Bar Forneria Portesi, una tradizione lunga quattro generazioni

Massimo Portesi è molto orgoglioso della grande passione per la panificazione che accompagna la sua famiglia da quasi un secolo. “Mio nonno, classe 1899, aprì la forneria al suo ritorno dalla guerra, nel 1921. Decise di intraprendere il lavoro di fornaio e vi si dedicò anima e corpo, tramandando a figli e nipoti dei consigli che ancora oggi ci tornano utili quotidianamente. A mio nonno subentrò mio padre, a mio padre subentrai io e successivamente i miei figli: oggi il titolare dell’attività è mio figlio Federico, che ha grande dedizione per questo lavoro”, ci racconta.

L’antica forneria Portesi è molto conosciuta a Gavardo, nel cui centro storico è nata ed è sempre rimasta. Nei primi anni di attività erano in molti a recarsi “dalla Lena” – così veniva chiamata in paese la forneria – a comprare il pane, e anche chi non poteva permettersi di acquistarlo non tornava mai a casa affamato, grazie alla gentilezza di nonna Lena. “Negli anni ’70 molti miei clienti ricordavano ancora con gratitudine l’aiuto ricevuto da mia nonna”, racconta Massimo, “e ancora oggi se abbiamo clienti che si affidano a noi da settant’anni è anche per il bel ricordo lasciato dai miei nonni, oltre che per la qualità del nostro lavoro”.

Massimo ci spiega quali sono i capisaldi della lunga tradizione di famiglia. “Facciamo il pane esattamente come lo facevamo una volta. Credo – lo diceva sempre anche mio nonno - che non si debba mai avere l’arroganza di chiamarsi ‘fornai finiti’: nel nostro lavoro non si smette mai di imparare, perché abbiamo a che fare con la natura e con dei processi sempre validi, che non mutano nel tempo. Un esempio? Usiamo il lievito madre, che richiede lunghi tempi di preparazione. Qualità significa anche saper rispettare i tempi di lavorazione e produrre meno, ma più genuinamente”.

I racconti di Massimo ci riportano ad un tempo lontano, in cui si preferiva la qualità alla quantità e lo stile di vita era più sano. “O la quantità o la qualità: entrambe non si potranno mai avere, e l’industria fa concorrenza alle piccole realtà commerciali perché produce pane in enormi quantità utilizzando i preparati, che rendono la panificazione facile per chiunque ma spesso sono dannosi per la salute. Noi ci teniamo ad utilizzare una base di qualità e ad offrire alla nostra clientela prodotti genuini e preparati secondo natura”.

La storica forneria di piazza San Bernardino, che ha visto susseguirsi ben quattro generazioni di fornai, da qualche anno è diventata anche una caffetteria molto apprezzata da gavardesi e non per colazioni e aperitivi. “È stata una scelta dettata dalle nuove esigenze del mercato e ne siamo molto soddisfatti”, spiega Massimo.

Previsioni per il futuro? “Spero che un giorno almeno uno dei miei nipoti erediti la passione di famiglia e porti avanti l’attività”, dice Massimo. “Arrivare alla quinta generazione sarebbe proprio un bel record!”.

Nell'immagine una foto storica del negozio