11 Dicembre 2018, 09.16
Bagolino
Volontariato

E luce fu

di Marisa Viviani

E luce fu. Ma non Quella. Più semplicemente quella della rete elettrica, danneggiata in estate a causa di un fulmine 


E almeno in questo caso il maltempo di fine ottobre non è stato responsabile, anche se i recenti eccessi del meteo hanno tutti una stessa origine: il riscaldamento globale terrestre causato dall'attività umana incontrollata (incosciente prima, irresponsabile oggi che se ne conoscono le conseguenze letali).
 
Ma veniamo al fulmine che in estate colpì il cavo di alimentazione della corrente che illumina la croce posta sul Monte Pizza a Bagolino, che da vari mesi è rimasta quindi oscurata. A ripristinare l'impianto elettrico ci hanno allora pensato i soci del CAI di Bagolino, che nella giornata di domenica 9 dicembre sono partiti per una spedizione elettrico - alpinistica per ridare luce alla croce che è il simbolo della comunità. E per fare questo hanno dovuto tirare cento metri di cavo elettrico attraverso le ripide pendici della montagna.
 
Antonio, Damiano, Domenico, Egizio, Ivan e Luciano si sono caricati il peso di materiali, attrezzi e cavo per la sostituzione dell'impianto danneggiato, mentre Aldo, Gianluigi e Michele hanno in seguito effettuato i collegamenti elettrici definitivi, mettendo in sicurezza il nuovo sistema elettrico. Luciano ha così commentato il lavoro effettuato e concluso nel pomeriggio.
 
"Abbiamo portato le attrezzature e una matassa di 100 metri di cavo elettrico fin sulla vetta del Monte Pizza, per sostituire il tratto di linea interrotta, il tutto portato a mano per un impervio sentiero, con la parte terminale situata in un canalone piuttosto ripido e molto scivoloso. 
Le difficoltà maggiori si sono verificate in un tratto di linea sovrastante una serie di rocce a strapiombo, e hanno riguardato il recupero del cavo di acciaio aereo che sostiene la linea elettrica e il taglio del cavo con la riparazione provvisoria dei 100 metri di linea.
 
Dopo il primo intervento provvisorio sul cavo, seguirà quello definitivo da parte di altri volontari competenti nel settore elettrico. Bravo è stato sopratutto Domenico, esperto rocciatore, che in sicurezza si è calato dai vari dirupi per stendere il cavo elettrico nella posizione giusta; il filo si è impigliato più volte fra i rami delle piante e siamo stati costretti a tagliarne alcune per potere procedere. 

Tanta fatica, certo, ma alla fine l'impresa è riuscita. Quando finalmente siamo discesi a valle, abbiamo fatto sosta nella tézä di Ivan per berci un buon bicchiere di vino, e questo è stato il nostro compenso di una domenica diversa. 
La soddisfazione più bella è stata però la sera, quando abbiamo visto la Crus dèlä Pésä di nuovo illuminata, e da quel momento sono fioccati ringraziamenti ed esultanze per la luce ritrovata".
 
Non possiamo quindi che unirci al coro delle congratulazioni per l'impegno del CAI di Bagolino, ringraziando tutti i volontari che ancora una volta hanno lavorato per il bene comune. E così la luce elettrica fu. E resterà.
 
Negli ultimi 15 anni i fulmini sono raddoppiati; Brescia e provincia si trovano al centro dell'attenzione come sorvegliate speciali, a causa della loro posizione geografica predisponente (15.493 fulmini nel 2017). Nel periodo dal 2003 al 2014 Bagolino ha detenuto il primato bresciano con 2200 fulmini, e nel 2017 si è verificato il 62% di fulmini in più rispetto all'anno precedente. Con l'aumento della temperatura il numero di fulmini è destinato ad aumentare.
 
Foto del CAI di Bagolino
 


Commenti:
ID78805 - 12/12/2018 08:34:48 - (Giacomino) - Sempre encomiabili

i ragazzi del Cai di Bagolino

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