rivedere a Lavenone, però volevo sperarci.
Purtroppo, come anticipato ieri, nonostante gli sforzi fatti il suo cuore si è fermato.

Padre Fiorenzo era nato a Lavenone il 26 marzo del 1948 da Bertoli Carlo e Zaboni Maria e prestava il suo servizio dal 1984 in Brasile quale missionario della Congregazione dei Canonici Regolari dell'Immacolata Concezione ma, nonostante i molti anni lontano da Lavenone, ha sempre avuto un forte legame con il suo paese e la sua gente.
Uomo allegro, felice e disponibile, anche durante le sue permanenze in Italia, a donarsi al servizio dei tribolati e bisognosi.

Molti di noi non conoscono i progetti della missione di Padre Fiorenzo e senz'altro poche righe non potranno riassumere una intera vita dedicata con altruismo al prossimo, ma vale la pena di dedicare alcune parole descrivendo i grandi progetti attuati da questo Lavenonese.
Le notizie che riporto le trovai tempo fa in rete e, incuriosito per il coinvolgimento di un Lavenonese, le avevo stampate e conservate e ora le condivido con voi: potrebbero contenere delle inesattezze per le quali eventualmente mi scuso.

Padre Fiorenzo Bertoli fu ordinato sacerdote il 17 dicembre 1975.
Dopo un periodo quale curato nella citta di Montichiari, Padre Fiorenzo Bertoli e Maria Ausilia Oddo partono per il Brasile e arrivano a Viracopos il 17 novembre del 1984 per raggiungere e collaborare con padre Tino già in Brasile dal 14 aprile del 1984.

Per alcuni giorni chiedono ospitalità alle Suore Mediche Missionarie di Maria di origini Irlandesi. In seguito Padre Fiorenzo e Maria Ausilia iniziano un lungo viaggio nella regione di Jatai, nello stato del Goiàs.
Dall'incontro con il Vescovo, anch'esso di origini italiane, decidono di iniziare un progetto di evangelizzazione e Padre Fiorenzo è incaricato di occuparsi della Parrocchia di Itaja e Itaruma.

Purtroppo, già nel 1986,
le tensioni politiche e sociali sfociano nel terribile assassinio di alcuni religiosi e la missione, per ragioni di sicurezza, deve trasferirsi al sud del Brasile, nella parte ovest dello stato di Santa Catarina, anche se Padre Fiorenzo "testardo Lavenonese" continuerà ad operare anche per lo stato del Goias, dove già dal 1988 inizierà a costruire un seminario che sarà dedicato a Santa Monica.

Il primo gennaio del 1990 Padre Fiorenzo Bertoli è nominato parroco di Anchieta.

In questa parrocchia Fiorenzo si occuperà anche di formare nuovi seminaristi e, con l'aiuto di missionari laici, accoglierà nella sua famiglia molti ragazzi in affidamento.
Ci vorranno molti anni perché si possa tornare ufficialmente nello stato del Goias ma nel gennaio del 1999 la missione ritorna ad avere la propria sede là dove si ebbe inizio.

Il 7 luglio 2000 Padre Fiorenzo diventa Superiore della Comunità CRIC e il 03 gennaio del 2011 verrà nominato parroco di Brazabrantes.
Ora il 15 luglio 2020 alle ore 14 si è presentato al Padre con un bagaglio di bene dal peso imponente.

Lavenone e la sua gente sono orgogliosi di aver conosciuto, aiutato e amato Padre Fiorenzo: lo porteremo sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti quale modello e quale interlocutore con il Padre, certi che la sua vicinanza continuerà ad essere presente.

Vedete la vita non si perde quando si smette di respirare, ma quando si smette di essere felici.
Esistono quindi viventi che in realtà sono già morti, in quanto infelici, e morti che sono ancora vivi perché restano felici. Padre Fiorenzo quindi è e rimarrà vivo, in quanto già lo vedo felice da abile calciatore che era, a dribblare con astuzia i tanti amici che avrà rincontrato ed in particolare il suo amato nipote Fiorenzo Minelli.

Non mi resta che esprimere, a nome personale, dell'Amministrazione Comunale, dei dipendenti del Comune di Lavenone e della cittadinanza tutta, i nostri sinceri sentimenti di cordoglio e di vicinanza alla Sorella Lucia, ai fratelli Gian Mario e Andrea e ai rispettivi coniugi e figli e ai parenti tutti. I nostri sentimenti di cordoglio giungano anche alla famiglia missionaria profondamente commossa e alla Comunità dei Canonici Regolari
dell'Immacolata Concezione.

Concludo con un canto navajo che a mio avviso si presta perfettamente a questo difficile momento: "Non restare a piangere sulla mia tomba. Non sono lì, non dormo. Sono mille venti che soffiano. Sono la scintilla diamante sulla neve. Sono la luce del sole sul grano maturo. Sono la pioggerellina d'autunno quando ti svegli nella quiete del
mattino. Sono le stelle che brillano la notte. Non restare a piangere sulla mia tomba. Non sono lì, non dormo."

Franco Delfaccio





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