Fattoria Sorsoli, cinque generazioni di allevatori

“Iniziò il bisnonno di mio marito, in questa stessa fattoria”, ci racconta Laura, moglie di Giorgio Sorsoli. “Nella famiglia Sorsoli tutti hanno sempre fatto i contadini, e sembra che le cose non siano destinate a cambiare: nel 2012 Giorgio ha ceduto l’azienda ai nostri due figli, che fortunatamente hanno scelto di portare avanti l’attività di famiglia”.

“Lei da quanto tempo lavora nella fattoria?”. “Io sono qui da 33 anni, e da quando mi sono sposata ho imparato a fare un po’ di tutto, dal rastrellamento del fieno – all’epoca fatto a mano, senza l’ausilio dei macchinari che abbiamo a disposizione oggi – alla mungitura e alla cura dei nostri animali. Al momento alleviamo maiali, polli, galline e mucche da latte; in passato abbiamo avuto anche dei tori, ma vista la scarsa redditività abbiamo preferito non allevarli più. Quando mi sono sposata avevamo anche due scrofe, mentre ora preferiamo comprare i maialini e allevarli noi”, ci spiega Laura.

“Cosa è cambiato nel lavoro di allevatore negli ultimi trent’anni?”. “Praticamente tutto. Una volta si era costretti a lavorare tutto a mano: ricordo che i nonni andavano a irrigare il terreno e piantavano dei paletti con le assi per incanalare l’acqua…non avevano neanche un telo apposito, dovevano arrangiarsi usando le foglie!”, racconta Laura. “Il fieno veniva girato e rastrellato a mano; solo l’imballaggio avveniva meccanicamente. Oggi, invece, possediamo macchinari in grado di svolgere tutte queste mansioni in modo più sicuro e più rapido. C’è un macchinario appositamente studiato per tirare il fieno da solo, per esempio. Anche la mungitura degli animali è completamente diversa, ora”.

“Lavorare in una fattoria dà soddisfazione?”. Laura non ha dubbi. “Assolutamente sì. La nostra è un’attività che regala grandi soddisfazioni, soprattutto perché non ha grossi vincoli: non siamo soggetti a lavoro dipendente e siamo padroni del nostro tempo. Gli unici orari che siamo tenuti a rispettare sono quelli dell’irrigazione dei campi e della mungitura delle mucche; è fondamentale che quest’ultima sia effettuata tutti i giorni allo stesso orario, mattina e sera, per evitare che le mucche perdano il latte”.

“Come avviene la vendita del latte delle vostre mucche e dei suoi derivati?”. “Il latte appena munto viene tenuto in freezer e poi mandato in caseificio per essere lavorato. Siamo soci della Garda Latte, una cooperativa che si occupa di vendita, trasformazione e commercializzazione del latte; il concetto di base è che più loro vendono, più aumentano il prezzo al litro del nostro latte, e viceversa”, ci spiega Laura. “Il nostro latte è di gran lunga migliore di quello che si trova al supermercato, basti pensare che fa la panna a prescindere dalla sua bollitura”.

Ringraziamo la famiglia Sorsoli per averci mostrato uno scorcio della sua vita quotidiana e del suo lavoro, faticoso ma certamente foriero di grandi soddisfazioni e con un valore aggiunto: continuare ad essere indispensabile, oggi come cent’anni fa.