«Idroland» in attesa del Gabibbo

Talvolta serve una storia o un avvenimento (generalmente non positivi, chè quelli da ridere non fanno effetto) per finire all'attenzione della politica. E questo è il destino del lago d'Idro, o meglio, di “Idroland”, la struttura (incompiuta) prevista dal Comune di Bondone e finanziata dalla Provincia di Trento.
Nelle fredde notti pasquali, come ha avuto modo di scrivere la cronaca, l'edificio che dovrebbe funzionare come bar è rimasto vittima di qualcuno che ha deciso di demolire le quaranta vetrate a suon di fucilate.
Tra l'altro il curioso è che nessuno, proprio nessuno, ha sentito i colpi. Ma d'altronde “Idroland” è fuori paese, sulle rive del lago d'Idro. Evidentemente l'accaduto ha solleticato la curiosità del consigliere provinciale Verde Roberto Bombarda , il quale ne trae motivo per fare un'interrogazione.

Bombarda chiede al presidente del Consiglio provinciale Dario Pallaoro “se sia a conoscenza dello stato in cui versano le opere dell'edificando complesso denominato ‘Idroland’. E poi: “quanti soldi sono stati erogati dalla Provincia per la realizzazione delle opere citate? Quale destinazione urbanistica e turistico/commerciale ha l'area in questione? E vi sono state richieste di modifica rispetto agli orientamenti iniziali? "Idroland" sarà completata secondo i piani originari - ed entro quali tempi presunti - ovvero sono intervenute modifiche nella destinazione dell'area? Quali altri finanziamenti ha previsto la Provincia a favore del Comune di Bondone o di altri soggetti pubblici e privati impegnati nel progetto di valorizzazione del lago d'Idro".

In premessa Bombarda è fedele al suo nome. Attacca infatti: “Il Gabibbo non è ancora arrivato sulla sponda trentina del lago d'Idro, ma non manca molto. Prima o poi farà infatti visita al sito che avrebbe dovuto ospitare un luogo di grande richiamo turistico, ma che torna agli onori della cronaca locale solo per motivi negativi”.
Si tratta dell'area che “negli anni Novanta venne pomposamente denominata Idroland, probabilmente per richiamare la famosissima Gardaland. La cosa - a parere di Bombarda - sembrava ben avviata: soldi pubblici ne sono stati certamente spesi con la realizzazione di una prima struttura, di parcheggi alberati, eccetera. Ma poi qualcosa si è inceppato ed oggi Idroland sembra una di quelle cattedrali nel deserto particolarmente care al rosso personaggio di Striscia”.
Il Gabibbo, per la verità, è stato evocato da tempo (evocato, ma forse mai chiamato). Non per "Idroland": per il lago e le sue condizioni. Ma non ha mai preso la statale 237. Verrà stavolta?

G. B. da l'Adige

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