13 Maggio 2019, 18.31
Valsabbia
Economia

Come perdere soldi lasciandoli sul conto corrente

di Roberto Trevisani

Impariamo a conoscere e combattere il nemico numero uno dei risparmi non investiti


L'articolo si collega a due recenti pubblicazioni dove parlavo di come mercati finanziari negativi potessero creare disagio negli investitori e di come tale disagio possa manifestarsi in vari modi tra cui la tentazione di spendere.
Quest ultimo è il tema di oggi ed in particolare cercheremo di capire le conseguenze per chi ha deciso di abbandonare le vesti di investitore per quelle di risparmiatore.

Non investire permette sicuramente di sfuggire allo stress della gestione degli investimenti ma presenta un effetto collaterale non di poco conto causato dall'azione di un nemico del denaro che opera in modo subdolo e nascosto, esattamente come un tarlo che aggredisce la mobilia.

Di cosa parlo?
Il tarlo in questione si chiama inflazione, un termine che molti vedono distante e noioso, associandolo a libri di economia e argomento da professori ma che invece merita la nostra attenzione.

Cos’è l’inflazione?
Evitando ogni tipo di definizione tecnica l’inflazione si può semplicisticamente spiegare come l’aumento nel tempo dei prezzi dei principali beni e servizi che normalmente acquistiamo.
Ad esempio si parla di inflazione se per una spesa di generi alimentari che oggi pago cento euro, l’anno prossimo ne dovrò spendere centodue.

Conseguenze
I miei cento euro varranno meno poichè non mi permetteranno di acquistare le stesse cose del passato.
Se la differenza di due euro dell’esempio può sembrare minima lo è solo perchè è calcolata su un importo limitato e per un periodo di un solo anno.

Per meglio comprendere la reale portata di questo fenomeno, proviamo ad ipotizzare una perdita di valore del 2% annua ed un capitale di 100.000 euro. Dopo dieci anni ci troveremmo con un valore di nemmeno 82.000 euro lasciando per strada il denaro con cui si potrebbe acquistare un’auto!
Se il capitale fosse di 1.000.000 euro la perdita del potere d’acquisto sarebbe di oltre 180.000 euro, importo con il quale si potrebbe acquistare un bell’appartamento…

Per correttezza d'informazione l'inflazione potrebbe avere tassi minimi o addirittura essere negativa (deflazione).

Ricapitoliamo
Ricapitolando, se investo corro il rischio di possibili perdite mentre se non investo le perdite divengono certe.

Soluzioni
Il miglior modo di affrontare questo nemico è la buona e sempre valida pianificazione che ci può aiutare a capire per cosa e quando vorremo utilizzare i nostri risparmi.

Potremo decidere di mantenere sul conto corrente, come male minore, ciò che ci servirà per le spese previste nei prossimi mesi, la quota di denaro che ha la funzione di fondo emergenza o la quota di liquidità legata a strategie di investimento.
Concettualmente si potrebbe non investire l’intero capitale se i nostri risparmi dovessero essere ben maggiori rispetto ai nostri obiettivi presenti e futuri ma si tratterebbe di una scelta che andrebbe valutata con attenzione.

I risparmi legati a bisogni lontani nel tempo dovrebbero invece essere “protetti” investendoli con l’obiettivo di ottenere rendimenti almeno vicini al tasso di inflazione.

Purtroppo oggi questa sfida risulta persa in partenza utilizzando strumenti finanziari prudenti ma ciò non dovrà essere motivo per assumere maggiori rischi di quelli che potremmo essere in grado di tollerare. In queste situazioni l’equilibrio potrebbe essere trovato con la consapevolezza di dover accantonare maggiori risparmi per raggiungere determinati obiettivi.

La soluzione basso rischio e maggiori risparmi è consigliabile anche per obiettivi particolarmente importanti il cui mancato raggiungimento potrebbe avere conseguenze per noi molto negative.

Investire è sempre la soluzione?
Investire per combattere l’inflazione può sembrare una soluzione controintuitiva dopo anni come il 2018 dove l’aver deciso di star lontano dai mercati finanziari avrebbe limitato le perdite, ma sono tutte considerazioni col senno del poi.
Peraltro chi ha avuto la coerenza di non modificare i propri investimenti quest'anno ha potuto godere di uno strepitoso (fin troppo) rimbalzo.

Cosa fare per il futuro
Non essendo possibile prevedere puntualmente i rendimenti che otterremo in futuro dai nostri investimenti e quanto ci verrà eroso dall’inflazione, l’unica certezza è che ogni euro risparmiato è un mattoncino per la costruzione del nostro futuro e non occuparsi delle proprie finanze credo oggi sia una non scelta.

Roberto Trevisani
 
Via Quarena 145 - Gavardo (BS)
telefono 328 6457362
mail: studio@robertotrevisani.com
pagina facebook: Studio Roberto Trevisani
-----------------------------------------------
 
Abbiamo chiesto a Roberto Trevisani di aiutarci ad affrontare i piccoli e grandi problemi che le famiglie o le aziende possono incontrare ogni giorno in campo finanziario ed economico.
 
Lo potete leggere, ma anche chiamare o gli potete scrivere, ha promesso che vi risponderà.


Commenti:
ID80540 - 13/05/2019 20:22:09 - (criticone) - Vallo a dire....

...agli azionisti della valsabbina....

ID80544 - 14/05/2019 07:05:41 - (cardinale) - Redazionale?

Ha il sapore tutto redazionale e pubblicitario e per niente pro cittadino.Esaltazione immotivata dell'investimento con ridimensionamento inspiegabile dei rischi elevati. Esagerazione voluta della svalutazione del denaro non investito data come perdita certa, cosa che non corrisponde assolutamente a verità. Ciò che è stato illustrato pare d'essere più d'interesse ad un direttore di filiale o ad un consulente privato...

ID80548 - 14/05/2019 11:05:43 - (RobertoTrevisani) - Risposta parte 1

La ringrazio per aver dedicato del tempo a leggere l’articolo ed averlo commentato poiché ritengo l’interazione sempre positiva e sintomo di interesse sull’argomento.Ci tengo a sottolineare che opero in forma totalmente indipendente, quanto scritto è frutto di mie opinioni e ricerche e non vedo cosa l’articolo possa pubblicizzare a livello commerciale o essere considerato non pro cittadino.Lo scopo è fornire spunti di riflessione che ognuno puo' decidere se considerare o meno.Per quanto riguarda l’esaltazione dell’investimento vedo piuttosto l’esaltazione alla pianificazione e ad una accurata gestione delle proprie risorse.Sul fattore rischi temo le sia sfuggita qualche frase dell’articolo, ne ho parlato più volte anche negli articoli linkati ed in ogni altro articolo pubblicato da VSN: l’attenzione deve essere altissima.

ID80549 - 14/05/2019 11:06:52 - (RobertoTrevisani) - Risposta parte 2

Sulle ipotesi di svalutazione da lei ritenute esagerate le ricordo che si tratta di un esempio, peraltro non troppo irrealistico. La invito a ricercare su internet i dati storici dell’inflazione italiana degli ultimi 20 anni e considerare che la Bce ha l’obiettivo di un inflazione del 2%.In modo assolutamente costruttivo mi piacerebbe chiederle un ‘e quindi?’, cosa farebbe lei? Cosa sarebbe pro cittadino?Puo’ rispondermi anche in privato sulla mail dello studio se preferisce.

ID80555 - 14/05/2019 19:08:53 - (robixxx) - info

una sua opinione da esperto sui BTP ? sono ancora da considerare o sono troppo rischiosi ? L'italia ha un debito veramente elevato

ID80556 - 14/05/2019 20:09:34 - (el capelà) -

Mi aggancio al commento sopra...le obbligazioni governative elleniche, come le vedi? Riuscire ad acquistarle nel secondario sotto 100 sono un buon investimento?

ID80557 - 14/05/2019 20:16:03 - (VENTONORD11) - Inflazione

Caro Cardinale , lei commette un errore ,purtroppo come moltissime persone , ed e' un errore molto grave che costa tanti soldi. Tenere i propri risparmi in investimenti a tasso zero , significa che ha fine anno , se l 'inflazione e' il 2% lei ha avuto una perdita del potere di acquisto dei suoi risparmi del 2% Cioe' e' come se a prezzi invece invariati ( inflazione a zero ) lei avesse investito al tasso negativo del - 2% . Quindi il consiglio di cercare delle forme di investimento uguali all'inflazione e cioe' al 2% per mantenere intatto il potere di acquisto dei risparmi e' una cosa assolutamente corretta. Che poi oggi non sia facilissimo ottenere a rischio zero rendimenti netti del 2% e' vero. E guardi che non voglio sponsorizzare chi ha scritto l' articolo , in quanto non lo conosco. Poi e' evidente , che quel signore fa' il consulente finanziario , pero' lei non e' obbligato ad andare da lui, faccia suoi pero' i consigli gratuiti che le vengono dati.

ID80558 - 14/05/2019 20:25:40 - (RobertoTrevisani) - Btp

Faccio fatica a rispondere in poche righe e non ho informazioni per dirle se l'investimento in btp sia adeguato ai suoi obiettivi. Considerando che prima del rendimento è utile analizzare il rischio, provi ad ipotizzare cosa potrebbe succedere ai suoi obiettivi in caso di eventi avversi come ad esempio il mancato rimborso o l'allungamento delle scadenze (rischi presenti in ogni titolo di stato o obbligazione). In linea generale preferisco scegliere soluzioni più diversificate come fondi (o meglio etf) rispetto a titoli singoli.

ID80559 - 14/05/2019 21:26:46 - (PETER72) - Il nocciolo della questione forse è un altro...

Se posseggo 100 e non investo e l'inflazione è al 2% a fine anno mi resta 98; se invece investo 100 e il prodotto finanziario rende 3 ma a fine anno mi vengono sottratti 2 per commissioni sul prodotto, 2 per costi dell'intermediario, 2 per spese blablablá, quanto mi resta a fine anno?

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