Il vescovo in Valsabbia: «Lavoro è dignità»

Il lavoro al centro della riflessione del vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, per la messa celebrata ieri pomeriggio presso la Fondital di Carpeneda di Vobarno, in occasione della festa dei lavoratori.

Per la prima volta la celebrazione diocesana si è svolta in Valle Sabbia, con il vescovo giunto per la seconda volta nell’arco di 10 giorni in valle (era stato in visita a Preseglie domenica 22 aprile), accolto presso l’azienda del gruppo Silmar della famiglia Niboli, che per l’occasione ha allestito un’elegante e capiente tensostruttura sul piazzale dell’azienda.

Tanti gli operai e i lavoratori della Valle Sabbia presenti, così come i rappresentanti del mondo imprenditoriale, con la numerosa famiglia Niboli al gran completo e un buon numero di sindaci in prima fila. In totale, circa un migliaio di persone.

Sull’altare, a concelebrare con il vescovo, il parroco dell’Unità pastorale di Vobarno, don Giuseppe Savio, il vicario zonale don Gualtiero Pasini, parroco di Odolo, e una quindicina fra sacerdoti e diaconi delle parrocchie valsabbine.

Nella ricorrenza di San Giuseppe lavoratore, il vescovo ha richiamato l’attenzione di tutti sul lavoro quale elemento di dignità per la vita delle persone (concetto espresso più volte da Papa Francesco), al di là dell’aspetto economico e di sussistenza, «ma come attività che l’uomo compie in funzione del bene proprio e degli altri, valorizzando l’ambiente che lo circonda. L’immagine – ha spiegato il vescovo – è quella del terreno che viene coltivato».

Parole in sintonia con la frase del compianto Silvestro Niboli, fondatore del gruppo Fondital (ora Silmar) che campeggiava sul pannello con alcune sue foto dietro l’altare: «I numeri sono importanti, ma sono i valori che contano», che il vescovo ha rimarcato e fatto propria.

Mons. Tremolada ha anche parlato del lavoro che cambia, invitando il mondo imprenditoriale, sindacale e delle istituzioni a riflettere sulle prospettive future del lavoro, soprattutto per le giovani generazioni.

All’inizio della celebrazione hanno portato i saluti Enzo Torri, direttore dell’Ufficio diocesano per l'impegno sociale, e il sindaco di Vobarno Giuseppe Lancini, particolarmente commosso, che ha ricordato come il lavoro sia «uno dei beni più preziosi per una comunità e su di esso bisogna trovare sforzi convergenti, dialogo e impegni comuni».

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