05 Febbraio 2019, 06.03
Vobarno
L'opinione

Vobarno in festa per la qualità della vita

di Ernesto Cadenelli

Il 30 gennaio a Vobarno è stata una bella serata.
VIDEO


Il Giornale di Brescia, sponsorizzato dall’Amministrazione comunale, ha illustrato e criteri dell’indagine che hanno portato il nostro paesello a raggiungere l’importante traguardo: terzo classificato su 46 comuni della Provincia per qualità dell’aria e della vita.

L’incontro partecipatissimo, si è svolto nella stupenda cornice della biblioteca comunale, che l’assessore leghista vorrebbe spostare (la Giunta non si è ancora definitivamente espressa), privando Vobarno e la Valle di una struttura che dà lustro e funzionalità. Il capannone della ex-punteria anno 1906 davvero è il nostro Lingotto, fulcro delle attività culturali e delle occasioni di dibattito.
Sacrificarlo credo significherebbe perdere punti nella classifica dei migliori.

E’ stato sottolineato dai relatori che Vobarno non ha avuto un unico punto di forza, bensì ha ottenuto un discreto posizionamento in tutte le tematiche che hanno concorso a definire questa classifica.

Credo che l’amministrazione in carica abbia buon motivo di andare orgogliosa, come pure noi dell’opposizione e la cittadinanza tutta.

Un risultato simile non lo si ottiene in poco tempo, seppur per esempio occorre riconoscere, come la scelta della Giunta di passare al sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti abbia prodotto miglioramenti sensibili, recupero, pulizia e meno abbandono. Certamente voce importante nell’incremento del punteggio acquisito.

Come giustamente ha sottolineato il Presidente di Comunità Montana, questo risultato è anche frutto della lungimiranza di chi ha amministrato negli anni passati, contribuendo a ricercare soluzioni per Vobarno e contemporaneamente allo sviluppo di politiche in ambito di Valle Sabbia.
Non voglio elencare i singoli amministratori che hanno preceduto l’attuale Sindaco. Vorrei soffermarmi a ricordare alcune scelte fatte che forse a parecchi giovani di oggi sono sconosciute.

L’individuazione e la progettazione del centro sportivo Comunale, arricchitosi nel tempo col bocciodromo e palazzetto dello sport, progetto organico realizzato gradualmente negli anni.
 
Il collegamento pedonale delle due sponde del Chiese, con la passerella pedonale che ha ridotto le distanze e migliorato la mobilità per i cittadini.

La battaglia fatta dal “Comitato Strada” affinché si completasse la tangenziale e si liberasse il paese dal traffico pesante che quotidianamente lo soffocava. Sicuramente un contributo decisivo al miglioramento dell’aria.

L’intuizione di portare in Valle, a Vobarno e Idro, la scuola superiore.
L’Itis di Vobarno ha avuto un progressivo sviluppo ed è davvero una risposta positiva alla richiesta di personale formato per i settori industriali della Provincia.

Ma la scelta che più di altre ha cambiato il volto del paese, è stato il piano di recupero delle aree dismesse a seguito della chiusura della Falck. Il grande stabilimento aveva condizionato lo sviluppo (a tratti disordinato) del paese per oltre un secolo e non era facile riempire quel vuoto.

Si può discutere se il piano sia riuscito più o meno bene, ma è indubbio che se non ci fosse stato una classe dirigente preparata e ostinata, forse oggi avremmo ancora un bel po' di lamiere marce in mezzo al paese. Non sono tanti, in provincia, gli esempi di recupero di ex-aree industriali che abbiano mantenuto tale la vocazione e consentito, dopo anni di sofferenza, di avere un recupero di posti di lavoro in continuità con la tradizionale manifatturiera.

Anche il versante servizi si è sviluppato in maniera positiva nel tempo.
Occorre riconoscere la ricchezza dell’associazionismo e del volontariato che viene da lontano e che tanto prezioso è oggi nel garantire attività rivolte ai giovani (sport) e alle persone anziane e bisognose.

Il rinnovamento e lo sviluppo della Casa di Riposo ne fanno una struttura di prim’ordine, anche se non bisogna sottacere errori degli ultimi anni; oggi, con l’azione del nuovo CdA, fortunatamente in via di rimedio.
Questi i passaggi che hanno caratterizzato la nostra comunità. Certamente non privi di criticità, comunque positivi visto il riconoscimento odierno.

Oggi giorno l’amministrazione attuale e quelle future (siamo in scadenza a breve), si trova di fronte a sfide altrettanto impegnative, come per il passato.

Due in particolare: un robusto investimento sulle strutture scolastiche (medie ed elementari) e la riqualificazione del centro storico, che registra un costante svuotamento ed abbandono di case e di esercizi commerciali.
L’investimento sulle scuole è talmente elevato che non può lasciare aperti problemi di aggiustamenti o pezze future per recuperare spazi che oggi non vengono valutati come necessari alla attività didattica.

Pertanto il progetto deve essere tale da valutare una previsione di soluzione del problema per i prossimi 20/30 anni. Per questo l’idea dell’accorpamento delle due strutture non può essere presa alla leggera. Occorre ascoltare e vagliare le obiezioni che vengono dagli utenti, attori e cittadini.
Questo non significa bloccare l’avanzamento dei lavori, ma finalizzarli alla scuola media.
Per le elementari vanno ricercati nuovi finanziamenti pubblici o al limite un lungo mutuo che garantisca un intervento strutturale duraturo.

Dopo il terremoto del 2004, fortunatamente senza vittime, si è visto l’impegno di istituzioni e cittadini che hanno prodotto un risultato positivo. La ricostruzione del borgo di Pompegnino è lì da vedere.
Sul centro storico di Vobarno servirebbe un progetto analogo. Continuare il recupero delle vecchie case, evitando altro consumo di suolo. L’Amministrazione dovrebbe dare l’esempio, riportando nel centro storico e nella sua sede storica il Comune.
Perchè l’istituzione, con la sua presenza anche fisica, è in grado di movimentare la vita cittadina.

Sul recupero del patrimonio abitativo, oltre a studiare forme di incentivo e di convenienza per il privato, andrebbe richiesto l’intervento dell’edilizia pubblica perché dirotti investimenti di case popolari sul recupero dei centri storici.
E’ un problema generale, non solo di Vobarno, e per questo servirebbe una iniziativa più generale verso Regione e Aler.
Da anni questo intervento pubblico è stagnante e se rilanciato produrrebbe lavoro e ricchezza oltre che dar soluzione al problema della casa. Analogamente bisogna pensare anche alle attività commerciali, studiando forme che consentano non solo l’insediamento ma anche la redditività necessarie per vivere.

In conclusione la strada che ha portato all’attuale riconoscimento va continuata e tutte le idee che potranno accendersi tenute in seria considerazione.
Intanto giustamente godiamoci con questa festa il successo raggiunto dal nostro Paese.

Ernesto Cadenelli
Vobarno febbraio 2019

Questo e altri video, con maggior risoluzione, su VallesabbianewsTv





Commenti:
ID79528 - 05/02/2019 13:28:53 - (Transilvania66) - PUR DI FARE CAMPAGNA ELETTORALE

Comprendo che siamo ormai in campagna elettorale e chi ora all'opposizione spera in un ribaltamento della situazione, ma secondo il mio modesto parere pi opportuno un intervento che si complimentasse con l'attuale amministrazione facendo presente che nel tempo anche le precedenti hanno dato il loro contributo, senza dover necessariamente snocciolare fatto per fatto quanto le precedenti amministrazioni abbiano fatto e quanto lattuale non abbia ancora deciso di fare o prevede di fare.

ID79531 - 05/02/2019 16:50:16 - (ubaldo) - Un consiglio ai commentatori

Provate a leggere l'articolo, non solo chi lo firma, prima di commentare.

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