Casse comunali, profondo rosso

�Le entrate sono al collasso: ormai impossibile qualunque investimento� �Se i tagli al bilancio continuano cos� - spiega il vicesindaco di Pertica Bassa Luigi Ghidinelli - non potremo far altro che ritrovarci al verde�.
Il piccolo Comune di Pertica Bassa, circa 600 abitanti dispersi nei 4 nuclei di Avenone, Ono Degno, Forno d’Ono e Levrange, sta ormai faticando a pagare i propri creditori, e ha dovuto eliminare qualsiasi tipo di spesa straordinaria: Mutui, con una capacit� di accedervi pari a zero, non se ne fanno pi� dal 2003, e l’attivit� comunale � bloccata.

Per l’unica spesa, obbligata, che ci siamo permessi, l’acquisto del nuovo scuolabus, abbiamo dovuto vendere un immobile di propriet� comunale�.
Lo Stato ha tagliato i suoi contributi, e cos� hanno fatto sia Regione che Provincia: �Se si considera che l’Ici raccolta quest’anno � stata di circa 43.000 euro (a Pertica Bassa oltre l’80% delle abitazioni � prima casa), e che gli oneri di urbanizzazione sono ammontati a poco pi� di 5.000 euro (ma nel 2003 raccogliemmo nell’intero anno la bellezza di 259 euro di oneri di urbanizzazione), � evidente come per noi sia gi� difficile pagare gli stipendi al personale, le spese di funzionamento degli uffici e quelle relative alle scuole. Pochissimo altro si riesce a fare�.

E a fine anno, con l’entrata in scena per legge dell’Ato, anche l’acquedotto che prima era gestito in proprio dal Comune e dava un �reddito� di circa 10.000 euro, passer� di mano: �Dovremo fare a meno anche di questo finanziamento interno, che vista la nostra situazione ci faceva comodo�.

Che fare, in una situazione che vede nubi nerissime addensarsi nel cielo della Pertica Bassa? �Non possiamo permetterci alcun investimento�, dice sconsolato l’amministratore comunale. Davvero poche sono del resto le risorse di Pertica Bassa, che sul territorio ha solo due piccole industrie per uno scarso gettito Ici, che se ne va tutto nell’ordinaria amministrazione.

�Le idee ci sono, ma non i fondi per realizzarle: dalla sistemazione delle strade comunali all’investimento nel settore turistico ed in quello agro-silvo-pastorale (con ristrutturazione delle malghe e del rifugio Amici miei di Paghera); c’� poi da potenziare l’illuminazione pubblica stradale.
Ma bisogna anche mantenere gli equilibri di bilancio. Ed il Comune finisce per ritrovarsi con le tasche vuote e con l’acqua alla gola.
�E non si fa davvero fatica - conclude Ghidinelli - a veder nero nel nostro futuro�.

m.pas.
da Bresciaoggi

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