07 Febbraio 2019, 07.13
Eco del Perlasca

Il sistema chirurgico «Da Vinci»

di Davide Lancellotti

Ultimo prodigio della scienza medica nel settore della chirurgia mini-invasiva, questa macchina permette ai chirurghi di lavorare stando seduti comodi, mentre magari il loro paziente si trova a chilometri di distanza


La sua storia
Ogni dato riguardante la ricerca e lo sviluppo è stato ovviamente brevettato e quindi, ad oggi, non si sa praticamente nulla di questa parte di progettazione.
Costruito dalla Intuitive Surgical Inc. già a partire nel 1999, in breve tempo è diventato un fidato collaboratore di molti chirurghi, soprattutto di quelli che, giunti ad una certa età, iniziavano ad avere dei tremori alle mani, ma di questa piccola funzione ne parlerò in seguito.

Dato il suo costo estremamente elevato (circa 2 milioni di dollari nel 2010) ce ne sono davvero pochi in giro per il mondo, per l’esattezza circa 4000 (di cui 80 in Italia).
Il suo nome, “da Vinciâ€, venne scelto dal primo team di sviluppo poiché il primo automa conosciuto è stato creato, appunto, da Leonardo da Vinci, e fu l’Automa Cavaliere.

Come è fatto
Si compone di 3 parti principali

- Console chirurgica: è il centro di controllo. La tecnologia poi minimizza il tremore alle mani e i movimenti involontari, si compone dello schermo full-immersion ad alta definizione, due pedali e due manopole che servono per guidare i 4 bracci.

- Carrello paziente: Sostiene le 4 braccia del robot, sui quali sono montati degli strumenti endowrist che permettono una rotazione di quasi 360°, inoltre poi, ovviamente, sono montati gli strumenti chirurgici quali bisturi, forbici, bovie o strumenti per l’elettrocauterizzazione, mentre su una è montata la telecamera ad alta risoluzione.

- Carrello visione: È la cpu del sistema, elabora le immagini endoscopiche e trasmette i movimenti ai 4 bracci, inoltre esegue più di un milione di controlli al secondo per minimizzare i movimenti involontari e i tremori.
Permette anche di ingrandire di circa 6-10 volte l’immagine e può anche scalare, o ridurre, il movimento per eseguire operazioni più precise.

Funzionamento
Questo sistema chirurgico è effettivamente il primo che può essere definito “robotico†perché il chirurgo non usa le proprie mani per operare, ma i suoi movimenti sono espressi attraverso i 4 bracci del robot.

Una volta che il paziente è pronto per essere operato, il team esegue 4 piccoli fori (in realtà permette anche l’uso di un solo foro attraverso l’ombelico ed è l’unico sistema a permettere ciò, ma come procedura non può essere sempre svolta) per far entrare le 4 braccia, poi tutto è nelle mani del chirurgo.
Egli comanda tutti i movimenti del robot ed esegue tutta l’operazione stando seduto nella sala operatoria senza dover far effettivamente nessun taglio con le sue mani.

È importante dire che questo sistema non è automatizzato ma solo migliora i movimenti del chirurgo, peraltro nessun sistema chirurgico ad oggi è completamente automatizzato.

Per il resto è molto semplice, il chirurgo comanda e il robot esegue migliorando, tra l’altro, la precisione dell’uomo, fino a che l’operazione non è conclusa, infine il team chiude i 4 fori (o il foro) con dei punti e l’operazione è così conclusa.

L’uso di questo sistema, sebbene possa essere applicato a ogni tipo di procedura, per ora resta praticamente confinato nella chirurgia ginecologica, urologica e vascolare (anche se qui si usa principalmente per sostituire le valvole cardiache).

Vantaggi
La maggior parte dei vantaggi sono gli stessi della chirurgia laparoscopica, che di seguito elenco, se non per gli ultimi due punti
- Minor degenza ospedaliera
- Minor dolore post-operatorio
- Minor rischio di infezione
- Minor perdite di sangue e quindi meno trasfusioni
- Cicatrici molto più piccole
- Riduzione molto considerevole del tremore delle mani
- Data la possibilità di ingrandire l’immagine e scalare il movimento, il chirurgo può eseguire tagli molto più precisi rispetto alla  normale laparoscopia

Svantaggi
Come ogni cosa, anche il “da Vinci†ha i suoi svantaggi
- Il costo elevato, che lo rende una strumentazione elitaria e disponibile solo per pochi centri specializzati d’alto livello.
- Data la sua complessità, i chirurghi impiegano molto tempo per imparare ad usare correttamente la strumentazione.
- Nel caso che l’intervento richieda di operare su una grande area (ad esempio la rimozione di un tumore che va dai reni al cuore) questo robot diventa inutile perché può operare solo su piccole zone.

Alcune controversie
Sebbene il suo funzionamento sia rivoluzionario, son nate non poche controversie riguardo alla sua creazione e utilizzo.
Per prima cosa, non c’è un effettivo e considerevole vantaggio rispetto alla più tradizionale chirurgia laparoscopica, che resta ancora la preferita a causa del suo costo di gran lunga inferiore.

Inoltre l’autorizzazione all’uso in America, fatta dalla FDA, sarebbe oggetto di critica perché il sistema è stato rilasciato senza una effettiva sperimentazione poiché i produttori hanno chiesto l’approvazione tramite Premarket Notification (significa che questo apparecchio è stato messo in commercio perché simile ad un altro già presente).

Tra l’altro, la stessa casa produttrice, la Intuitive Surgical, è stata accusata di aver fornito un addestramento inadeguato ai chirurghi e di aver incoraggiato la diminuzione di interventi necessari affinché un dottore possa eseguire le operazioni senza supervisione.
Infine la stessa FDA nel 2013 ha iniziato ad indagare sull’uso del “da Vinci†nelle sale operatorie, specialmente nei casi in cui il paziente ha subito gravi lesioni o è deceduto.

Pensando al futuro
Grazie alla sua compartimentazione degli strumenti, è possibile, anche se non è ancora avvenuto, che un dottore operi un paziente situato anche a chilometri di distanza, questo renderebbe molto facili gli interventi a persone che si trovano in luoghi difficilmente raggiungibili, come ad esempio le basi ai poli.

Ad oggi, questa è l’avanguardia della chirurgia, ma la medicina è una scienza in continua evoluzione e con essa si evolvono anche tutte le sue procedure e strumentazioni, sono quindi convinto che un giorno molto probabilmente i robot elimineranno la componente umana (con mio grande dispiacere) dalla maggior parte delle sale operatorie, ma per ora le mani dei chirurghi sono ancora il miglior strumento per salvarti la vita.

Davide Lancellotti

Ecco un esempio di come il "Da Vinci" può intervenire.
Qui si tratta di una prova di ricucitura della pelle di un acino d'uva.






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