La spesa sociale dei Comuni valsabbini

Una delle attività più importanti svolte da un comune è quella di organizzare ed erogare servizi sociali ai propri cittadini. La presenza di un sistema di servizi capillare ed efficiente contribuisce alla qualità della vita locale e ha un grande impatto sul benessere sociale dei target più deboli (es. minori e anziani) e dei soggetti portatori di bisogni specifici (es. famiglie fragili, diversamente abili).

Un indicatore significativo per misurare l’impegno su questo fronte è la spesa sociale che un comune mette a bilancio per l'erogazione dei servizi sociali. Essa comprende le spese per asili nido pubblici, servizi per l’infanzia e i minori; servizi di prevenzione e riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani; assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona (interventi di carattere sociale sul territorio non rientrati nelle precedenti voci); servizio necroscopico e cimiteriale e relativa manutenzione dei relativi spazi.

In riferimento all’area valsabbina, prendendo in considerazione il bilancio consuntivo 2014 (anno di ultimo aggiornamento della piattaforma nazionale bilanci comunali) per le voci di spesa dell’area sociale, emerge che il comune sotto i 5mila abitanti con la spesa sociale pro capite più alta è Sabbio Chiese  con  414,14 €/pro capite (14° posto in Lombardia) seguito a distanza da Roè Volciano 164,65 €/procapite (57°) e  Agnosine 143,46 €/pro capite (84°)  

Completano la top ten:
Serle 125,24 €/pro capite
Vestone 102,88 €/pro capite
Idro 100,88 €/pro capite
Preseglie 97,83 €/pro capite
Treviso Bresciano 96,09 €/pro capite
Nuvolera 94,31 €/pro capite
Nuvolento 91,02 €/pro capite

Nella fascia dei comuni tra 5-10 mila abitanti Prevalle fa registrare una spesa sociale di 91,53 €/pro capite mentre Vobarno di 113,91 €/pro capite. Sopra i 10mila abitanti Gavardo si attesta a 87,43 €/pro capite.

In generale emerge una buona collocazione dei comuni dell’area valsabbina nel panorama regionale pur all’interno di un quadro generale nel quale gli amministratori locali si trovano, sempre più spesso, a fare i conti con ristrettezze e vincoli di bilancio, con i tagli dei trasferimenti dello Stato e con problematiche sociali emergenti.