Pochi giorni ancora, poi la Valsabbia dovrà rispondere alla proposta del prefetto sulla formulazione di un progetto Sprar: già si sa che tutte le municipalità non saranno coinvolte
secondo voi il lavoro socialmente utile non retribuito aiuta queste persone in cerca di una vita migliore ? venite a dire che bisogna aiutare questa gente per inserirle nel nostro mondo(molto diverso dal loro modo di vivere e pensare) quando non esiste un futuro per i nostri giovani.come mai quando si parla di utilizzare i cassaintegrati o chi è in mobilità x lavori socialmente utili (visto che sono retribuiti) non si può ma gli emigrati SI ????
d'altro canto, porre sotto la gestione dei municipi la conduzione diretta di un numero mai esiguo di persone del tutto estranee al nostro mondo e in considerazione della difficoltà per le nostre civiche realtà a gestire dei normali servizi rivolti ai cittadini da sempre residenti un qualche problema si pone. L'iniziativa dei soggetti privati è solo uno dei possibili modi di affrontare l'emergenza che non diminuirà in futuro. Non sono da sottovalutare motivazioni di ordine pubblico poste dalla cittadinanza residente ma le prefetture incalzate dal governo spingono i sindaci a trovare soluzioni che oltrepassano anche le loro possibilità organizzative.
descritta nell'articolo mi fa pensare che alle prossime elezioni amministrative non saranno pochi i municipi che si troveranno senza l'inquilino istituzionale a causa del carico di responsabilità loro richiesto sopratutto in relazione a problemi non attinenti alla cittadinanza locale che fa riferimento alla sua civica amministrazione.
Le emergenze vanno affrontate alla radice.......Troppo comodo sbolognare il problema sui sindaci,ci si preoccupi piuttosto di trovare il modo di non farli partire dai paesi del nordafrica!!!!
.....esistono dittature nelle quali NON puoi dire di NO....esistono dittature nelle quali puoi dire di NO.....ma.............
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Anche un motorino con alla guida un sedicenne, fra i mezzi coinvolti in un incidente avvenuto a Villanuova
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ID71467 - 19/03/2017 17:56:34 - (CRISTINA) -
Non aderire significa lasciare che l'emergenza venga gestita da quegli odiosi nuovi mercanti di uomini cammuffati da psudo coop, con l'unico scopo di arricchirsi con il nuovo business. In questo modo i richiedenti asilo arrivano comunque, e qualcuno ingrassa sulle loro spalle su quelle dei residenti, costretti loro malgrado, a subire questa convivenza non sempre facile. Inserire i richiedenti asilo in un progetto gestito dai comuni significa avere un maggiore controllo della situazione, e magari la possibilità di vedere queste persone inserite in lavori socialmente utili che diano loro la possibilità di sentirsi per l'appunto "utili" e ai cittadini residenti la sensazione che essi possano in qualche modo ripagare l'ospitalità.