Le chiese di Preseglie? Impegno che durerà 20 anni

Per dare un’idea dei segni lasciati sugli edifici sacri di Preseglie dal terremoto del 2004, basta spiegare che i restauri delle chiese «vincoleranno» i portafogli dei parrocchiani per i prossimi 20 anni.
Per il santuario dell’Assunta in Visello, costruito nel 1527 e nel passato, luogo di eremitaggio, servono circa 180 mila euro, la metà dei quali è in arrivo dalla Regione. All’interno ci sono un pregevole ciclo di affreschi e una singolare composizione lignea.
Per la chiesa di San Filippo serviranno invece 107 mila euro, ma la Regione ne concederà solo 50 mila. Per la chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo in contrada Piazza sarà invece necessario un milione di euro, e dalla Regione ne arriverà mezzo. «In tutto - riepiloga il parroco - per i risanamenti servono circa 635.000 euro che sarà necessario raccogliere tra le famiglie con una sorta di autotassazione per la salvaguardia di beni artistici e architettonici che sono di tutti, non solo dei credenti».
Un impegno non indifferente, che vincolerà il migliaio di famiglie presegliesi per almeno 20 anni. Le previsioni? Le 3 chiese potrebbero riaprire nel 2009. La parrocchia ha già aperto un fido da 400 mila euro per pagare i lavori, che alla fine si trasformerà in mutuo. La speranza è che nel frattempo arrivino lasciti, donazioni o contributi.
Anche per il milione di euro necessario a risistemare la parrocchiale bisognerà battere cassa tra la gente. «Il mio desiderio - aggiunge il parroco - è di poter rientrare in parrocchiale in occasione delle celebrazioni dei santi patroni del 29 giugno».
Oggi in paese sono agibili solo la chiesa di San Carlo a Sottocastello, che ospita a fatica un centinaio di persone, e la chiesa di S. Rocco a Macenago, ancora più piccola. Così i parrocchiani non si sposano più qui, mentre in occasione di un funerale i tre quarti dei presenti devono rimanere fuori.
M.PAS. da Bresciaoggi

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