07 Novembre 2018, 14.30
Anfo Valsabbia
Lettere

Un calcio al razzismo

di Lettera firmata

È l'idea di un gruppo di giovani che, dalle Pertiche alla val del Chiese, hanno deciso di trovarsi il secondo e quinto sabato pomeriggio di ogni mese al campetto da calcio di Anfo per una partita di calcio con i ragazzi ospiti della comunità Tre Casali.


Un calcio al razzismo è l'idea di un gruppo di giovani che, dalle Pertiche alla val del Chiese, hanno deciso di trovarsi il secondo e quinto sabato pomeriggio di ogni mese al campetto da calcio di Anfo per una partita di calcio con i ragazzi ospiti della comunità Tre Casali.

L'idea è nata per abbattere quel muro di ignoranza che fa odiare e diffidare del diverso, per sfatare certi pregiudizi e certe leggende derivanti da una continua e costante campagna di odio, per conoscere i ragazzi ospiti, per creare aggregazione e non ultimo per fare del sano sport.

Abbattere quel muro di ignoranza
che fa odiare e diffidare del diverso sfatando certi luoghi comuni.

Avete mai provato a guardare negli occhi quello che potete considerare diverso?

Beh vi potete solo specchiare, e così accade che quel razzista che dice: "io non voglio immigrati a casa mia" (che poi qui anche loro hanno casa) quando poi ci lavora fianco a fianco in fabbrica spesso dica "a chèl le l'è n brao gnàro".

Per sfatare certi pregiudizi e certe leggende come quella dei 35€ al giorno dati direttamente ai migranti. Chiaramente non è così, il carnet giornaliero che viene dato ai migranti in attesa del riconoscimento è di 2/3€ al giorno e che utilizzano per il sostentamento visto che gli è impedito di lavorare in questo lasso di tempo. Provate voi ad avere una vita dignitosa con questa cifra.

È certo che nella gestione di questi fondi diverse persone nostrane (di qualsiasi colore politico, vedasi la vicenda di Mafia Capitale per citare forse la più famosa) hanno fatto affari sottraendo soldi a chi ne aveva bisogno, ma questo magna magna è un problema classico del paese.

Detto ciò, come è risaputo, vengono stanziati annualmente qualche miliardo di euro (con tutte le incertezze per il futuro dettate dall'ultima tornata elettorale) dall'Europa all'Italia per gestire ed integrare le persone in fuga (i famosi 30-35€ euro al giorno).

Ma a chi vanno questi soldi? Ad esempio, a gente italiana laureata o disoccupata che li trova impiego, a ditte che lavoravano per le sistemazioni varie, a negozi nostrani di alimentari, e a tanti piccoli esercenti ossia questi miliardi provenienti dall'estero entrano in circolo nell'economia italiana.

Per sfatare il luogo comune del non fanno niente. "Avete mai chiesto loro se vogliono lavorare?" la risposta è assai banale, ovvio che vogliono lavorare per costruirsi un futuro. E continuiamo: "ma le leggi che li obbligano a stare in Italia non permettono loro di lavorare?". Ovvio che no, altrimenti le fabbriche della nostra valle ne sarebbero piene visto che hanno prosperato finora anche grazie alla manodopera di chi ha avuto solo la possibilità o la fortuna di emigrare in tempi diversi.

Qua una volta o si andava in fabbrica o si emigrava, l'assurdo è che loro sono emigrati qui ma neanche in fabbrica non possono legalmente lavorare.

Loro non lavorano perché le leggi in materia di immigrazione e di richiesta d'asilo sono pensate per non risolvere il problema in tempi brevi ma per lasciarlo lì, in sospeso, probabilmente per fare arricchire chi dell'accoglienza ne vuole fare business e per far procedere all'incasso chi su questo tema ci basa intere campagne elettorali altrimenti vuote di qualsiasi proposta.

Questa retorica ci vuol far dimenticare che dietro non ci sono bestie ma profonde storie umane.

La retorica attuale arriva ad accusare di "buonismo" chi tende la mano.

Ma come può essere definito l'opposto di buonismo?

Dobbiamo anche sapere che buona parte di loro, se non tutti, non hanno il desiderio di fermarsi in Italia, ma vogliono andare verso il nord Europa per ricongiungersi a famigliari o amici o dove le condizioni sociali possono garantire loro condizioni di vita migliori.

Stesse condizioni riportate su di un articolo letto pochi giorni fa con a tema l'emigrazione dei cittadini bresciani.

Articolo che citando numeri ufficiali parlava, nel 2018, di un aumento di circa 3.000 bresciani iscritti all'A.i.r.e. (anagrafe italiani residenti estero) su un totale di 45.000 iscritti e che, senza contare i tanti giovani non iscritti, stanno svuotando le nostre valli e le nostre vite di affetti, idee e forse futuro.

Questo non ci può non far riflettere e far porre tanti quesiti, forse il più semplice e banale "che differenza c'è tra questi bresciani emigranti e chi scappa da guerre, fame, discriminazione o miseria?". Non stanno entrambe cercando un futuro migliore?

Forse parlare direttamente con chi sta emigrando per conoscere le storie, capire le loro ambizioni e acquisire la consapevolezza che nessuno nasce illegale, può permetterci di reinventare un futuro, che ora, non sembra portare a nulla di buono.

Quando capiremo che chi ha la sola colpa di muoversi e di cercare un futuro migliore, capiremo che aiutarsi conviene a tutti, capiremo che il nemico non è chi ha la nostra stessa fame di dignità ma chi ci affama.

Ci si vede alle 14.30 sul tappeto verde, il secondo e quinto (quando c'è) sabato di ogni mese ad Anfo.



Commenti:
ID78209 - 07/11/2018 18:32:12 - (pierdo53) - D'ACCORDO

Su tutto, ottima idea. Se però utilizzaste dieci minuti di partita, sia Voi che gli ospiti stranieri, per tenere tagliata l'erba e per fare piccole manutenzioni al campetto che VI OSPITA (per esempio pitturare di bianco i pali delle porte che sono arrugginiti, prima che cadano in testa a qualcuno), sarebbe una integrazione ancora migliore per voi e per loro. Grazie.Pierdomenico Taramelli

ID78212 - 08/11/2018 07:02:56 - (Beppe60) -

Bravi a questi ragazzi. Del resto, ascoltare l'altro e la sua storia comporta uno sforzo che non tutti sanno fare. Più facile sentirsi minacciato da colui che arriva da lontano e che, di sicuro, è venuto qui per rubarti di qualcosa. Bravi invece perché provate che l'uomo è uno solo. I suoi desideri e le sue paure sono gli stessi ovunque. E basta un pallone per mettere tutti d'accordo

ID78232 - 08/11/2018 15:55:56 - (bernardofreddi) -

Questa lettera andrebbe incorniciata: è un concentrato di luoghi comuni sull'immigrazione da parte di chi i problemi proprio non li vuole vedere (e accusa di razzismo chi li vede). Anime felici! Spero solo che la vita non si incarichi di svegliarli troppo bruscamente.

ID78264 - 10/11/2018 14:30:15 - (gioica) - Spiegati meglio....

di cosa hai paura? cosa ti è successo per farti dire queste cose?In ogni caso, i luoghi comuni nascono sempre da verità di base...

Aggiungi commento:

Vedi anche
01/11/2019 08:00

Un calcio al razzismo I richiedenti asilo dell'allora centro di accoglienza Tre Casali di Anfo saranno protagonisti di una partita a calcio contro l'Africa United questo sabato pomeriggio a Lavenone

11/11/2019 15:15

Un calcio al razzismo Sono tante le forme di razzismo che possono colpire l’uomo, innescando discriminazioni sociali a danno di gruppi interi di persone. Il caso Balotelli e non solo

23/10/2014 17:39

No a violenza e razzismo sui campi Il monito del Csi Brescia a tutte le società sportive dopo alcuni fatti incresciosi accaduti sui campi di calcio della provincia

05/02/2018 09:20

Anche io sono razzista È mai possibile che nel 2018 si parli ancora di razzismo e xenofobia? In un mondo multietnico e multiculturale com’è il nostro, fa ridere sul serio sentire ancora la parola “razzismo” 

12/01/2018 05:28

Accoglienza ad Anfo Da un anno circa ad Anfo sono arrivati richiedenti asilo di diverse etnie: libanesi, senegalesi, nigeriani, sauditi, pakistani e congolesi




Altre da Valsabbia
18/04/2024

Ciacolada al ciàr de lüna

Sfruttiamo la primavera! Un invito a tutti i valsabbini per un escursione sui percorsi di Serle

18/04/2024

Fondi per lo stato di emergenza dell'autunno scorso

Stanziati dal Governo, sarà la Regione e il commissario straordinario a stabilire la ripartizione fra i territori coinvolti, fra i quali la Valle Sabbia

18/04/2024

A Vestone cinema e mercoledì d'autore

Nel fine settimana, al Cinema di Vestone, il film “Race for Glory” con Riccardo Scamarcio. La rassegna dei mercoledì d'autore prosegue il 24 aprile con “Perfect days”

18/04/2024

«Trash for dinner» vince «Non c'è arte da buttare»

Il manufatto artistico della 2° E delle Medie di Odolo ha vinto il concorso per le scuole progetto GenerAzione Eco: cultura e cura dell’ambiente nelle nuove generazioni.

18/04/2024

Innovazione e design made in Valle Sabbia

Al Fuorisalone di Milano, in via Marsala 11, fino al 21 aprile, l'esposizione del "modulo Flow" realizzato da Onde Srl, giovane sociatà valsabbina costituita da donne valsabbine e con sede a Idro. Si tratta di un modulo assai versatile, col quale realizzare dalla cucina alla seduta di design

(1)
17/04/2024

I contenitori della raccolta differenziata diventano arredo urbano

Sette ragazzi impegnati in un progetto di avviamento al lavoro, che ha coinvolto più enti, hanno realizzato con le loro mani una bella struttura posizionata nel cortile della biblioteca di Villanuova

17/04/2024

Lavori e nuovi spazi per la Rocca d'Anfo

Dal recupero di ambienti nella Caserma Zanardelli alla ciclabile Anfo-Ponte Caffaro: il tutto per ampliare l’offerta turistica nel comprensorio del lago d’Idro

17/04/2024

Ape e storie: incontro con Monica Corraini

Il FabLab in Valle raccontato da Monica Corraini, un'iniziativa con protagonista la creatività che si rinnova ogni giorno

17/04/2024

L'Unione Europea: Miti e realtà di un'istituzione complessa

Un ente di importanza sociale e politica enorme ma che spesso non viene approfondito abbastanza: serata alla Biblioteca di Gavardo per capire una delle Comunità economiche più influenti dei nostri tempi

17/04/2024

Vuoi diventare un Vigile del Fuoco?

I Vigili del Fuoco volontari di Vestone sono alla ricerca di nuove leve. Ecco i requisiti richiesti e come intraprendere questo percorso