29 Agosto 2019, 11.16
Banche

Valsabbina, approvato il bilancio semestrale

di red.

L’utile netto, nonostante il generale rallentamento della congiuntura economica, è pari a 8,5 milioni di euro (+5,5%). In arrivo due nuove aperture a Torino e Cesena 


Il Consiglio di Amministrazione di Banca Valsabbina, nel corso della seduta dello scorso 28 agosto, ha approvato la situazione patrimoniale ed economica semestrale al 30 giugno 2019 che, nonostante il generale rallentamento della congiuntura economica, evidenzia un utile netto di 8,5 milioni di euro, a dimostrazione dell’efficacia delle politiche di crescita attivate dalla Banca.
 
“Questi numeri raccontano una realtà dinamica e attiva nel supportare i territori in cui opera, dove reinveste la gran parte delle risorse raccolte, e ne confermano la capacità di creare valore per i propri soci, ha dichiarato Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina.
 
Nel corso del primo semestre del 2019 è ulteriormente cresciuto l’organico, passato dai 575 dipendenti del giugno 2018 agli attuali 626. Un numero, questo,con l’apertura di Torino, il 2 settembre prossimo, e di Cesena, dove apriremo entro l’autunno, andando così a rafforzare ulteriormente la nostra presenza in Emilia-Romagna, dove siamo già operativi con le filiali di Bologna, Modena e Reggio Emilia”, ha concluso Barbieri.
 
A fine semestre la raccolta diretta da clientela è stata pari a 3.652 milioni di euro, in crescita del 15,71% rispetto al 30 giugno 2018. La fiducia nel nostro Istituto ha consentito di intercettare nuovi importanti flussi di raccolta anche da controparti qualificate, disponibili per essere investiti per la crescita della Banca e dei territori presidiati. 
 
La raccolta indiretta ha sfiorato i 2 miliardi, in crescita di circa il 10% rispetto al corrispondente periodo del 2018. Il comparto gestito (fondi comuni e Sicav e della “Bancassicurazione”) ha avuto una crescita del 14,06% rispetto allo stesso periodo del 2018. I risultati raggiunti nel risparmio gestito sono di gran lunga superiori a quelli registrati dal mercato, grazie a un’intensa attività di formazione dei nostri collaboratori e al potenziamento del “private”. La raccolta complessiva ammonta a € 5.685 milioni, in aumento del 13,87% rispetto a giugno 2018.
 
Gli impieghi a clientela in bonis, a conferma del sostegno della Banca alle economie del territorio, ammontano ad € 2.910 milioni, con un aumento superiore all’8% rispetto al 30 giugno 2018. Le nuove erogazioni a medio termine del primo semestre 2019 sono state consistenti, raggiungendo i 301 milioni di €, nonostante il generale rallentamento della richiesta di credito. 
 
Importanti sono anche i risultati raggiunti relativamente alle concessioni di mutui alle imprese con garanzia dello Stato (legge 662/96). Nei primi sei mesi del 2019 sono state concluse 718 operazioni, per un controvalore di € 132 milioni (+ 3,81% rispetto al 30 giugno 2018). Circa 440, infine, le famiglie che hanno acquistato la prima casa grazie ai prodotti del nostro Istituto, per un erogato complessivo che ha sfiorato i 54 milioni di €.
 
I crediti deteriorati netti si sono ulteriormente ridotti nell’ultimo anno, in linea con le previsioni del Piano NPL. Il rapporto crediti deteriorati netti/impieghi netti risulta pari al 6,72% (8,94% al 30 giugno 2018) e il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è pari al 3,71% (4,65% al 30 giugno 2018). 
 
In valore assoluto, la riduzione dei crediti deteriorati netti nel semestre è stata di 15,3 milioni di euro. La diminuzione delle sofferenze, oltre alle attività di recupero ordinarie, è dovuta ad attività di derisking adottate dalla Banca. Tra il quarto trimestre 2018 e il primo trimestre 2019, infatti, è stata conclusa una cessione di circa 150 milioni di euro di crediti a sofferenza mentre nei prossimi mesi è prevista un’ulteriore dismissione, per una somma pari a circa 50 milioni di euro, che consentirà alla Banca di conseguire un NPLs Ratio (rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale impieghi) inferiore al 10% (al 30 giugno tale indicatore si attestava all’11,19%, già in forte riduzione rispetto al 17% del primo semestre 2018). Considerato quanto sopra, si prevede di conseguire gli obiettivi di NPLs Ratio in anticipo rispetto al piano.
 
I Fondi Propri, base di calcolo per i requisiti di vigilanza, ammontano a 409 milioni di euro (394 milioni di euro al 30 giugno 2018). I coefficienti patrimoniali di vigilanza (c.d. phased in), si confermano solidi e largamente al di sopra rispetto a quelli richiesti, con il Common Equity Tier 1 al 14,64% ed il Tier Total al 16,23%. Il patrimonio netto al 30 giugno 2019 risulta pari a 336 milioni di euro, in aumento del 3,13% rispetto al 30 giugno 2018. Tale variazione è da imputare all’allocazione a riserva di utili di parte del risultato dell’esercizio precedente.
 
I risultati delle politiche commerciali della Banca finalizzate ad acquisire nuova clientela sono stati molto positivi, grazie al determinante contributo delle filiali operanti nelle nuove piazze. Il numero dei conti correnti è infatti passato dagli 81.713 al 30 giugno 2018 agli attuali 87.076, facendo registrare un incremento pari al 6,6%.
 
Al 30 giugno 2019 i soci di Banca Valsabbina sono 39.231, in aumento rispetto ai 38.872 del primo semestre 2018. 
 
Il margine d’interesse è pari a 38.850 mila euro, in aumento del 15,10% rispetto al primo semestre 2018. All’incremento degli interessi attivi hanno contribuito in misura determinante i ricavi generati nell’ambito dell’attività di acquisto di crediti verso la pubblica amministrazione.
 
Le commissioni nette raggiungono i 16.673 mila euro (+ 7,78% rispetto al giugno 2018) grazie soprattutto alla crescita delle commissioni di collocamento di prodotti di risparmio gestito.
 
Il margine di intermediazione risulta pari ad € 60.134 mila, in aumento del 7,05%, per le buone performance dei margini d’interesse e delle commissioni. Il contributo dell’attività finanziaria (principalmente legato all’andamento dei titoli di stato nel portafoglio di proprietà), è risultato positivo per € 4,6 milioni, rispetto ai 7 milioni dell’anno precedente. 
 
Le rettifiche di valore su attività finanziarie, al netto delle riprese, ammontano a 8,7 milioni di euro, in riduzione rispetto agli 11,6 milioni del 1° semestre 2018. Il costo del credito, rappresentato dal rapporto tra le rettifiche imputate al conto economico e i crediti in essere, è pari allo 0,66% su base annua e si confronta con lo 0,73% del primo semestre 2018. 
 
Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta pertanto a 51.241 mila euro, in aumento del 14,86% rispetto al giugno 2018, grazie alle favorevoli dinamiche sopra illustrate.
 
I costi operativi ammontano a € 40.438 mila (+ 11,10%). Tale aumento è parzialmente riferibile all’insediamento delle nuove filiali e al conseguente incremento di personale, oltre ai sempre maggiori oneri derivanti dagli adempimenti normativi. Nelle altre spese amministrative è iscritto anche l’impatto negativo dei costi per i salvataggi delle banche in difficoltà, che hanno inciso nel 1° semestre per € 1,9 milioni.
 
Il cost income, dato dal rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, è pari al 67,2%.
 
L’utile ante imposte risulta pari a10.6 milioni di euro, mentre l’utile netto è stato di 8.5 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente nonostante un maggiore carico fiscale, a conferma degli apprezzabili margini economici espressi in un contesto estremamente competitivo e caratterizzato da tassi d’interesse ai minimi storici.
 
 



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