Eutrofizzazione delle acque, proliferazione di alghe, sfruttamento eccessivo della risorsa idrica e scarso trattamento degli scarichi civili e industriali: sono questi i mali di cui soffre l'Eridio secondo Legambiente.
È critico lo stato di salute del lago d’Idro. Eutrofizzazione delle acque, proliferazione di alghe, sfruttamento eccessivo della risorsa idrica e scarso trattamento degli scarichi civili e industriali: sono questi i mali di cui soffre l'Eridio secondo Legambiente al passaggio della Goletta dei Laghi – Cigno Azzurro, la campagna itinerante per il monitoraggio delle acque lacustri, realizzata con il contributo di COBAT (Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste) e COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati). Nei quattro punti di campionamento monitorati, sono stati registrati alti valori di ossigeno e pH, indici di un grave stato di eutrofizzazione che mette a repentaglio i fragili equilibri dell’ecosistema lacustre. Conferma l’allarmante fotografia scattata da Legambiente, il divieto di balneazione in vigore dal 2004 sull’intero perimetro delle coste del bacino.
“L’avanzato stato di eutrofizzazione delle acque dell’Eridio è indice di un sistema gravemente affaticato che risente di un eccessivo sviluppo algale legato alla presenza di nutrienti, soprattutto fosfati e nitrati, provenienti dagli scarichi di varia natura che vi affluiscono – afferma Katia Le Donne, portavoce della Goletta dei Laghi –. Questo fenomeno è riscontrabile nello sviluppo abnorme di alghe, prevalentemente cianoficee, le cui fioriture abbondanti possono provocare l’ostruzione fisica delle branchie dei pesci, l’alterazione dell’equilibrio nella distribuzione dell’ossigeno nell’acqua, oltre che liberare pericolose quantità di sostanze tossiche sia per l’uomo che per le specie animali che popolano il lago. La spia di ciò è il notevole arricchimento di ossigeno disciolto negli strati superficiali a discapito però degli strati più profondi e dei sedimenti”, conclude la portavoce.
Le analisi del pH dell’acqua e delle concentrazioni d’ossigeno riscontrate dai tecnici della Goletta dei Laghi di Legambiente parlano chiaro: le percentuali di O2 del 160% e un livello di pH dell'acqua superiore a 9, registrati nelle analisi delle acque superficiali, riferiscono di un bacino in pessimo stato ecologico. Le acque profonde invece, proprio a causa dell'eccessiva presenza di biomassa algale, sono pressochè prive di ossigeno: acque sostanzialmente morte. Questi dati, per gli esperti, sono un segnale di eutrofizzazione legato all'eccessiva proliferazione di alghe e microalghe, in particolare le microscopiche cianoficee, che in determinate concentrazioni possono produrre tossine dannose per i bagnanti.
Per quanto riguarda la contaminazione batteriologica, i tecnici della Goletta dei Laghi hanno registrato basse concentrazioni fecali. Anche i valori di conducibilità e salinità riscontrati erano molto inferiori rispetto a quelli registrati nel corso della precedente edizione della Campagna. Questi esiti però sono facilmente riconducibili alle abbondanti precipitazioni degli ultimi mesi che, insieme all’alto livello del lago, hanno causato una diluizione delle acque.
“L’aver trovato le acque del lago d’Idro in condizioni migliori rispetto allo scorso anno per quanto riguarda l’inquinamento di origine fecale, non ci fa dormire sonni tranquilli - dichiara Barbara Meggetto, direttrice Legambiente Lombardia -. Chiudere i rubinetti dei fattori inquinanti è fondamentale per la tutela e la salvaguardia del lago d’Idro. Per questo chiediamo alla Comunità montana della Valle Sabbia di avviare subito l’iter per la realizzazione della rete fognaria circumlacuale, per altro già finanziata dalla regione Lombardia, senza altre esitazioni al fine di concorrere al raggiungimento degli obiettivi della direttiva 2000/60/CEE. Inoltre - conclude Meggetto - crediamo che solo attraverso un’azione coordinata e congiunta di tutti gli attori in campo, regione Lombardia, enti locali e Comunità montana, si possa ancora sperare di risanare il lago d’Idro e preservarne l’integrità”.
Per l'Asl di Brescia il lago d'Idro non è balneabile in nessun punto. Per questo Legambiente ha chiesto informazioni sui dati delle analisi dell'Azienda Sanitaria Locale. Segnaliamo però la difficoltà riscontrata, a seguito di numerose telefonate, nel reperire dettagli sulle motivazioni dei divieti di balneazione.
Sul lago d’Idro, i tecnici hanno effettuato prelievi in 4 punti di campionamento, rappresentativi del lago, che in parte ricalcano quelli monitorati dagli enti preposti al controllo. Le analisi di Goletta dei Laghi – Cigno Azzurro restituiscono un’istantanea sullo stato di salute delle acque in tempo reale e non vogliono in alcun modo sostituirsi alla valutazione di balneabilità dell’Azienda Sanitaria Locale. Legambiente seleziona i punti di prelievo, anche in base alla presenza di bagnanti, tra le aree balneabili e zone di particolare criticità, quali immissari e scarichi.
Fonte: Legambiente Lombardia
Lo studio di Legambiente Il lago d'Idro una fogna a cielo aperto. Urgono interventi sugli scarichi urbani e riduzione dei prelievi idrici. E' l'opinione di Legambiente di cui pubblichiamo un comunicato.
In allegato un dossier sull'Eridio.
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