Torna il Festival con l'inevitabile strascico di polemiche

Da martedì sera si alza il sipario sulla 67° edizione di quello che dovrebbe essere, almeno negli intenti, il Festival della Canzone Italiana. Di “italiano” ci sono sicuramente i compensi milionari per il conduttore, che sfiora i 650 mila euro (anche se pare, che dopo le polemiche, solo dopo le polemiche, li voglia devolvere ai terremotati...), ci sono i cachet degli ospiti stranieri... ma sembra mancare la musica di qualità.
Sanremo è diventato negli ultimi anni la vetrina dei talent, dove si prova a regalare il palco e il successo a giovani cantanti che stanno già scomparendo nell'anonimato, oppure una sorta di ospizio musicale dove si cerca di togliere la polvere da vecchie gloria ormai in età da pensione.

Ecco allora sul palco l'immancabile Al Bano con la canzone "Di rose e di spine", Marco Masini con "Spostato di un secondo", Gigi D'Alessio con "La prima stella", Michele Zarrillo con "Mani nelle mani". Non so voi ma io ne avrei fatto volentieri a meno.

Ci sono poi le “giovani promesse”, alcune non più giovanissime per dire la verità, che da alcuni anni vengono definite promesse... ma mai mantenute. Hanno vinto o partecipato ai talenti musicali, e giustamente, mamma Maria De Filippi sarà sul palco a fargli da madrina.

Ecco allora la lista: Elodie con "Tutta colpa mia", Nesli e Alice Paba con "Do retta a te", Michele Bravi con "Il diario degli errori", Fabrizio Moro con "Portami via", Giusy Ferreri con "Fatalmente male",  Raige e Giulia Luzi con "Togliamoci la voglia", Ron con "L'ottava meraviglia", Ermal Meta con "Vietato morire", Lodovica Comello con "Il cielo non mi basta", Sergio Sylvestre con "Con te", Clementino con "Ragazzi fuori", Alessio Bernabei con "Nel mezzo di un applauso", Chiara con "Nessun posto è casa mia", Francesco Gabbani con "Occidentali's karma", Bianca Atzei con "Ora esisti solo tu",

In questo nulla cosmico risaltano pallidamente alcuni artisti degni di essere chiamati tali: Paola Turci con "Fatti bella per te", Samuel con "Vedrai", Fiorella Mannoia con "Che sia benedetta"

Mi viene davvero difficile recensire e raccontare in modo neutrale questo carrozzone che impegna un budget milionario (pagato da tutti i cittadini con il canone). Un format dove non c'è ricerca di qualità né innovazione, dove il nuovo, quello vero, non ha spazio, dove le case discografiche decidono chi salirà su quel palco, dove la musica è relegata alla pura regola del commercio.

Facendomi violenza seguirò il festival e ne parleremo assieme dalle pagine di Vallesabbianews... sperando di essermi sbagliato e di rimanere piacevolmente stupito.

P.S.: Si ricorderanno del 50° anniversario della morte di Luigi Tenco o è un ricordo troppo fastidioso ed ingombrante per le serate Sanremesi?

Vi lascio con questa bellissima canzone di Francesco De Gregori "Festival" che parla di questo e del perché lo si è voluto dimenticare "un po' più in fretta".

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