L'ultimo giorno del «Risèt»

Il “Riset” si affaccia sull’incrocio fra via Giuseppe Garibaldi e via Verdi, a Gazzane di Roè Volciano. Si dice che abbia cent’anni.
Deve il suo nome alla famiglia Rizza, che è la proprietaria dello stabile e che cura anche la gestione dell’adiacente esercizio di tabaccheria e ricevitoria.

Il nuovo anno che sta per arrivare, del “Riset” troverà solo le saracinesche abbassate e così resteranno se non ci sarà nessuno a rilevarne la conduzione.

E’ un pezzo di storia che se ne va. Storia che per 47 anni è stata anche quella di Lorena e Massimo e con loro della mamma di lei, che tutti conoscevano come la Gina del Crocetta.

Ma andiamo con ordine.
Mamma Gina Avanzini ha gestito il bar Crocetta, quello andato distrutto col terremoto del 2004 e mai più ricostruito, per vent’anni, dal 1973 al 1993. Gestione che poi è proseguita in famiglia, con Massimo Carambella, marito di Lorena Bortolotti, la figlia di Gina, a dare una mano.
Massimo, quando il violento tremore della terra ha sfrattato tutti quanti, sempre con Lorena, Oss a Gavardo da 38 anni a fare il doppio lavoro, hanno proseguito l’attività al Riset.

Fino ad oggi: «Ci pare di aver fatto abbastanza e le condizioni di lavoro, presi come siamo tutti quanti dalla crisi, ma anche dalle normative sempre più stringenti e dalle spese in aumento, non ci permettono di andare oltre» affermano i due, che lasciano con un poco di nostalgia, nella segreta speranza di godersi al meglio il tempo libero che si para loro dinnanzi.

Glielo auguriamo vivamente anche noi di Vallesabbianews, come auguriamo a Cristina Rizza, vivace gestore della ricevitoria e comproprietaria dell’immobile, di trovare il modo di riaprire il “Riset”, perché l’antico borgo di Gazzane possa continuare a possedere il suo luogo privilegiato d’incontro, come lo sono tutti bar, per non morire di indifferenza. 

.in foto: il bar Riset; Massimo e Lorena.

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