11 Novembre 2006, 00.00
Valsabbia - C
Lago

Un metro e mezzo in più, da primavera

di Ubaldo Vallini

Un metro e mezzo in più di lago, a partire dalla prossima primavera, quando sarà possibile superare parte dei vincoli del Registro Italiano Dighe (Rid) fissati per problemi legati alla sicurezza.

Un metro e mezzo in più di lago, a partire dalla prossima primavera, quando sarà possibile superare parte dei vincoli del Registro Italiano Dighe (Rid) fissati per problemi legati alla sicurezza.

La notizia riguarda l’Eridio ed è giunta al termine della riunione che davanti al prefetto dottor Tronca ieri ha registrato la presenza di presidente ed assessore all’Ambiente della Comunità montana, dei rappresentanti dei Comuni di Anfo, Bagolino e Idro, quelli del Rid, i funzionari della Regione Tiscar e Cassani, quelli dello Ster di Brescia, della Provincia e della Protezione civile.

Un tavolo istituzionale che ha sancito un principio che pare un po’ l’uovo di Colombo perché come minimo viene da chiedersi come mai non ci hanno pensato prima: “Livello del lago più alto in cambio di una corretta pianificazione dell’eventuale emergenza”.

“Di comune accordo sono state stabilite quattro priorità – ci ha riferito il presidente comunitario Ermano Pasini -. L’innalzamento della quota di livello del lago; le opere necessarie per gestirlo; l’individuazione dell’Ente gestore; la messa a punto di un piano di qualità ambientale”. “Per quanto riguarda il primo punto – ha aggiunto -, sono state esaminate priorità e tempistiche al fine di procedere per la primavera del 2007 all’innalzamento della quota di regolazione fino a 368,50 sul livello del mare. La condizione essenziale è quella di elaborare un piano di protezione civile a stralcio di quello esistente capace di garantire sicurezza alle popolazioni rivierasche”.

A predisporre il piano di protezione civile sarà un tavolo istituzionale coordinato dalla Provincia al quale si accomoderanno anche i rappresentanti di Prefettura, Regione, Provincia e Rid, con l’assessore all’Ambiente della Comunità montana Matteo Rovatti nel ruolo di portavoce dei Comuni.
Un documento controfirmato ieri dai presenti ha già stabilito con quali modalità dovrà lavorare questo tavolo.
Verranno utilizzati tutti i dati già in possesso delle varie amministrazioni e le problematiche presenti verranno utilizzate per individuare gli “scenari di rischio” per poi arrivare a predisporre le necessarie “attività di salvaguardia della popolazione e delle attività produttive e turistiche”.

La tabella di marcia prevede di concludere il tutto entro la primavera, la stagione buona per “accumulare acqua nel lago” come dicono alcuni che pensano ai campi da irrigare e all’energia da produrre, “per far risalire l’Eridio verso il suo naturale livello” come dicono altri che invece osservano tutti i giorni con nostalgia le sponde del lago.
Tutti comunque contenti che la situazione si sia in qualche modo sbloccata.

Anche l’attesa perché venga assegnata la gestione del lago, e perchè definita la regola per gestirlo, diventa meno spasmodica. Va ricordato che l’attuale regola “sperimentale” prevede l’utilizzo di tre metri e 25 di lago.
“Se” perché anche con il permesso per farlo non è automatico che ci si riesca, il lago salirà a quota 368,50 non potrà poi essere abbassato sotto soglia 265,25.


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