Sono due le ricorrenze che saranno celebrate in forma solenne nel borgo della Valle del Chiese: domenica 8 la Natività di Maria e lunedì 9 il Voto del 1855
Ricordando le feste “delo Madono de setember” della Madonna di settembre, bisogna parlare al plurale, infatti sono due: 8 settembre festa della Natività Beata Vergine Maria, a cui la chiesa è dedicata, il 9 rinnovo del Voto del 1855 fatto dagli abitanti di Bondone.
Così ricorda “Il Voto” don Dino Menestrina, nel Libro “Fede e Tradizione nelle Comunità di Baitoni e Bondone”,di cui è stato coautore con il professor Ugo Vaglia di Vestone.
“C'è una storia maturata nell'ombra e nel silenzi, ,alimentata dalla fede e dalla speranza nella confidente protezione della Madonna, alla quale la Chiesa di Bondone è dedicata:Natività Beata Vergine Maria.
Per quello che riguarda il “Voto”, bisogna ritornate nell'agosto del 1843, quando il flagello del colera, percosse orribilmente il paese. I sopravvissuti al contagio, si rivolsero alla loro Madonna e fecero voto di offrire una giornata di festa e di preghiera in cambio della sua protezione, passata e futura.
Il documento originale del voto reca la data del 31 agosto 1855, con la promessa di:”Dedicare e consacrare e un giorno che non sia vincolato a festa di precetto, per una pubblica venerazione di Maria Vergine, quale inno di ringraziamento ed a perenne invocazione di nuove grazie.”
Il popolo desiderò che il voto fosse perpetuo, e sulle case, risparmiate dal contagio, furono dipinti dei murales, dove in ognuno viene raffigurata la Beata Vergine, magari in piccolo su tanti, per nulla togliere nulla alla scena dipinta in grande, quale eloquente monumento, per i posteri, a memoria della protezione della Madonna sul paese. A Bondone i murales leggibili sono 16, più quelli di Baitoni, ma erano certamente di più, cancellati alcune dalle intemperie. Si va a ribadire che tutte sono dedicate alla Madonna, sotto soggetti diversi: Sola con il Bambino Gesù, o accostata ai Santi titolari della parrocchia e alcuni a quelli della diocesi trentina.”
Il documento del voto si dilunga sugli impegni del comune anche finanziari “per sostenere degnamente la festa” e sulla processione, fatta sempre sull'antico percorso.
Ritornando a quanto recita il voto, la festa non si può fare se cade di domenica, giorno dedicato al Signore.
L'anno scorso a Bondone si sono fatte tre feste, il 9 era domenica, quindi ubbidendo al Voto, la processione è stata spostata al 10, di lunedì.
Processione che nel pomeriggio, alle 14, ha inizio con l'uscita dalla chiesa della pesante statua de “La Madono dal Bambì en Bròs” della Madonna con bimbo in braccio, con i portatori che con Maria in spalla si incamminano sullo storico percorso, fino alla “santelo” alla chiesetta di Plos, vicino al torrente “Re”, sulla strada vecchia che una volta portava a Bondone.
La statua accompagnata da canti e preghiere, sosta davanti alla chiesetta dove in piccolo c'è un'altra statua con bimbo in braccio. Il celebrante, da alcuni anni don Andrea Fava, impartisce la benedizione a vivi e defunti, perché proprio lì sotto, vicino alla chiesetta, in occasione della peste del Manzoni 1630, molti abitanti di Bondone, decimati, non trovarono più posto nel cimitero vicino alla chiesa furono sepolti lì.
Dopo il canto della “Ave Maris Stella”, a cura del piccolo coro parrocchiale, onorato di cantare le lodi a Maria, si ritorna in chiesa passando dal centro del borgo di Bondone.
Tanta la gente che partecipa, anche se di giorno feriale, i fedeli arrivano dalla Valle Sabbia e dalla Val del Chiese. Impensabile “che chi da Bondù”, che gli abitanti di Bondone vadano a lavorare, chiusura totale degli stessi per il tentativo anni fa di spostare la processione alla domenica. Lapidario il commento degli abitanti “negù i toco el Voto dei nos vec”, nessuno abolisce il voto dei nostri avi.
Nella Santa Messa del mattino, vengono ricordati i parroci defunti che hanno guidato le comunità di Bondone e Baitoni negli ultimi anni.
Tra di essi, proprio nell'approssimarsi delle feste della Madonna, il 6 settembre 2001, due giorni prima della sagra è morto don Dino Menestrina, dopo breve malattia, destando profondo dolore tra la sua gente che aveva guidato per quasi 25 anni, sepolto per su sua volontà a Baitoni tra la sua gente.
Tanti i lavori, su sua iniziativa nelle chiese dei due paesi, compreso il restauro della chiesetta di Plos, con l'acquisto dell'attuale nuova Madonnina con Bimbo in braccio.
Ultimo parroco degli anni 70, scomparso all'inizio estate 2019 è stato padre Pietro Oliana, 99 anni, nativo di Roncone, come spesso affermava, dopo la morte della sua mamma terrena, aveva eletto a sua mamma divina la Vergine Maria di Bondone, anche per lui miracolosa nei momenti bui della sua vita.
Ritornando agli anni in cui Bondone d'estate contava poche persone, perché le famiglie erano tutte in montagna a fare legna e carbone, ai primi di settembre il paese si rianimava. Parecchi carbonai ritornavano al paese natio per onorare la loro Protettrice, con preghiere, specialmente con la viva devozione delle mamme, sempre presenti in chiesa alle funzioni e al “triduo” in preparazione della sagra. La balaustra di fronte alla Vergine esposta, era piena di lunghe candele da accendersi per giorni a cura del sagrestano, in ringraziamento dell'Aiuto Divino da Lei concesso alle famiglie.
Nel giorno della processione, vengono appesi al collo della Vergine gli ex voto in oro donati dalla gente, tra cui un grosso cuore di oro, donato dal missionario Padre Faustino Cimarolli, dono della sua gente peruviana. Egli considerava la “Madono da Bondù”, la Madonna di Bondone la sua taumaturga, raccontava che su sua intercessione fu guarito da una grave malattia, solo sulle Ande.
Dal 2017, al collo della Vergine c'è anche la catena di oro di don Mansueto Bolognani, “el pret dei carbonai”; parroco dei carbonai, appellativo che si era guadagnato negli anni 60, con le sue visite in montagna in estate ai suoi carbonai, ma la sua opera importante, altamente sociale era stato aprire un convitto scuola, dove i suoi piccoli scolari carbonai, potessero avere un'istruzione adeguata.
Il dono, ricevuto quale segno di affetto dai suoi fedeli di una volta, in occasione dei suoi 50 anni di Messa, su sua volontà, dopo la sua scomparsa sempre nel 2017, è stata appeso al collo della Vergine dal nipote salesiano don Paolo Bolognani, che oltre al ricordo dello zio, come da sua amissione nutre una particolare devozione per la Vergine Maria, di cui ha scelto il secondo nome Paolo Maria, al momento della sua ordinazione sacerdotale.
Dopo la preparazione religiosa di venerdì e sabato, il programma delle due giornate di festa è semplice: alle ore 10,30 di ambedue i giorni santa messa solenne cantata. Il giorno 8 Natività Beata Vergine Maria, che è la patrona della chiesa di Bondone, alla santa messa delle 10.30, momento comunitario con la celebrazione di 3 battesimi, davanti alla Madonna esposta alla pubblica venerazione. Il pomeriggio del giorno 9, alle ore 14.30 storica processione con Maria in spalla fino alla chiesetta di Plos. In chiusura presso la locale canonica seguirà un momento conviviale con pesca di beneficienza.
Va rimarcata la splendida coreografia floreale intorno alla Vergine, che ogni anno cambia, senz'altro anche in questa sagra eccezionale grazie all'artefice che ne cura la regia: sempre brava!
Un vivo ringraziamento da parte di don Andrea va a tutte quelle persone che si prestano per il buon decoro della chiesa. A chi offre i fiori per avere gli altari sempre ben addobbati e non manca il ringraziamento per chi si presta per organizzare alla grande le feste della “Madono” della sagra.
Chiudendo un pensiero va a tutti i “carboner” che nei secoli hanno onorato la loro Protettrice.
Ricordo, poesia del compianto maestro Celestino Beltramolli di Storo, quel riferimento alla sua “IAL” di vita, era lo spiazzo, la radura dove i carbonai costruivano il poiat con il loro duro lavoro.
“Ricordo... Per l'antica Bondone, era sempre un ritornare, dall'usuale diaspora annuale, all'amato focolare, al riviver civile, al rivedere il proprio campanile alla Madonna di settembre: per ritrovare la vecchia casa, un fedele amico, un ricordo antico...
Poi il tempo è passato... ma forse è ancora rimasto, come afflato avita, un segno della sua “IAL” di vita! ritornare all'amato focolare... al riviver civile... al riveder il proprio campanile!”
Gianpaolo Capelli
In foto:
1 Santa Messa Festa Voto 2017 con i celebranti don Andrea Fava, don Paolo Maria Bolognani e don Bruno Armanini
2 ricordando don Dino Menestrina scomparso il 6 09 2001 in foto sulla copertina del libro a lui dedicato
3 inizio anni 60 i portatori posano con don Mansueto Bolognani, padre Faustino Cimarolli e il sindaco di allora Paolo Cozzatti
4 Sagra 2013 i portatori a fine processione in centro don Francesco Scarin nel ricordo anche di Lino Zaninelli recentemente scomparso