Rimborso del ticket

Spett. Direttore, con la presente intendo riferire un fatto capitatomi personalmente, ma che ritengo possa interessare ad altre persone.

Si tratta del rifiuto da parte dell'Ospedale di Desenzano al rimborso di un ticket sanitario, pagato pur trovandomi in diritto di esenzione, e dovuto alla mancata indicazione del codice di esenzione da parte del medico del pronto soccorso a cui mi ero rivolto per un problema di salute.

Caro Direttore, tengo a precisare subito che non ho alcuna aspettativa di recuperare il denaro sborsato, ma non intendo passare sotto silenzio un problema che è tanto impegnativo economicamente per alcune famiglie, quanto è banale nella sua dinamica e soprattutto nella sua possibilità di soluzione. Cercherò di essere sintetico nell'esposizione, ma la narrazione non sarà comunque breve.

In massima sintesi. Al triage del pronto soccorso dell'Ospedale di Gavardo (che dipende da Desenzano) ho avuto accesso alle cure con esenzione riconosciuta del ticket. Ad una prima batteria di esami il medico ha indicato sull'impegnativa il codice di esenzione; alla seconda richiesta per un'ecografia, lo stesso medico ha specificato "non esente", e ho dovuto sborsare euro 40,90 di ticket. Risposta dell'ente ospedaliero a cui ho subito inoltrato la richiesta di rimborso (sempre in sintesi):il medico prescrittore indica il codice su richiesta dell'assistito (segue citazione delle leggi previste in materia di esenzioni dal pagamento del ticket sanitario). Ne consegue che se tu non lo richiedi, o se non verifichi che sia stato correttamente indicato, sono c... tuoi: conclusione prosaica ma comprensibile a tutti.

1ª Considerazione. Tutti i pazienti richiedono espressamente, sempre, al loro medico prescrittore di indicare sulle impegnative il codice di esenzione? Se il medico compila 3,4,5 impegnative di seguito, il paziente di seguito deve espressamente richiedere l'indicazione del codice di esenzione, pena la perdita del suo diritto?

2ª Considerazione. Nel mio caso specifico, ho sbagliato io a non richiedere, ha sbagliato il medico con la prima impegnativa a indicare il codice di esenzione, o ha sbagliato l'infermiera del triage a farmi accedere al pronto soccorso senza pagare il ticket? Sono forse esente a ore alterne, o a fasi lunari del servizio sanitario? Entro in pronto soccorso con diritto all'esenzione e ne esco senza?

3ª Considerazione. Secondo il Decreto Ministeriale 11/12/2009 (art. 5 e art.9), di cui si fa scudo l'Ospedale di Desenzano per rigettare la mia richiesta di rimborso, sarebbero ben n°4 le parole di una legge farraginosa (auguri a chi se la vuol leggere) a salvaguardare l'integrità monetaria dell'ente: (...) il medico prescrittore, su richiesta dell'assistito, rileva l'eventuale codice di esenzione (...) e lo riporta sulla ricetta (...). E così addio al mio rimborso. Ma ...

4ª Considerazione. Nello stesso Decreto Ministeriale 11/12/2009 è specificato che il medico prescrittore "dispone dell'elenco degli esenti fornito dall'anagrafe tributaria attraverso il Sistema Tessera Sanitaria", contraddicendo nella pratica che il codice di esenzione debba essere indicato su richiesta dell'assistito. Ci si chiede pertanto a cosa serva l'informatizzazione di un sistema che non preveda in automatico, semplicemente, l'applicazione del codice di esenzione, senza cercare scappatoie miserevoli per spremere qualche euro in più ai già vessati contribuenti con espedienti da moderni azzeccagarbugli.

5ª Considerazione. Da una indagine empirica nella cerchia di conoscenti e anche presso qualche sportello di cliniche e ospedali, risulta che il problema della mancata indicazione del codice di esenzione sia tutt'altro che raro, con la conseguenza di dover ritornare dal medico prescrittore a farsi rifare l'impegnativa, con perdita di tempo, magari con viaggi andati a vuoto per recarsi presso un'ospedale per una visita, magari con la perdita di ore di lavoro, ecc.; oppure con la conseguenza di dover pagare la prestazione per non dover rifare la trafila di cui sopra, o per aver già effettuato il prelievo senza accorgersi che il codice di esenzione non era stato indicato ed ora il conto da pagare era di 110 euro, 1/7 della propria pensione!

6ª ed ultima Considerazione. In presenza di un sistema generale che non agevola il cittadino, ma anzi lo soffoca, in attesa di una sua razionalizzazione (!), basterebbe l'uso del solo buon senso e della buona volontà per rimediare alle tortuosità delle norme o agli errori umani, anziché trincerarsi sbrigativamente dietro lo scudo di norme e procedure burocratiche. A questo proposito sarebbe interessante conoscere la posizione delle varie associazioni di tutela dei malati e dei consumatori, e soprattutto come intendano muoversi in loro sostegno.

Ringrazio Lei e i lettori di Vallesabbianews per l'attenzione. Cordiali saluti.
Luciano Saia

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