19 Dicembre 2016, 09.58
Fenomenologia della filosofia

Eppure il legno di Cirmolo non è lo Stato

di Dru

Ho avuto con mio figlio Marco (dieci anni) una conversazione che aveva come scopo due cose essenziali...


... una era mostrare a sua madre cosa significhi il significato in ambito dell'attuale pensiero occidentale, l'altra era incominciare con mio figlio un produttivo dialogo sulla ragione.
 
È interessante dare un quadro entro il quale alcune posizioni di pensiero si combattono per chiarire ai lettori che sto parlando dell'essenziale modo di vedere del nostro pensare.
 
Due essenziali sono le posizioni che determinano il pensiero, quello moderno marxista come espressione del modo di esistere che determina la coscienza e quello razionalista che mostra come principio dell'esistere la coscienza stessa.
 
In parole povere per Marx e un gruppo folto di pensatori (diremmo materialisti, forma attuale del realismo) noi viviamo allora sappiamo, dimmi come vivi e ti dirò cosa pensi.
 
Per Severino e un altro folto gruppo di pensatori (diremmo razionalisti, forma originale dell'idealismo) noi sappiamo allora viviamo, dimmi cosa sai e ti dirò quello che vivi.
 
Io sono severiniano, lo sapete, e penso che la seconda posizione sia la vera posizione di pensiero.
 
Lo dico sul fondamento di questo semplice ma allo stesso tempo tremendo giudizio che controverte il materialismo, seguitemi:
 
Dice Marx e il suo stuolo di ammiratori, il cervello determina il pensiero.
 
Dice Severino e l'altro, se la determinazione (questo carattere del determinare che è elemento riconosciuto del pensiero) è contenuto del pensiero, è impossibile che il solo cervello possa con ciò che non è del suo. E io concordo ovviamente e pienamente con questo banale passaggio che, formidabile, spezza le reni al materialismo.
 
Dunque penso allora vivo.
 
Gli antichi razionalisti così si esprimevano "nihil volitur quin precognitur" nulla è voluto di ciò che non è prima conosciuto, infatti voi non mangereste nulla prima di informarvi (aver notizia) su ciò che state mangiando.
 
Ma torniamo alla conversazione con mio figlio e ai due motivi che l'hanno generata, li ricordo, spiegare a sua madre il perché della filosofia e dialogare con mio figlio.
 
Così ho cominciato:
 
Sappi figliolo che sono i significati a determinare le azioni, più i significati sono ampi e più azioni cadono all'interno di quei significati che le determinano, non è lo stesso sapere del legno di Cirmolo e sapere dello Stato, sapere del legno di Cirmolo ti fa massimo falegname, sapere dello Stato ti fa Dignitario.
 
E sapere di filosofia, mi ha appunto chiesto lui?
 
Beh, sapere di filosofia, caro figliolo, ti farà uomo.
 


Commenti:
ID70240 - 19/12/2016 10:46:18 - (Dru) - dice Marx e il pensiero che segue

che è una parte del tutto a determinare tutto, in altri termini sono le scelte a determinare ciò che è dal ciò che non é, scelgo questo questo è il mondo che scelgo, in quanto in tutto, che qui sarebbe la scelta, sta e il cervello e quello che esso determinerebbe, e cioè la coscienza, due cose o significati o contenuti del tutto appunto. Infatti se il cervello fosse già tutto allora non si vedrebbe perché pensiamo che il cervello e la mente sono due cose differenti, a meno che non pensassimo che il cervello è appunto tutto e del pensiero e della cosa, ente che pensa.

ID70241 - 19/12/2016 10:50:53 - (Dru) - dice Severino è il pensiero che lo precede

Se scegliamo è in base ad un mondo che si presenta, manifestazione, infatti nessuna scelta di qualcosa è possibile che se non si presenti prima qualcosa e la possibilità di sceglierla, e la scelta e il mondo quindi sono già manifesti nel significato che li differenzia e quindi noi pensiamo e agiamo grazie a questo. ecco, il grazie a questo è la coscienza che è l'originario luogo dove si dipanano i nostri desideri, le nostre scelte e il mondo che in esse si esprime.

ID70242 - 19/12/2016 11:02:23 - (Dru) - in definitiva

se accettiamo che il cervello è tutto, allora è il cervello il predicato di tutto, quindi anche della mente e saremmo appunto disposti a dire che la mente è il cervello. e in parte lo diciamo, infatti oggi più di ieri diciamo che tutto parte dal cervello e dato che il cervello è mortale tutto può partire da esso e tutto finisce con esso quando esso finisce. così nelle scienze come così nella svolta linguistica, quando le scienze e la svolta linguistica non superano il materialismo presocratico. Ma se questa disposizione del tutto al cervello non è tutto, in quanto tutto non significa solo disposizione ad essere del cervello, ma dell essere in quanto tale, allora il cervello lo trattiene per il tanto che crede i poterlo fare il tutto.

ID70243 - 19/12/2016 11:09:18 - (Dru) - ma comunque la vediamo, si della prima che della seconda visione delk sapere

quel "se accettiamo" è già un'ipotesi tale che non può esibire l'incontrovertibile coscienziale o del cervello e quindi un fatto che può essere sempre e comunque smentito da un altro fatto. l'incontrovertibile o tutto quello che non può esser nulla è necessariamente così come è e non può essere disposto ad esser accettato o rifiutato perché è esso che ci accetta o ci rifiuta. Destino della Necessità.

ID70244 - 19/12/2016 11:13:37 - (Dru) - Se accettiamo

È una presa di posizione e quindi non è la posizione

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