15 Settembre 2019, 10.30
Blog - Genitori e figli

Insegnanti: attenti al burnout!

di Giuseppe Maiolo

La parola "burnout" ci è diventata familiare. Ormai. Collegato allo stress, sappiamo che si tratta di una risposta individuale alla pressione lavorativa che ti fa sentire  come “bollito” 


Non a caso traduciamo questa sensazione di acuto malessere con l’espressione comune “Sono cotto!” quando a fine giornata lavorativa ci siamo dovuti misurare con una quantità di impegni e numerose tensioni.
 
Secondo alcune ricerche la scuola è uno dei luoghi più esposti a questo pericolo, dove gli insegnanti rischiano alti livelli di burnout, quando non riescono a gestire adeguatamente il proprio stato emotivo  e non hanno strumenti fronteggiare lo stress professionale. 
 
Arianna Ditta, ricercatrice psicologa, in uno studio di un paio di anni fa, ha posto in evidenza questi aspetti indicando in particolare come la professione dell’insegnante sia tra quelle che si trova ad affrontare in misura sempre crescente situazioni stressanti.
 
Lo conferma tra gli operatori della scuola l’aumento di manifestazioni psicosomatiche e disturbi di ansia generalizzata.
  
Però gli aspetti più significativi del burnout, i cui sintomi fin dall’inizio non vanno assolutamente sottovalutati, sono rappresentati da consistenti manifestazioni di stanchezza fisica ed emotiva, sentimenti di frustrazione che producono passività nel comportamento e diffusa apatia nei confronti dei rapporti con gli altri.
 
I fattori che producono questo malessere possono essere diversi. Tra questi vi è certamente un eccessivo carico di lavoro che affligge i docenti, limitati riconoscimenti delle funzioni esercitate e retribuzioni inadeguate, ma va aggiunto anche un preoccupante aumento di episodi di violenza nei loro confronti da parte di genitori e studenti.
 
Poi influisce non poco il complesso rapporto educativo insegnante-allievo, la difficile gestione della disciplina,una deficitaria motivazione all’apprendimentoda parte degli studenti a cui si aggiunge la perdita di autorevolezza del docente. 
 
Ma la ricerca ha anche messo in evidenza quanto il burnout sia collegato a fattori di natura organizzativa nell’istituzione scolastica la quale, in genere, offre un limitato sostegno psicologico e uno scarso supporto dei colleghi e dei dirigenti. 
 
Da qui il senso di diffuso isolamento che viene sempre percepito da è affetto da tale sindrome e quella distanza emotiva, detta depersonalizzazione, che si manifesta con comportamenti di freddezza e indifferenza. 
 
Molti episodi di comportamenti violenti nei confronti dei minori da parte degli insegnanti, potrebbero appartenere proprio agli effetti del burnout e a quell’esaurimento emotivo che rende incapaci di empatizzare. 
 
Generalmente non ha alcuna consistenza il sospetto che nelle nostre scuole vi siano docenti dediti alla violenza che rende necessario l’utilizzo delle telecamere per tutelare i minori. La realtà dei fatti è molto più vicina ad un incremento di malessere e agli effetti nocivi dello stress patologico e del burnout.
 
Molto più urgente allora, per fronteggiare la sindrome di burnout,è dare ai docenti sia nel corso della formazione iniziale alla professione che durante tutta la carriera,  strumenti precisi per controllare lo stress da lavoro correlato e promuovere azioni formative utili alla gestione delle emozioni e delle relazioni. 
 
Decisamente più funzionale a garantire il benessere a scuola e proteggere gli insegnanti da questo disturbo, sarà tentare di promuovere una rete efficace di supporto psicologico che sfrutti competenze esterne di specialisti ma anche interne alla scuola. Potrebbe, ad esempio, servire molto la formazione di gruppi di colleghi attrezzati a riconoscere precocemente le situazioni di disagio e sostenere chi le manifesta. 
 
Giuseppe Maiolo
www.officina-benessere.it 


Commenti:
ID81894 - 15/09/2019 16:52:24 - (robixxx) -

Fanno 18 ore a settimana e sono pure stressati poverini.

ID81895 - 15/09/2019 17:41:54 - (bernardofreddi) -

Gli insegnanti fanno 18 ore di lezione a settimana (più una di colloqui, più altre decine all'anno di riunioni e corsi vari) esattamente come i medici di base fanno 19 ore di ambulatorio: tutto il lavoro a monte e a valle non si vede.

ID81896 - 15/09/2019 17:55:58 - (Tc) - bha...

...gli operai in fabbrica fanno come minimo 40 ore a settimana se non di piu' e magari anche la Domenica e o festivi...a volte con turni massacranti,con stipendi fermi da decenni,in condizioni non propriamente eccelse,con datori ''sfruttatori'' e che se solo si alza la testa,si e' inesorabilmente fuori,e con massimo 3 o 4 settimane di ferie all'anno,altro che quasi 3 mesi come certe categorie...e vogliamo parlare di burnout?...Ma daiii...

ID81897 - 15/09/2019 18:24:13 - (cropao) -

uno dei motivi del bornaut degli insegnanti è la scarsa considerazione che il popolo ignorante ha di loro. Se qualcuno si informasse bene saprebbe che 18 ore sono solo di insegnamento ma ce ne sono altrettante di altri impegni più la preparazione delle lezioni, la correzione ecc. I 3 mesi di vacanza iniziano dopo la maturità ( 10 luglio) e terminano al 24 - 25 di agosto ( sappiamo fare i conti?) Io non critico mai il lavoro degli altri. L'unica cos che ognuno faccia bene il lavoro per cui è pagato. Non mi confronto con altre categorie per dire che lavoro di più o di meno. Dico solo PROVATECI!!!!firmato un insegnante che LAVORA da 43 anni

ID81898 - 15/09/2019 20:11:51 - (lettore) - Sapientoni!

Robixx e tc provare a collegare il cervello alla tastiera prima di scrivere e dare sfogo a pensieri che non contribuiscono ad una serena e costruttiva riflessione?Non è obbligatorio commentare un articolo che riassume dati e commenti frutto di ponderate ricerche in modo chiaro e assolutamente imparziale.Se vogliamo solo “fare battute” senza un minimo di criterio o aprire una vertenza sindacale su quale professione provochi maggior disagio, facciamolo altrove, magari solo a voce, così si può pensare di aver sentito in modo sbagliato e si risparmiano brutte figure!

ID81899 - 15/09/2019 23:27:06 - (PETER72) - Indubbiamente...

ogni lavoro ha la sua, come ci sono insegnanti e "insegnanti"... c'è chi insegna con anima e corpo approfondendo giorno e notte la propria materia e chi invece la maggior parte delle sue 18 ore di lavoro le fa nei corridoi a chiaccherare e fumare per entrare poi in classe gli ultimi minuti di lezione e dire agli alunni cattedraticamente che la lezione odierna la troveranno da pagina X a pagina Y del sussidiario e magari questi sono gli stessi che alle vacanze estive e natalizie attaccano pure un mesetto o due di mutua per arrotondamento... Ma queste forse sono leggende metropolitane

ID81900 - 15/09/2019 23:54:59 - (Tc) - lettore...

il tuo commento e' proprio da il piu' 'sapientone ' di tutti...alla faccia della brutta figura...

ID81901 - 16/09/2019 00:06:16 - (Tc) - cropao

mi permetto di farle notare che la parola 'burnout' si pronuncia si come lei l'ha scritto,ma non lo si scrive in altrettanta maniera...cordialmente un semplice ignorante che ha finito a malapena le medie...

ID81902 - 16/09/2019 07:22:05 - (bernardofreddi) -

So bene che molti operai sono sfruttati, come dice Tc, ma questo non significa ignorare i problemi di altre categorie; semmai sarebbe da chiedersi perché ci sono operai che fanno 3 settimane di ferie invece di 4 o 5 (dipende dall'anzianità) e rischiano il licenziamento se fanno valere i propri diritti: è colpa degli insegnanti?

ID81903 - 16/09/2019 07:35:28 - (Valle) - Il primo problema

della scuola sono i genitori. La gran parte dello stress di cui si parla nell'articolo e' dovuto al comportamento diseducativo di genitori che non capiscono quanto sia importante lavorare nella stessa direzione dei professori. Sminuire in presenza dei figli il ruolo che ricoprono rende molto piu' difficile l'insegnamento oltre a far sentire i nostri ragazzi in diritto di non studiare.

ID81904 - 16/09/2019 07:37:26 - (Valle) - Il secondo problema

sono le mele marce presenti nel corpo docente che andrebbero licenziate seduta stante e senza appello. Ma questo non e' un problema generalizzato. Andrebbe affrontato in maniera puntuale e senza discorsi generalizzati.

ID81905 - 16/09/2019 08:12:56 - (lettore) - Stai sereno!

Tc, tutta questa solerzia nel sottolineare gli errori altrui (vedi precisazione su burnout che potrebbe essere semplice sbaglio di battitura e che in ogni caso non inficia la comprensione del testo) o nel non comprendere il senso profondo di un commento, mi conferma che a volte chi scrive ha solo intenzione di innescare sterili polemiche.Buona giornata!Al Direttore un consiglio: visto che la categoria dei docenti è già sufficientemente bistrattata su molti fronti e che la maggioranza che lavora seriamente e con abnegazione è uniformata alla esigua minoranza che (come in tutte le altre professioni) non si mostra all’altezza, eviti articoli su questi lavoratori il cui impiego, evidentemente, da qualsiasi punto di vista lo si analizzi, fa emergere prevalentemente pulsioni negative. ;-)

ID81906 - 16/09/2019 08:23:14 - (cropao) -

quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito. Non ha commentato quello che ho scritto ma si è soffermato su un errore di battitura ( bornaut anzichè bornout). Questo è il massimo che riesce a fare?Per tutti gli altri commenti: ci saranno anche insegnanti "lazzaroni" ma è solo in questa categoria che ci sono? Non ci sono impiegati o operai lazzaroni? Come ho già detto ognuno svolga bene il lavoro per cui è pagato indipendentemente dal tempo che richiede. Essere un bravo insegnante richiede conoscenza, studio, impegno e sacrificio, nonchè tempo. se misuriamo solo l'impegno in ore abbiamo sbaglato strada. Senza gli insegnanti non ci sarebbero i bravi medici, ingegneri, geometri e altre categorie di professionisti. E' cos' inutile quindi il LAVORO degli insegnanti? Magari un aiuto dalle famiglie e dall'opinione pubblica aiuterebbe.

ID81907 - 16/09/2019 08:46:51 - (kim) - cropao

insegnate, lei ha evidentemente qualche problema con la tastiera perchè ha sbagliato ancora burnout.

ID81908 - 16/09/2019 09:02:54 - (ubaldo) - Ricordo ai commentatori

...che qui non siamo su "feisbuc". Chi ha qualche cosa da dire rimanga in tema. Grazie

ID81909 - 16/09/2019 09:09:17 - (kim) -

Direttore, che lei sappia l'articolo riguarda anche ai professori universitari? penso che le situazioni siano ben diverse

ID81910 - 16/09/2019 09:32:08 - (cropao) - ho sbagliato a scrivere burnout

ho sbagliato nuovamente a scrivre burnout......... sarò uno di quelli insegnanti lazzaroni, da licenziare, che fanno 4 mesi di vacanza ecc.Non ho ricevuto un commento al contenuto del mio articolo ma solo che ho sbagliato a scrive una parola. Che TRISTEZZA e pemettetemi che povertà

ID81911 - 16/09/2019 10:16:13 - (Avvocato) -

Vorrei portare a sua conoscenza che i 43 anni di stipendio statale li hanno in gran parte pagati il popolo da lei definito ignorante che si rompe la schiena in fabbrica o nei cantieri ... Ps provi lei a fare un mese in fonderia , scelga pure la stagione

ID81912 - 16/09/2019 10:32:35 - (cropao) -

Il mio stipendio l'ha pagato lo stato come quello di tantissime altre categorie, sicuramente con soldi derivati da tasse (anche le mie) ed altri introiti. Questo non significa che io non me lo sia meritato. lavorare non significa solo rompersi l schiena, se così fosse solo una bassa percentuale della popolazione lavora. ha uno strano concetto del lavoro.

ID81913 - 16/09/2019 10:35:31 - (cropao) -

Egregio direttore, chiedo cortesemente che questa discussione venga chiusa, in quanto qualcuno sta trascendendo ed usando un linguaggio altamente offeensivo verso una categoria di lavoratori. mi sento profondamente offeso nel sentirmi dire che devo provare a spaccarmi la schiena come se io non lavorassi.Penso che se le discussioni vanno avanti rischiamo la querela. La ringrazio

ID81914 - 16/09/2019 11:31:17 - (Valle) - Caro avvocato

Provi lei a entrare in una classe per un giorno. Le assicuro che non serve un mese. Io ho provato cosa vuol dire insegnare a dei ragazzi svogliati che non hanno nessuna voglia di studiare e imparare. Ho finito il mio contratto e sono scappato. Molto meglio fare altri lavori.La cosa peggiore e' questo atteggiamento verso chi insegna che tende a giustificare ragazzi senza voglia di imparare.

ID81915 - 16/09/2019 11:37:22 - (Valle) - Un grandissimo grazie

A tutti gli insegnanti che con passione lottano tutti i giorni con professoroni da whatsapp che hanno come unico obiettivo una promozione facile dei propri figli. Continuate sulla retta via, si sa mai che prima o poi si ritornera' a dare il giusto peso all'istruzione.

ID81917 - 16/09/2019 13:34:38 - (Avvocato) -

Il colmo che il maestrino chiede di chiudere la discussione a causa di commenti offensivi mentre il primo ad offendere è stato lui definendo ignorati gli altri ps se uno va in panico entrando in una classe vuol dire solo che non ha capacità autorita e per tenere all'ordine dei ragazzi ... E i risultati si vedono

ID81918 - 16/09/2019 13:48:08 - (Valle) - Caro avvocato

E' mai entrato in un'aula come docente? Qualcuno ha mai detto di essere entrato in panico? Credo di aver fatto il mio lavoro egregiamente, ma e' stata veramente dura. Non mi permetterei mai di sminuire il lavoro di altri, non capisco perche' il lavoro di docente debba sempre essere sotto attacco. Le ripeto la domanda iniziale: ha mai provato ad insegnare ad una classe? Io si ed e' per questo che mi sento di ringraziare chi con dedizione e tanta sofferenza svolge questo lavoro.

ID81919 - 16/09/2019 17:14:48 - (Info@giuseppemaiolo.it) - A proposito di burnout

Non voglio inserirmi nel dibattito che il mio articolo ha animato, desidero solo che la parola “burnout” è correttamente scritta. Deriva dall’inglese to burn che con “out” vuol dire bruciare fuori o incendiarsi.Si veda a questo proposito:http://www.treccani.it/enciclopedia/sindrome-da-burn-out_(Dizionario-di-Medicina)/

ID81920 - 16/09/2019 17:18:57 - (Info@giuseppemaiolo.it) - Correzione

Link Treccanihttp://www.treccani.it/enciclopedia/sindrome-da-burn-out_(Dizionario-di-Medicina)/

ID81922 - 16/09/2019 21:07:12 - (cropao) -

Alcune precisazioni: il termine maestrino se lo tenga per lei. Io sono un insegnante di scuola superiore plurilaureato e questo mi è costato fatica e soldi.Ho definito popolo ignorante quella categoria di persone che IGNORA determinate cose come il nostro lavoro. Se lei non è in grado di capire i termini si astenga da dibattiti che sono al di sopra delle sue possibilità.PS Continui a spaccarsi la schiena in ferriera o in fonderia o dove dice lei, probabilmente è l'unica cosa che sa fare.Io sono orgoglioso del mio lavoro

ID81923 - 16/09/2019 21:45:37 - (Venturellimario) -

Cosa hai contro chi si sporca le mani onestamente?Certo Voi questo problema non l’avete Aver studiato non denota intelligenza, anzi

ID81924 - 17/09/2019 08:33:26 - (cropao) -

Non ce l'ho con si sporca le mani, anch'io ho lavorato in fabbrica per due anni prima di intraprendere la carriera di insegnante. Come già detto rispetto il lavoro di tutti e gradirei venisse rispettato anche il mio che faccio come dice lei onestamente anche senza sporcarmi e mani. ce l'ho invece con gli ignoranti (cioè quelli che ignorano) e parlano a vanvera. Non capisco poi questo accanimento verso gli insegnanti. Solo perchè non "si spaccano la schiena" o "non si sporcano le mani" non significa che non lavorino. Anche gli impiegati di banca non si sporcano!!

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