Ridotto il numero delle Comunità montane. Ma non a Brescia. Questa è la novità principale introdotta dal progetto di Legge di «Riordino delle Comunità montane della Lombardia» approvato dalla Giunta regionale su proposta del presidente Formigoni.
Ridotto il numero delle Comunità montane. Ma non a Brescia. Questa è la novità principale introdotta dal progetto di Legge di «Riordino delle Comunità montane della Lombardia» approvato dalla Giunta regionale su proposta del presidente Roberto Formigoni di concerto con l’assessore alle Risorse e Finanze, Romano Colozzi, che ha diminuito da
«Questa doverosa e importante opera di riorganizzazione - ha spiegato il presidente Formigoni - garantisce un risparmio notevole per la pubblica Amministrazione e segna un’altra tappa fondamentale della nostra Regione sulla strada dell’eccellenza dei servizi per i cittadini». Si stima infatti che il provvedimento attuato dalla Regione determinerà un taglio di oltre 4 milioni di euro (un terzo del contributo ordinario) dei costi della politica.
Non potendo intervenire con legge regionale sulla quantificazione dei Comuni montani, essendo la materia definita da legge nazionale, la riorganizzazione del territorio montano della Lombardia (vasto il 42% del totale) in 23 zone omogenee vuole rappresentare il giusto punto di equilibrio fra l’esigenza di razionalizzare i costi, la vastità del territorio e le importanti funzioni esercitate dalle Comunità montane. In tale ambito, nella nostra regione, sono coinvolti 558 Comuni, il 39,7% dei quali con meno di 3mila abitanti. I residenti complessivi sono poco più di un milione e 200mila. Le funzioni principali delle Comunità montane spaziano dalla prevenzione del rischio idrogeologico, allo sviluppo e tutela del territorio, alla prevenzione degli incendi boschivi, oltre ad altre attività legate all’agricoltura.
C’è poi da evidenziare che il progetto di legge regionale prevede anche disposizioni di prima applicazione e per la fase transitoria: il nuovo assetto delle Comunità montane infatti sarà effettivo a decorrere dalle elezioni amministrative del 2009. Le nuove zone omogenee riceveranno in gestione funzioni regionali in previsione di una gestione ottimale delle funzioni comunali in forma associata nei territori montani, diventando, insieme alle Unioni dei Comuni, destinatarie di finanziamenti con alta priorità . L’assemblea sarà composta dai sindaci dei Comuni facenti parte della Comunità , mentre l’organo esecutivo sarà a composizione variabile.
dal Giornale di Brescia
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