21 Novembre 2016, 13.57
Prevalle
Valsabbini

Monsignor Tullo Goffi nel Famedio della Città di Brescia

di picat

Abbiamo già scritto dell'inserimento nel Famedio di Brescia dello storico valsabbino Ugo Vaglia. Il riconoscimento, è arrivato anche per l'insigne teologo prevallese scomparso vent'anni fa

 
Il 9 novembre scorso in occasione di una cerimonia solenne presso il Cimitero Vantiniano di Brescia l’illustre teologo prevallese mons. Tullo Goffi è stato inserito nella lapide che ricorda 22 personalità legate alla città che hanno contribuito a darne lustro e onore meritando un riconoscimento imperituro.

Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha scoperto la lapide che ricorda personaggi della cultura, della politica, dell’arte, delle scienze, dello sport che «rappresentano le caratteristiche delle eccellenze bresciane», espressione di qualità e caratteristiche che «rendono la brescianità più ricca», e «che hanno consegnato opere o testimonianze di vita e reso un servizio alla loro comunità».

Il Famedio è questo luogo, ricavato presso il monumentale cimitero bresciano, dove la Giunta cittadina ha stabilito di iscrivere le più alte personalità per affidarne la memoria alle future generazioni.
Tra queste, appunto, anche mons. Tullo Goffi, teologo illustre e maestro di teologia morale d’eccellenza ma ancora di più interprete di una vita intellettuale e spirituale ispirata a virtù e fede.

Mons. Tullo Goffi concludeva la sua esistenza terrena il 13 ottobre 1996 dopo una lunga malattia che gli aveva provocato notevoli sofferenze.
Noto al pubblico italiano come uno dei protagonisti del rinnovamento della teologia morale, il suo itinerario insieme intellettuale e spirituale potrebbe essere descritto come graduale allontanamento dal diritto per approdare alla spiritualità.

Era nato nella piazzetta al centro del paese
, di fronte alla Chiesa e al vecchio Municipio l’8 giugno 1916 quando ancora il paese si chiamava Goglione Sotto.
Figlio di Orazio, in seguito più volte Sindaco e Podestà del paese, e di Ida Biemmi, madre esemplare, meglio conosciuta per il suo impegno sociale e religioso come “la siùra Ida”.

Fu ordinato Sacerdote a Brescia il 23 marzo 1940 venendo indirizzato a Roma per gli studi di diritto presso la Pontificia Università Lateranense. Proprio i rigorosi studi giuridici avevano segnato il primo periodo della sua riflessione e del suo insegnamento. Gli studenti di quegli anni ricordano con qualche vena di rammarico lo scrupolo con il quale il professore di morale spiegava – ed esigeva che si conoscessero – le norme più sottili che avrebbero dovuto contrassegnare la vita del cristiano che voleva essere fedele alla morale cristiana.

Fu per qualche tempo vicario cooperatore a Muscoline, dal 1941 al 1942, passò in seguito a Zone, fino al 1943 per poi ritornare alla Cancelleria Vescovile nel 1943 ed assumere la carica di Vicerettore del Seminario Vescovile dal 1944 al 1948.
Contemporaneamente ricopre il ruolo di insegnante di Morale e Spiritualità sempre in Seminario a partire dal 1946. Dal 1949 fino al 1973 è a S.Afra in Sant'Eufemia ma nel frattempo i compiti che svolge sono numerosissimi e di primo piano.

Dal 1968 assume l'insegnamento di Morale presso la Facoltà Interregionale di Milano.
Nel 1974 si trasferisce a S.Maria Crocefissa di Rosa in città.
Nel 1977 diventa canonico della Cattedrale di Brescia e nel 1984 ecumenico a S.Bernardino di Verona.

I libri, le pubblicazioni di vario genere e le raccolte dei testi delle sue conferenze assommano a centinaia e molti dei suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue a riprova di un livello intellettuale di assoluta eccellenza e prestigio.
Della vasta produzione intellettuale di don Tullo Goffi vogliamo ricordare alcuni titoli significativi e rappresentativi del suo percorso: “Morale familiare”del 195, “Amore e sessualità” del 1963.
Poi ancora “Morale pasquale” del 1968, “Etica cristiana e acculturazione marxista” pubblicato nel 1975.
Titoli e soggetti che riportano a temi di frontiera della moralità cristiana esprimendo quella carica esplosiva di innovazione scaturita dal Concilio Vaticano II.

A lui “toccavano” i temi più spinosi, le sfide più rischiose, dove la morale si innerva nei comportamenti sociali in divenire e sfuma nella profondità dello spirituale.
Nonostante il carisma e l’altezza di ingegno riconosciuta e un prestigio incommensurabile la “carriera” di mons. Tullo Goffi non è sempre stata in discesa.
A metà degli anni ’80 ha curato con Giannino Piana un’opera monumentale in 5 volumi, il Corso di Morale, testo di riferimento per generazioni di studenti di teologia.

Così si esprime su alcuni tratti dell’opera di mons. Goffi il teologo bresciano Giacomo Canobbio:
“’orientamento del suo pensiero trovava particolare accoglienza nei cristiani laici. Soprattutto negli ultimi anni i suoi studenti, ascoltandolo, si sentivano come liberati da un peso: la vita cristiana si mostrava loro come vita in libertà e percepivano di potersi muovere nello spazio aperto dello Spirito.
Certo, a volte si aveva la sensazione di non avere più punti di riferimento, appigli sicuri, idee chiare, ma solo prospettive un po' sfuggenti. Tuttavia questo era, per il vecchio professore, il modo per sganciarsi e sganciare dagli schemi piuttosto asfittici nei quali la teologia morale era stata rinchiusa nel periodo della sua formazione e della sua prima docenza.
Veniva così alla luce quel che da alcuni decenni don Tullo insegnava in privato alle persone che andavano da lui a chiedere consigli. Si poteva infatti notare, soprattutto nei decenni difficili, una specie di duplice registro nell'insegnamento del professor Goffi: in pubblico appariva rigoroso, preoccupato di fissare con precisione le regole; in privato il consiglio teneva conto della situazione delle persone ed era volto a farle "respirare".
Questo duplice modo di "insegnare" si rendeva necessario – così a volte lasciava intendere – a causa del fatto che i tentativi di rinnovare la teologia morale non sempre erano stati capiti e gli avevano procurato anche alcune sofferenze.”

Carattere schivo e sobrio oltremodo ha rappresentato un faro illuminante, con le parole di un collega e amico affettuoso, il teologo prof. Luigi Lorenzetti, “ha cercato e trovato risposte alla forte domanda morale che riguarda, oggi più di ieri, il senso della vita e dell’agire umano sia nel privato che nel pubblico”.
Proprio p. Lorenzetti ha curato nel 2000 un libro dal titolo “Tullo Goffi. Dare un’anima alla morale” ricco di testimonianze e della accurata ricognizione della sterminata bibliografia del teologo prevallese.
 
La cerimonia presso il Famedio bresciano è stata ancor più onorifica per il paese di Prevalle che oltre ad immortalare il teologo Goffi ha visto la partecipazione del nostro Daniel Adomako, il noto cantante prevallese vincitore di un famoso concorso.
Le sue interpretazioni con Alessandro Trebeschi di “Lascia ch’io pianga” e “Ombra mai fu” di G.F. Haendel, oltre all’Halleluja di Leonard Cohen hanno impreziosito straordinariamente la cerimonia. 

Anche diversi famigliari di mons. Tullo Goffi hanno presenziato all’occasione memorabile che rende lustro e onore anche al paese intero.
A distanza di vent’anni dalla scomparsa, la lapide nella piazzetta e il volume che ne ricorda la memoria possono essere considerate solo il preludio a qualcosa che ne perpetui con maggior concretezza la memoria ai prevallesi. 

Come ha ricordato il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, citando molto opportunamente Rigoni Stern "La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita."

Una via o una piazza dedicate a mons. Tullo Goffi sarebbero davvero il meritato tributo per rinnovare la gratitudine al teologo di altissimo ingegno, al sacerdote, al maestro e all’uomo virtuoso e schivo non fosse altro che per riportare un pizzico di lustro dal Famedio bresciano anche alla comunità di origine.
 
.in foto: mons. Tullo Goffi; due fasi della cerimonia; lintervento di Daniel Adomako.
 


Aggiungi commento:

Vedi anche
09/11/2016 08:01

Ugo Vaglia, cittadino illustre Questo mercoledì 9 novembre, nel corso di una cerimonia pubblica al Vantiniano, il valsabbino Ugo Vaglia sarà ammeso al "Famedio" dei cittadini illustri di Brescia. Eccone tratteggiata la figura

01/10/2017 10:14

Immagina Sembra ieri. Era il 12 aprile 1990, quando giunse la tragica notizia che Cesare Goffi era stato travolto in una galleria nei pressi di S. Giovanni in Fiore, in Calabria

01/04/2008 00:00

Le Carpenterie Goffi si espandono Le Carpenterie Goffi trattano prodotti di carpenteria media e pesante. In questi anni hanno avuto un buon andamento sul mercato, tanto da necessitare un nuovo capannone di fianco a quello attuale, la cui costruzione partir fra pochi mesi.

16/09/2018 14:00

Ritrovato senza vita, dopo una settimana di ricerche Il corpo di Domenico Goffi è stato ritrovato in una zona impervia lungo il versante di montagna che guarda verso Clibbio

29/05/2010 08:00

In ricordo di Cesare Goffi Ultimi giorni di apertura per la mostra fotografica degli scatti che hanno partecipato al concorso indetto dall’Avis di Gavardo e dedicato a Cesare Goffi.




Altre da Prevalle
28/03/2024

Incidente al sottopasso, traffico in tilt

Senza feriti, per fortuna, ma lo scontro che in prossimità del sottopasso di Prevalle ha coinvolto più veicoli ha causato lunghe code

26/03/2024

Villanuova: fugge dalla struttura sanitaria

Particolare caso quello successo oggi a Villanuova, intervento immediato ed efficace della Polizia locale

21/03/2024

«Eterni Ribelli», la memoria e il coraggio degli avi

Questo sabato, 23 marzo, a Prevalle la presentazione del libro di Stefano Aluisoni. Un tributo alla vita straordinaria di un volontario bresciano che ha lasciato un'impronta indelebile in tre continenti

19/03/2024

Quasi pronto il nuovo «Sentiero delle farfalle»

Situato a fianco del Chiese, verrà inaugurato questa primavera e permetterà a pedoni e ciclisti di percorrerlo ammirando non solo i lepidotteri ma anche altri tipi di insetti con un ruolo importante per l'ecosistema

18/03/2024

«Uniamo Prevalle» si ripropone con Mariano Mazzacani

Da anni impegnato nei movimenti per l'acqua pubblica – suo il blog “Aqua alma” sul nostro giornale – se eletto sarà affiancato da Nadia Zanardini come vice sindaco. L'attuale minoranza si prepara per le prossime elezioni

18/03/2024

La parità di genere nelle imprese: tra sfide e opportunità

Invito agli imprenditori per un evento sulla certificazione di genere promosso da La Cassa Rurale Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella

06/03/2024

La sanità pubblica è malata: c'è speranza?

È il titolo dell’incontro proposto dal Circolo Pd di Prevalle sulle problematiche della sanità. Interverranno i consiglieri regionali Pd Emilio Del Bono e Miriam Cominelli e il dottor Angelo Braga

05/03/2024

Orticoltura e giardinaggio

Prende il via questa sera a Prevalle un corso, in due serate, dedicato alla cura di orti e giardini.

27/02/2024

In dialogo con gli antichi e non solo

Questo mercoledì presso la Sala della musica di Palazzo Morani la prima di due serata proposte dall’Associazione “I Giorni”

27/02/2024

Sventato furto

Grazie alla segnalazione di un cittadino la Polizia locale di Prevalle è riuscita a fermare quattro pregiudicati che tentavano di rubare le lattonerie in rame da un’abitazione