20 Novembre 2018, 15.59
Valsabbia Provincia
Consultazioni

«Referendum acqua, un successo dei cittadini»

di Redazione

Il comitato referendario Acqua Pubblica si dice soddisfatto dell’esito della consultazione di domenica e attacca i partiti per non aver partecipato al dibattito sulla gestione del servizio pubblico


«Lo spoglio delle schede della campagna Referendaria per l’Acqua Pubblica ha sancito la vittoria dei cittadini nei confronti dell’ignavia dei partiti politici. 208.000 cittadini si sono recati alle urne per ribadire con forza la loro contrarietà ad una gestione privata del servizio idrico privato. Il partito dell’acqua può contare su un serbatoio di voti significativo e la volontà espressa attraverso un referendum valido non può essere disatteso dagli amministratori provinciali».

E' quanto ribadisce Mariano Mazzacani, portavoce del Comitato Referendario Acqua Pubblica.

«Gli sconfitti veri non sono i cittadini, che non sono stati informati del voto, almeno il 30% degli aventi diritto, ma piuttosto i principali partiti politici che hanno tenuto lontano, dal dibattito politico, la questione del servizio idrico, un servizio fondamentale per la vita umana e che, in quanto bene comune essenziale ed insostituibile, non può essere gestito secondo principi di utilità.

I partiti politici hanno perso una grande occasione per un confronto democratico che manca da tempo, non solo nella nostra provincia, ma nell’Italia intera.
Un arroccamento nei luoghi di potere che allontana sempre più i cittadini dalla politica e trasforma il dibattito politico in una gestione autoreferenziale del potere e che trasforma la gestione della res-publica in una difesa di ruoli che garantiscono poltrone e prebende.

Si è sprecato una grande occasione poiché non vi è stato nessun importante momento di confronto, anche da punti di vista diversi, organizzato dai partiti mainstream. Si è preferito un lavorio di sottobanco con qualche dichiarazione pubblica che è servita per lo più a salvare la faccia per garantire rendite di posizione.

Dobbiamo invece rimarcare l’assoluto successo della partecipazione popolare non solo organizzata attraverso il Comitato od i sotto comitati ma anche auto-organizzata da parte di liberi cittadini che in ogni modo si sono mossi, solo dalla voglia di partecipare, per questa battaglia di civiltà.

Ricordiamo che la nostra campagna è stata del tutto auto-finanziata ed è costata poche migliaia di euro, ed al confronto con la campagna referendaria di Roma sul trasporto pubblico, che ha avuto una visibilità anche sui media nazionali ed ha raccolto solo il 16,38% dei voti non possiamo che affermare che è stato un successo, un grande successo di partecipazione popolare.

Perciò 208.000 grazie ai cittadini bresciani e da domani ripartiamo per un ingaggio degli amministratori provinciali che ci porterà ad un lavoro di trincea su tutte le decisioni che saranno prese sulla gestione del servizio idrico, per prima quell’assemblea dei sindaci che dovrà ratificare il risultato referendario.

Si scrive Acqua si legge Democrazia!»


Commenti:
ID78536 - 20/11/2018 18:03:49 - (MORETTI.1975) - Dittatura della mini-minoranza bresciana

la democrazia funziona ?, talvolta, così: 208.000 persone, vogliono decidere in nome e per conto dei 970.000 elettori bresciani. Una volta si diceva che la democrazia è la forza della maggioranza adesso, invece è diventata la dittatura di un agguerrita mini-minoranza. E questo perché si vuol far credere che chi non va a votare (come ho fatto io) vale meno di chi va a dire un sì, oppure un no. Per come la vedo io, un referendum che non richiama al voto almeno la maggioranza dei cittadini, è semplicemente fallito. Il resto è sempre e solo propaganda nella quale ci si è messa - incredibilmente - in prima fila, anche la chiesa bresciana i cui parroci-relatori sono divenuti capi-popolo esperti di servizio idrico integrato ,si dice così, vero? Poi, magari sulla famiglia e sulla vita ti spiegano che è meglio che si impegnino i laici....robe da matti!

ID78537 - 20/11/2018 19:11:25 - (PETER72) - Vediamo ...

... il bicchiere mezzo pieno... per ora l'acqua resterà in gestione pubblica... fino alla prossima puntata

ID78538 - 20/11/2018 19:14:56 - (gino) -

Concordo quasi pienamente con il Sig. Moretti. Mi sembra un ipocrisia considerare un successo un risultato del genere. In valsabbia ci sono comuni che hanno avuto una percentuale di votanti molto al di sotto della media provinciale. In altri comuni,non molti, l'esatto contrario, 40-50% degli aventi diritto, perché? È palese il perché, non vogliono il gestore unico ne pubblico ne misto, il servizio è gestito ancora dall'omino del comune o da consorzi. Mi spiace ma io sono per il sistema misto e ben controllato dai nostri sindaci... Di pubblici disservizi ne ho abbastanza tra strade e sanità.

ID78545 - 21/11/2018 07:38:04 - (Valle) -

Io non ho votato ma voglio che si faccia come voglio io. Ma che discorso e'? Non hai votato e quindi hai scelto che fossero gli altri a decidere. Se adesso la decisione degli altri non ti sta bene dovevi pensarci prima.

ID78546 - 21/11/2018 08:01:57 - (MORETTI.1975) - Caro Valle

non ho affatto detto che si deve decidere secondo la linea di chi non vota - sarebbe impossibile. Penso però che un referendum non possa essere valido indipendentemnte dal numero di persone che votano e quanti anno votato mi sembrano veramente pochi. Ma questo, per me vale per l'acqua come per ogni altro argomento sul quale si indice un referendum e proprio per evitare il governo delle mini-minoranze. Ma è solo una opinione sul senso della democrazia . Sul tema dell'acqua preferisco che ha decidere siano i sindaci (che abbiamo eletto con grande partecipazione) piuttosto che i preti.

ID78547 - 21/11/2018 08:08:29 - (MORETTI.1975) - Scusate gli erroracci grammaticali!!!

I bambini fremono e le mamme corrono troppo....anche sulla tastiera!!

ID78548 - 21/11/2018 08:11:22 - (roberto74) - Moretti....

per prima cosa quando tu dici "un referendum non possa essere valido…" forse non ricordi che era consultativo, quindi non decide proprio niente. E' un termometro che voleva tastare il polso dei cittadini e di cui si può (o meno) tenere conto nelle stanze dei bottoni. Al momento l'acqua è gestita così, non c'è altra scelta terza. Ti è stato chiesto se volevi che la società di gestione rimanesse sempre pubblica o se potessero entrare capitali privati fino al 49%. Hai deciso di non esprimerti in merito (avrai una opinione o sbaglio?), non ti lamentare se altri decidono per te. Un referendum che non richiama al voto la maggioranza degli elettori non sempre è fallito, può anche dimostrare che il cittadino su certe cose non vuole esprimersi. Ma poi non si deve lamentare. Punto.

ID78553 - 21/11/2018 09:32:13 - (gvx) - gvx

Moretti Moretti ai ai ai Moretti. sei quello della Birra ?hai la memoria corta referendum Nazionale sull'acqua pubblica 2011 affluenza 57%a favore 95% ...anche questi sono 4 gatti della minoranza ..? cerca di essere serio per favore ..questo referendum locale era solo a scopo di indagine ..alla gente non ne poteva fregare di meno ..visto che anche con uno valido del 2011 ..hanno fatto finta di nulla per andare avanti con il loro affari sottobanco da leggi imposte ..sono stato assessore e conosco bene tutta la trafila di questo scippo ai danni dei cittadino

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