21 Febbraio 2017, 08.03
Valsabbia
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Profughi: modello camuno anche in Valle Sabbia?

di Valerio Corradi

La recente proposta della Prefettura di Brescia ai comuni valsabbini insiste sull’opportunità di riproporre il modello d’accoglienza della Valle Camonica. Ma quali sono i capisaldi del sistema camuno? E può davvero essere replicato in Valle Sabbia?

 
Era l’estate del 2011 quando, direttamente da Lampedusa, arrivarono a Monte Campione (1800 m slm), in Valle Camonica, un centinaio di richiedenti asilo.
Vennero collocati in un residence solitamente utilizzato nei mesi invernali per accogliere turisti.
La loro presenza suscitò reazioni di ogni segno alimentando polemiche, sia per la collocazione logistica, sia per l’oggettiva impossibilità di coinvolgerli in attività sociali o lavorative.

Nei mesi successivi, nel territorio camuno, le tensioni aumentarono a causa di criticità analoghe generate da altri casi problematici di accoglienza.
A fronte di queste esperienze, si avvertì l’esigenza di un ripensamento dell’accoglienza a livello dell’intera valle Camonica che venne concretamente avviato dalla Cooperativa sociale K-Pax di Breno e dalla Caritas di Valle Camonica.

Alla base di questo ripensamento è stato messo un assunto molto chiaro: concentrare un numero elevato di migranti in un’unica struttura moltiplica i problemi, carica “costi” e oneri solo su una comunità locale, complica l’integrazione e rischia di generare forme di ghettizzazione.

Molto meglio optare per un’accoglienza diffusa
nella quale ogni centro (compresi i comuni più piccoli) possa fare la propria parte mettendo a disposizione, anche tramite soggetti privati che ne facciano richiesta, alloggi in grado di ospitare un numero contenuto di persone (da 2 a 5 posti).
Questo ha comportato l’esclusione dall’elenco delle potenziali strutture ospitanti degli alberghi e dei tradizionali centri di accoglienza e l’inserimento di alloggi di privati utilizzati però in collegamento con progetti d’inserimento sociale.

Contestualmente si è passati dai centri di accoglienza straordinaria (Cas) al più strutturato sistema Sprar.
Ha così preso forma il progetto “La valle accogliente” che consente oggi di gestire l’accoglienza dei richiedenti asilo (140 i posti previsti) tramite una estesa rete di micro-accoglienza basata sulla collaborazione tra 30 comuni (sui 41 di tutta la Valle Camonica), la Comunità Montana, gli Uffici della Prefettura di Brescia e le organizzazioni non profit sparse sul territorio.

Punto qualificante del progetto
è la comprensione delle esigenze sia dei migranti sia della popolazione locale.
A questo proposito, dei 35 euro che vengono destinati per coprire i costi di ciascun migrante, più dell’80% rimane sul territorio ed è destinato al pagamento dell’affitto degli appartamenti, all’acquisto di cibo e beni di prima necessità nei negozi locali e a ricompensare l’operatore sociale che segue i migranti, ad esempio negli obbligatori corsi di alfabetizzazione o in quelli di formazione al lavoro a fianco di artigiani locali.

Il progetto, così configurato, sembra aver minimizzato le tensioni sociali
e aver generato un ritorno economico per la comunità ospitante favorendo, inoltre, la diffusione di una prassi di accoglienza non assistenzialistica ma incentrata sul coinvolgimento attivo dei migranti nel loro progetto di integrazione lavorativa e sociale.

Ma il modello camuno può davvero essere replicato in tutta la Valle Sabbia?
E al limite, quali correttivi possono essere introdotti per generare opportunità e reali vantaggi a livello locale anche per i piccoli comuni?
Esistono concrete alternative? Il dibattito in corso nei/tra i comuni della valle dovrà fornire delle risposte responsabili e pragmatiche a questi interrogativi.
 


Commenti:
ID71155 - 21/02/2017 16:19:27 - (sonia.c) - se si vuole..

si può. se si vuole fare bene ,si può "fare" e fare "bene". qualcuno ha il "coraggio" di lamentarsi delle cose fatte bene? che cosa hanno portato le cose fatte sotto la spinta del "cattivismo"? dove sono le soluzioni "intelligentemente pratiche" del "cattivismo"? semplicemente:non esistono.

ID71163 - 21/02/2017 20:29:40 - (ba53) - ok

Brava Sonia,sono pienamente d'accordo con lei!

ID71170 - 21/02/2017 21:22:37 - (PETER72) -

Se per cattivismo si intende essere contrari al fatto che in paesi di cinquecento abitanti siano presenti tra i cinquanta e i cento profughi che per tutto il giorno scorrazzano nullafacenti per le vie curiosando qua e là alla ricerca magari di porte o finestre incautamente lasciate aperte delle quali poi magari approfittare con il calare dell'oscurità... una soluzione intelligentemente pratica può essere che certi buonisti solo di chiacchera spalanchino il proprio salotto all'accoglienza... Considerando invece che il 99 percento di queste persone non sono profughi politici ma solo dei giovani migranti economici e l'attuale situazione economica italiana non consente certo di assorbire le loro richieste, valutarne il respingimento e contrastare chi favorisce l'immigrazione clandestina può essere forse più sensato

ID71172 - 22/02/2017 00:16:13 - (sonia.c) - grazie peter..

un post cattivista,pieno di pregiudizi e luoghi comuni (apri il TUO salotto agli italiani tè? e che cavolo c'entra con il fatto che li si disprezzi? disprezzi un povero italiano tu? no? SOLO perchè è italiano,o perchè sei convinto che nessuno debba essere disprezzato in base a pregiudizi classisti e religiosi?) dove il razzismo è tutto condensato in quel "lasciarli scorrazzare ", l'insinuazione che siano delinquenti e nel "disumanizzarli". sono PERSONE. con il loro bagaglio di vissuto che NON conosciamo. che può essere buono o cattivo,come chiunque di NOI. trattare le persone con la dignità che meritano,NON vuol dire favorire nessuna immigrazione clandestina! è solo gestire con civiltà-umanità situazioni estreme che in questo momento storico stiamo vivendo. se credi di avere risposto con argomentazioni "logiche" ,mi spiace:neanche UNA.

ID71173 - 22/02/2017 08:41:02 - (sonia.c) - il "cattivismo" ,non è un modello che funzia o vincente..

soprattutto sulla lunga distanza. non funzia a nessun livello e non solo per i profughi. è la resa,la sconfitta,l'incapacità che trova una scorciatoia che si traveste da "buonsenso" ,dimostrando ,palesemente,di non averlo. è la chiusura che imprigiona ,in primis,chi vuole scappare dai !mostri" (presunti o reali) e dai problemi. da cosa viene "sconfessato" il cattivismo? ma dal "buonismo funzionante"! da cosa si vede la malafede del cattivismo? dal rifiuto a priori della REALTà funzionante! se ci riesce UNO (persona,istituzione,associazione ecc. )"casca l'asino" sulle incompetenze (pratiche e emotive) di chi non ci riesce.nesuno è obbligato ad aprire la sua casa a nessuno! di nessun colore! per questo viene in soccorso lo stato sociale.come ,sempre lo stesso,sopperisce a tutto ciò che il singolo non fà! non ti porti certamente a casa ,neanche il "drogato storico" del tuo paese ,no? uno stato che funziona,deve funzionare a tutto tondo!

ID71175 - 22/02/2017 20:50:39 - (PETER72) -

Io so solo che sul traffico clandestino di questi poveri migranti in cerca di una vita migliore esistono organizzazioni criminali che lucrano e con quello che ricavano dalla tratta di queste persone magari finanziano il terrorismo... é forse cattivo chiedere che questo traffico di esseri umani sia contrastato? So solo che ci sono cooperative e associazioni che lucrano a spalle di questi migranti buttandoli a decine in container in condizioni miserevoli... é forse cattivo chiedere che chi specula su queste cose venga perseguito? So solo che tanti falsi buonisti che invocano l'accoglienza in realtà sfruttano queste persone facendoli lavorare in nero a condizioni economiche da quarto mondo... é cattivo chiedere che chi sfrutta questa povera gente venga punito?...

ID71176 - 22/02/2017 20:52:26 - (PETER72) -

...So solo che il sottoscritto e tanti come lui magari rischiano la pelle ogni giorno sulla strada perché non si asfalta, non si cambia la segnaletica, non si investe in infrastrutture, questo perché tante risorse vengono destinate all'accoglienza di questi migranti economici che cercano fortuna in un paese che non riesce ormai a garantire la fortuna a buona parte dei suoi cittadini disoccupati... é cattivo chiedere che i flussi migratori vengano regolamentati e si respinga chi cerca solamente un lavoro che in Italia non c'è neanche per gli italiani? So solo che tanti democratici buonisti solo di chiacchera e purtroppo anche molto di interesse acclamano l'accoglienza, ma nelle piazze dei vari paesi non mettono mai piede e se ne guardano bene dal farlo perché sono troppo impegnati a godersi i propri privilegi ai tavoli di ristoranti alla moda o in esclusivi campi da golf

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